
A quali Partiti appartenevano, negli anni 1992 - ’94, i tanti agitatori di piazza innalzatori di ‘cappi’ in parlamento? Alla Lega Nord? Ad Alleanza Nazionale? Al Pds? Ma non erano i Partiti della prima Repubblica quelli stracolmi di imbroglioni, di ‘pasticcioni’, di ‘intrallazzatori’ che arraffavano denaro pubblico a loro uso e consumo? A quanto pare, dopo le stucchevoli ‘smargiassate’ da ‘basso impero’ verificatesi in questi ultimi anni e le spartizioni ‘gonfiate’ di danaro pubblico tra i diversi gruppi politici del Consiglio regionale del Lazio, chi nella seconda Repubblica ha avuto in mano i destini del Paese ha saputo fare molto peggio. Altro che ‘verginelle’! Altro che Stato etico! Altro che ‘mani pulite’! Mentre centinaia di associazioni di volontariato sono rimaste a secco perché la nuova ‘austerity’ di Mario Monti non permetteva più l’erogazione di contributi per l’attuazione di progetti con finalità sociali od occupazionali, ecco che questi qui si permettono cene pantagrueliche a base di ostriche e champagne, ‘festicciole’ in maschera per centinaia di persone, rimborsi di fatture in favore di amici degli amici. E la Polverini e Alemanno subito a metterci la ‘pezza a colori’ di un Giunta e di un Consiglio amministrativamente distinti, con funzioni diverse. Come se la prima non fosse tenuta a presentare ogni anno al secondo una legge di bilancio in quanto vidimazione politica di ogni previsione di spesa! Neanche a dirlo che certi ‘polli’ li si conosceva bene. Neanche a sperarlo che gli italiani si accorgessero di quale ‘pasta’ eran fatti questi qui, soprattutto a livello locale. Al contrario, per quasi 20 anni ci hanno letteralmente ‘rotto i coglioni’ con una retorica ‘localista’, tutta favorevole alla deregulation e al decentramento amministrativo “per avere un rapporto diretto con la popolazione”. Ovvero, per poter perpetuare al meglio il loro ‘clientelismo’. Perché questa è la loro politica, la sola che conoscono veramente: una sorta di populismo filosofico che teorizza unicamente la furbizia degli ‘infami’. Queste cose, purtroppo, le sanno assai bene alcuni prefetti di ruolo al ministero degli Interni, che in questi anni son venuti spesso a raccontarmi, al colmo della disperazione, quali e quanti ‘casini’ combinano ogni giorno ‘questi qui’, quale diabolico processo di ‘deistituzionalizzazione’ dello Stato sia stato messo in atto negli ultimi decenni. E ora viene fuori che il vecchio modello centralista, da gestire tramite le prefetture, ci costava assai meno: ma guarda un po’! Si scopre l’acqua ‘calda’, adesso. Certe ‘male erbe’ il sistema politico italiano le ha sempre avute, per carità. Prima, durante e, soprattutto, dopo la prima Repubblica. Ma almeno, fino al 1992, un certo ‘contegno’ veniva considerato “atteggiamento dovuto” da parte del ceto politico. Gli ‘intrallazzi’ si facevano per delle finalità precise: si portava aiuto a una ‘cordata’ di imprenditori, si sosteneva un Partito, si cercava di evitare la chiusura di un giornale, si tentava di soccorrere la comunità. E se qualcosa veniva fatto in maniera scorretta, ci si dimetteva al primo avviso di garanzia. Oggi, invece, non c’è più un minimo di ritegno. E la Polverini e Alemanno non sanno far altro che volgere il proprio ‘sguardo’ da un’altra parte, fingendo di non essersi mai accorti di un sistema politico tutto composto da feudatari e ‘rubagalline’. In sostanza, chi fa parte del circuito dei ‘vescovi-conti’, buon per lui. E