Vittorio LussanaClaudia Palazzetti, ‘Iaia’ per gli amici, è un architetto pesarese che presiede una vivace associazione culturale di ‘area Pdl’ chiamata: ‘Evoluzionaria’. Su e giù per il territorio della sua provincia, è sempre a caccia di ricordi, di domande, di attese. Da anni, nutro nei suoi confronti sentimenti di sincera stima e ammirazione, poiché armata di un’autentica passione politica, sempre piena d’amore per il proprio territorio, una sorta di mondo ‘all’incontrario’ in cui domina, da tempi immemorabili, una burocrazia di sinistra ‘imbolsita’ e stanca, che non ha mai voluto accettare un qualsiasi progetto di possibile alternanza amministrativa. Da sempre convinta dell’indispensabilità di dover sostituire una politica del ‘day by day’, misera e sciatta, con un riformismo liberale ‘alto’, fatto di progetti e di rielaborazioni individuali e collettive integralmente realizzabili, il suo è un perenne viaggio nel bisogno e nella speranza: il bisogno rispetto alla pochezza d’idee e alla non-presenza della politica ufficiale; la speranza di riuscire ad andare oltre la crisi economica, la diffidenza, i proclami, le ‘tornate’ elettorali dell’ultima ora, per un futuro migliore. Questo è il genere di persone al quale il centrodestra italiano dovrebbe tornare a rivolgersi, al fine di ricostruire un'immagine dell’Italia generosa e diversa.

Claudia Palazzetti, lei presiede una delle associazioni culturali più attive della cosiddetta area laica del Pdl: cosa dovrebbe fare, oggi, questa forza politica per riorganizzarsi e affrontare la nuova fase apertasi con le recenti elezioni amministrative, anche in vista delle consultazioni politiche del prossimo anno?
“Riorganizzare il Pdl per le prossime elezioni politiche significa saper riconquistare la fiducia degli elettori attraverso una seria elaborazione di proposte chiare, per tentare di uscire da una crisi economica dura, lunghissima, devastante sotto il profilo delle nostre effettive capacità e potenzialità produttive. Ovviamente, tali proposte non potranno essere divulgate attraverso quei personaggi che hanno letteralmente ‘ridicolizzato’ l’intero Partito”.

Ma non sarebbe un’idea interessante tentare un'ultima orgogliosa ‘discesa in campo’ di Silvio Berlusconi, anche al fine di assistere all’ultima ‘zampata’ di un ‘vecchio leone’ come lui?
“Silvio Berlusconi ha avuto il merito di intuire il Popolo delle Libertà, ma il demerito di non scegliere le persone che dovevano attuarlo in quanto progetto politico: o spiega agli elettori perché si è comportato così, o non avrà più la loro fiducia”.

Se il Pdl dovesse cambiare nome, quale potrebbe essere, secondo lei, quello più significativo?
“Ho appena affidato a uno specialista l’incarico di scegliere il nome per una mia nuova attività, poiché onestamente non mi ritengo in grado di intuire questo genere di cose. Tuttavia, posso suggerire il ‘concept’: capacità oggettive e merito…”.

Lei opera, da molti anni, in una regione, le Marche, storicamente amministrate da Giunte, regionali e locali, di sinistra: può raccontarci qualcosa di questa specie di mondo ‘alla rovescia’, in cui la classe politica locale sembra davvero inamovibile?
“Posso solo sottolineare come nelle Marche governino, da sempre, gli stessi: ex comunisti ed ex democristiani che, negli anni, hanno cambiato solamente il nome dei rispettivi Partiti di appartenenza. Sono inamovibili, un po’ per ragioni clientelari, ma molto perché da queste parti non è mai stata creata un’autentica alternativa credibile”.

Sotto il profilo dei contenuti, che tipo di nuovo centrodestra consiglierebbe ad Angelino Alfano? Un’innovativa linea liberalpopolare? Un conservatorismo colto, attento alle esigenze concrete del singolo cittadino? Oppure è meglio seguire il ‘battuto’ e più rassicurante sentiero del cattolicesimo moderato?
“Senza alcun dubbio, consiglierei l’opzione politica liberale, senza mortificare le categorie più deboli”.


