Alessandra Bagini

Lo scorso 3 marzo, presso il Collegio Carlo Alberto, è stato presentato lo studio: ‘Il mercato del lavoro nel settore del turismo in provincia di Torino: dati e tendenze’. Lo studio è stato realizzato dal Collegio Carlo Alberto sulla base dei dati Istat e dall’agenzia ‘Piemonte Lavoro’. Erano presenti all’incontro: Giorgio Barba Navaretti, presidente del Collegio Carlo Alberto; Claudia Villosio, research manager del Collegio Carlo Alberto; Stefano Lo Russo, sindaco di Torino; Marcella Gaspardone, dirigente turistico; Giancarlo Banchieri, presidente Confesercenti di Torino. Moderatrice: Chiara Pottini, vicecaporedattore Tgr Piemonte Rai. Il settore turistico a Torino e provincia conta 13.650 imprese con oltre 50 mila occupati, oltre la metà dei quali ha un contratto a tempo indeterminato. E' un settore in cui un terzo delle attività è gestito da donne e l’occupazione femminile e quella giovanile hanno un’incidenza maggiore che nell’industria e nei servizi. Inoltre, circa il 20% delle aziende che vi operano è gestito da stranieri, con un trend in costante aumento. Il settore del turismo è stato suddiviso in tre comparti: servizi ricettivi (alberghi, alloggi e campeggi – Ateco 55); servizi di ristorazione (bar, ristoranti – Ateco 56); agenzie di viaggi e tour operator (Ateco 79). Il turismo in provincia di Torino, come dicevamo è storicamente a predominanza occupazionale femminile. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrata una ripresa della presenza maschile: una tendenza riscontrata anche a livello nazionale, ma meno marcata. Nonostante ciò, il settore rimane prevalentemente femminile (56%), soprattutto nel comparto dei servizi di viaggio, dove le donne rappresentano l’80% degli occupati. Questo dato contrasta con la situazione generale dei settori dei servizi e dell’industria, dove gli uomini sono maggioritari (rispettivamente il 53,6% e il 74,6%). Il turismo, in secondo luogo, è un settore di occupazione prevalentemente 'giovane', più della media dei servizi e dell’industria: oltre la metà degli occupati ha tra i 25 e i 49 anni, mentre i giovani tra i 16 e i 24 anni sono il gruppo che ha registrato la maggior crescita occupazionale, soprattutto dopo la pandemia. In provincia di Torino, i lavoratori del turismo prestano mediamente 28 settimane di lavoro all’anno (full time equivalenti): un valore leggermente superiore alla media nazionale del settore nel suo complesso (26 settimane), ma inferiore a quello di altri mercati del lavoro, come i servizi (42 settimane) e l’industria (47 settimane). La pandemia ha avuto un effetto anche sulle settimane di lavoro, riducendole significativamente. Grazie a misure di sostegno come la cassa integrazione, è stato possibile tutelare l’occupazione evitando licenziamenti di massa, ma il turismo è risultato più vulnerabile alle crisi globali rispetto ad altri settori. L’analisi dei dati mostra, inoltre, un divario nella quantità di lavoro prestata tra uomini e donne e tra le diverse fasce d’età, con i lavoratori più anziani e i lavoratori maschi tra le categorie con i livelli più alti di settimane lavorate. Nel settore turistico vi è anche un differenziale retributivo tra uomini e donne, pari al 4%: minore di quanto registrato a livello nazionale (9%) e rispetto al complesso dei servizi (16%) e all’industria (11,7%). Questa disparità è presente in tutti i comparti del turismo, con un gap particolarmente marcato nel settore delle agenzie di viaggio. I lavoratori over 50 sono quelli che percepiscono le retribuzioni più alte, seguiti da quelli tra i 25 e i 49 anni e, infine, dai più giovani. La fase pandemica ha provocato una diminuzione delle retribuzioni medie in tutte le fasce d’età. In particolare, i lavoratori tra i 25 e i 49 anni hanno subito il calo più consistente. Il settore è dominato dalle piccole imprese, che rappresentano il 93% del totale. Tuttavia, si registra una crescita delle imprese di medie e grandi dimensioni negli ultimi anni, a discapito di quelle più piccole. La prevalenza di piccole imprese si riscontra anche nei settori dell’industria e dei servizi, dove le imprese con meno di 10 addetti costituiscono la stragrande maggioranza (96% e 92% rispettivamente). Tuttavia, dal calcolo del numero di dipendenti medio per impresa, emerge che le aziende del settore turistico presentano una dimensione media più simile a quella delle imprese industriali, che a quella di altri settori dei servizi, come per esempio il commercio. L’imprenditoria femminile nel turismo torinese è rilevante, con circa un terzo delle imprese gestite da donne. Ma la presenza di imprese straniere è in costante aumento, passato dal 13% al 18% del totale tra il 2014 e il 2023. L’imprenditorialità straniera è più significativa nel turismo rispetto all’insieme dei servizi, anche se inferiore a quanto registrato nell’industria. La crescita delle imprese straniere è stata particolarmente evidente nel settore della ristorazione, mentre nel comparto dei viaggi si è registrata una leggera flessione. Il comparto degli alloggi, invece, ha mantenuto una quota stabile. Nel 2022, il cameriere da ristorante è stata la professione più richiesta, registrando una crescita notevole dal 2014. Tale figura specializzata rappresenta oltre un terzo di tutti gli avviamenti nel settore e mantiene la prima posizione anche nei singoli comparti della ristorazione e degli alloggi. Seguono, tra le professioni più ricercate, quelle di cuoco e barista, entrambe con tassi di crescita significativi dal 2014. Lo studio è complessivamente suddiviso in 3 capitoli. Il primo si basa sui dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo dell’Inps, accessibili tramite il portale ufficiale degli Osservatori statistici dell’ente. Vengono analizzati, nel rapporto, il numero di lavoratori dipendenti e i periodi retribuiti, ossia il numero settimane in cui i lavoratori hanno percepito una retribuzione (riportati come full time equivalente in caso di part time, ndr). Questi dati permettono di misurare la quantità di lavoro misurata sia come 'teste', cioè persone occupate in un dato anno, sia come settimane di lavoro svolte in un anno, sia come ammontare delle retribuzioni lorde erogate. Il secondo capitolo fornisce una fotografia delle imprese attive in provincia di Torino nel settore turistico, sempre definito in base ai tre comparti indicati. I dati sono stati forniti dalla banca-dati della Camera di commercio denominata 'Stockview', che rileva il numero e la distribuzione sul territorio provinciale, regionale e nazionale di tutti i soggetti economici tenuti all’iscrizione al Registro Imprese. Infine, il terzo capitolo fornisce un’analisi delle caratteristiche dei rapporti di lavoro avviati nel settore, grazie all’archivio delle Comunicazioni obbligatorie (Cob) della Regione Piemonte. Le Cob sono realizzate tramite le comunicazioni che i datori di lavoro debbono inviare per l’adempimento di tutti gli obblighi previsti nei casi di instaurazione, trasformazione, proroga e cessazione del rapporto di lavoro. L’analisi di quest’ultima banca-dati ha permesso di completare le analisi con alcuni aspetti che non era possibile osservare dall’analisi delle altre fonti: l’incidenza della manodopera straniera e dei contratti di breve durata, le competenze e le professioni che sono richieste maggiormente nel settore turistico. Ottima affluenza di pubblico, di osservatori e di studiosi alla presentazione della ricerca.

 


Lascia il tuo commento

Desiree - Torino - Mail - mercoledi 12 marzo 2025 18.51
Buonasera
lettura scorrevole con argomenti interessanti.


 1