chi ne resta fuori continui pure a vivere da ingenuo idealista, come se l’interesse generale fosse la più fantascientifica delle utopie, o un indirizzo amministrativo ‘fuori moda’. Così funzionano le cose, secondo la mentalità omologativa e piccolo borghese degli italiani: ognuno per sé e Dio per tutti. Anche se Dio non è minimamente tenuto a occuparsi di noi, che non siamo niente! Anche se occuparsi innanzitutto di noi stessi mostra il ‘fianco’ a false indulgenze, alle più miserabili delle autogiustificazioni. Per lo meno il Berluska ha sempre avuto un conflitto di interessi ‘vero’: mica è stato lì a prendersi per i ‘fondelli’ da solo! In pratica, siamo tornati al medioevo: Benito Mussolini sarà stato quel che sarà stato, ma per lo meno governava per tutti; i comunisti sognavano un modello perfetto sulla base di un altruismo persino un po’ puerile, ma che per lo meno faceva sperare nella conservazione di alcuni buoni sentimenti; i democristiani, tra una messa e l’altra, paternalisticamente regalavano pacchi di pasta e scarpe nuove; gli americani ci portarono sigarette e cioccolata; e i liberali, che avevano fatto l’Italia, speravano di poter fidelizzare il sottoproletariato “perché il vero ‘signore’ è amico del portinaio”. Oggi, non c’è più niente di tutto questo. Persino Alessandra Mussolini si è messa a lanciare accuse ‘strampalate’ verso i ‘formattatori’ del proprio Partito, dicendo loro di appartenere, sostanzialmente, al Pd: ma come, Alessandra, se qualcuno non la pensa come te è fuori dal Pdl? Ma allora fattelo da sola il Partito, no? Ve lo abbiamo detto in tutte le lingue e in tutte le ‘salse’: da parte nostra, per lo meno, non c’è mai stata invidia sociale o antipatia umana verso il ‘vostro’ Berlusconi, bensì si criticava un’impostazione politica ‘padronale’. Non siete colpevoli di esser diventati tutti ‘scemi’ appresso a lui, come avete regolarmente fatto, ma di averlo utilizzato come ‘ombrello protettivo’ senza impegnarvi a costruire dalle fondamenta una nuova destra italiana, conservatrice ma moderna, moderata e liberaldemocratica. Berlusconi per lo meno ha avuto il coraggio di esporsi come uno ‘scudo umano’ innanzi a tutti. Mentre voialtri vi siete solamente messi in fila come una ‘falange’ di ‘abbarbicati’ a un uomo che credevate eterno, perché di quel che può succedere già domani mattina non ve ne importa un ‘fico secco’. Quando vi si diceva che un giorno - sinceramente immaginato molto lontano - il cavaliere avrebbe potuto ‘tirare le cuoia’, o avere un ‘coccolone’, oppure ancora subire un ‘accidente’, voi avete sempre risposto: “Quando accadrà, si vedrà il da farsi”. Perché nel vostro egoismo spicciolo e semifascistoide non ve ne frega una beneamata ‘mazza’ neanche di lui, che vi stava aiutando, che vi stava proteggendo, che vi stava piazzando in parlamento o nei Consigli regionali dopo aver ‘sgambettato’ a ‘Colorado’, o aver fatto l’assistente di qualche poltrona dentistica a 0 euro. Ma che brave persone! Ma che bella umanità! Nel conto dobbiamo metterci anche quelli di sinistra, certamente. Perché anche a loro è tornato comodo che ci fosse qualcuno pronto a prendere su di sé una valanga di ‘fango’. Da una parte c’era il ‘nemico unificante’; dall’altra, il Grande Fratello ‘orwelliano’, all’ombra del quale poter fare tutto quel che più pare e piace. Ebbene, signori, ve lo dico ‘fuori dai denti’: voi non siete una classe politica delegittimata, ma solamente degli infami. Punto e basta.