Francesca BuffoLa cultura cattolica ufficiale che ha dominato l’Italia per due interi millenni è destinata a tramontare definitivamente: non le ‘culture’ cattoliche, attenzione, né tantomeno l’adesione a una fede e a una speranza cristiana di salvezza, bensì la sua ambizione a identificarsi con una dottrina morale naturale, insieme alla pretesa di annettere un’intera società a un’unica visione del mondo, a un solo modo di intendere e di impostare la vita privata delle persone, i rapporti sessuali, i legami di paternità e di maternità. Certamente, siamo consapevoli che, per la Chiesa cattolica, si tratta di una modernità più patita che vissuta consapevolmente, di un’accettazione di costumi instauratisi inavvertitamente, dunque privi di ogni capacità di elaborazione di autonomi e coerenti modelli di valore. Tuttavia, alcuni primi segnali positivi stanno giungendo: la Chiesa di Roma intende scuotersi dal proprio ‘torpore secolare’. Si rende ormai necessario delineare un nuovo modello di società, richiamare gli italiani verso un ideale di laicità piena, compiuta, coniugabile con i più sentiti princìpi di libertà individuale, spirituale, religiosa, sociale e collettiva. Si tratta di ricostruire una concezione che sappia essere complementare a ogni più profondo sentimento di coscienza e di sensibilità umana, di portare a nuova vita quella grandissima speranza che anima il messaggio evangelico più autentico, al fine di rendergli piena capacità di agire autonomamente, liberamente, laicamente. Dalle antiche tensioni spirituali e morali ingeneratesi con la breccia di Porta Pia molta strada è stata fatta, nell’ambito dei complessi rapporti tra Stato e Chiesa. Ma alla vigilia del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia è bene che si giunga a un chiarimento definitivo, nel reciproco rispetto della natura e delle funzioni della comunità civile e di quella ecclesiale, al fine di praticare, in questo Paese, una più ampia collaborazione a vantaggio della persona umana e a beneficio dell’intera società.


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Gino - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 13.38
Si direbbe il contrario, Lussana, si direbbe il contrario (rafforzativo). Vado a fare il maschione sudato dal buco della serratura. Presto che è tardi!
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 13.24
RISPOSTA A GINO: ecco, bravo, vada a cercarsi la sua damina da rimirare. E senza tanto illudersi che ciò mi faccia girare le 'scatole', ché su questo lei si sbaglia di certo.
VL
Gino - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 13.11
RISPOSTA A Lussana: le scatole può continuare a farsele girare e il mondo non farà una piega nè sulla sua astiosità nè sui gusti miei. Passo e chiudo e vado a cercarmi una damina da rimirare. Lei si camomilli per la pace mentale (sua)
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 12.38
RISPOSTA A GINO N. 3: io non faccio affatto confusione. Come già le ho detto, se la lettura di questo sito non rientra nei sui gusti, come lei stesso afferma, può tranquillamente astenersi dall'esprimere giudizi offensivi verso una collega, che anche se non è di suo gradimento, non è di certo una persona che parla a vanvera come lei. Non è permalosità la mia: e perché mai? Non mi pare che lei se la sia presa con me. Si tratta, invece, di buon gusto, appunto: quello di non offendere delle persone che di certo non scrivono su questo sito per poter partecipare a un concorso di bellezza. L'inculturazione 'berlusconiana' delle tette e dei culi sparati in tv evidentemente vi ha proprio dato alla testa se arriva a condizionare perfino i giudizi di merito... Si tenga il suo gusto 'estetico' totalmente voyeristico e si tolga dalle 'scatole' per favore...
VL
Gino - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 12.23
Sta facendo una gran confusione Lussana, come sempre: le auguro una bella giornata senza isterismi e permalosità inutili...i GUSTI SO' GUSTI!! perbacco
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 12.9
RISPOSTA A GINO N. 2: e perché mai dovrei renderla l'uomo più felice 'der monno'? Non è affatto il mio intento: gente come lei merita pienamente di doversi andare a cercare le belle ragazze su internet poiché evidentemente non in grado di instaurare dei rapporti umani in altro modo. Rimanga infelice, dunque: le assicuro che è proprio questo a procurarmi la più viva ilarità.
VL
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 12.1
RISPOSTA A GIANNI TOFFALI: caro Gianni, sono veramente dispiaciuto dal dover leggere un commento di così basso profilo da parte di un lettore 'storico' di laici.it come te. L'analisi della collega è tutt'altro che una cazzata: se non la condividi puoi anche esprimere il tuo parere senza insultare le persone con battute di carattere razzista. Ti avverto inoltre che la collega Buffo non è un tipo di persona da prendere alla leggera: è uno stimato editore molto conosciuta sulla piazza milanese tranquillamente in grado di procurarti tutti i guai e tutte le 'grane' che vai cercando. Ti invito, dunque, a moderare i toni del tuo linguaggio e a giocarti bene le tue 'carte' quando non sai con chi stai parlando o a chi ti stai riferendo.
VL
Gino - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 11.53
Non ci sono arrivato alla lettura dell'articolo. Il mio senso estetico mi ha preceduto. Mi metta una bella ciaciona on line e mi fa l'uomo più felice der monno, Lussana
Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 23 settembre 2010 11.36
RISPOSTA A GINO: e allora si legga un bel tabloid con le veline e le 'letterine' in bella vista e le didascalie su dieci righe. Forse, quel tipo di lettura è più adatta al suo livello.
VL
gianni toffali - italia - Mail - mercoledi 22 settembre 2010 15.29
dalle cazzate che spari, devi essere parente della Bindi...della serie, più bella che intelligente!!!


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