Lascia il tuo commento

Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - martedi 29 maggio 2012 17.32
RISPOSTA AL SIG. ROBERTO: carissimo, di mestiere faccio il giornalista, non il politico. Se incontro una persona e mi capita di intervistarla e se, nel merito di tale servizio, la cosa risulta utile anche solo a una parte della comunità, io ho comunque il dovere di dare la notizia di cui sono entrato in possesso, non di trattenerla. E' un'esigenza diversa dal consueto, questo lo capisco, come quando scoppia una guerra o capita una calamità: in genere le persone normali fuggono da un luogo in cui è successo un determinata fatto, invece i giornalisti - ma tu guarda un po'... - ci debbono andare. Ed è così in tante altre cose o situazioni: fare informazione spesso significa fare esattamente il contrario di quel che in molti reputano obbligatorio, oppure ovvio. Non posso limitare la mia professionalità perché altrimenti rischio di fornire un'idea utile ad altri: questo mestiere lo si fa per gli altri, non per se stessi. La logica di fondo, dunque, è ben distinta, anche se comprendo che molti 'cattivi maestri' abbiamo seminato confusione, in questi ultimi anni, anche in questo settore.
Saluti. cari.
VL
Roberto - Roma - Mail - martedi 29 maggio 2012 6.33
E così qualcuno decise di dare una mano al PDL inventandosi il tema del rinnovamento del partito. A suo modo è uno scoop, lo ammetto: stavano tutti lì a cercare un'idea qualsiasi e se la sono subito rivenduta. Tutti a scartabellare profili e curriculum adesso. Naturalmente, salteranno fuori tante ragazzette carine, laureatesi a pieni voti studiando a memoria, pronte a digerire direttive dall'alto e a mettere le scarpine giuste con il vestito nuovo... Non è questa la semplicità da ricercare. Lussana ha comunque il merito di essersi andato a cercare un architetto vero che fa parte di una generazione massacrata dalla Seconda Repubblica e che oggi non serve più a nessuno, nemmeno a se stessa, a meno che non ha imparato a camminare con le sue gambe....... Ma queste cose, questi qui non le comprenderanno mai: non gliene frega niente dei contenuti, hanno un'idea vuota della realtà, persino della democrazia. Gente limitata. Mi stavo ancora godendo la loro scomparsa elettorale.....
Rob
Patrizia - Roma - Mail - martedi 29 maggio 2012 5.42
Servizio molto interessante. Grazie!
Moris - Italia - Mail - lunedi 28 maggio 2012 16.6
Condivido, ma tu sai Iaia quanto siano diabolici i "Nostri" nel perseverare negli errori! E sai anche quanto mi costi scrivere i "Nostri" anziché "quelli lì"...
Elly - Venosa - Mail - lunedi 28 maggio 2012 14.58
Il PDL deve realizzare una grande operazione storica: la costruzione di una stabile rete di formazione, di aggiornamento e di promozione della classe dirigente, per creare nel tempo un'estesa e stabile comunità di governo. E' chiaro che si tratta di un traguardo che richiede pazienza e gradualità. Ma è altrettanto evidente che occorre avviarlo fin da subito, mettendo a frutto gli anni di governo. Caro Vittorio Lussana e cara Iaia Palazzeti, quel che ancora manca è il senso della comunità, la convinzione di rappresentare una koiné di pensieri e di azioni di lunga durata...
mario - italia - Mail - lunedi 28 maggio 2012 14.57
era ora!!!!
Cristina - Milano - Mail - lunedi 28 maggio 2012 14.45
E' l'auspicio per un ritorno alla vera politica: pura utopia o verosimile? Sperem...
Angela - Catania - Mail - lunedi 28 maggio 2012 14.5
Mi piace!!!
Carlo Cadorna - Frascati - Mail Web Site - lunedi 28 maggio 2012 12.49
Iniziativa interessante! Senza dubbio ci vuole una classe dirigente nuova.
Bisogna elaborare un programma coinvolgendo i cittadini attraverso dei convegni organizzati in ogni città. Chi, non compromesso con il passato, saprà fare la migliore sintesi sarà il candidato giusto.


 1