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Questa volta, il presidente del Consiglio dei ministri,
Giuseppe Conte, ha
'fatto notizia' sul serio. In questi giorni, infatti, egli sta dicendo all'opinione pubblica italiana una precisa, quanto limpida, verità:
"L'Europa è sotto il ricatto dei Paesi 'frugali'...". E di quelli
'sovranisti', aggiungiamo noi. Un ricatto che non si basa solamente sulle
'unanimità', ovvero sulla
'governance' degli aiuti europei. Al contrario, uno dei punti in questione è proprio quello del rispetto dello
Stato di diritto nell'utilizzo del
Recovery Fund. Una questione in merito alla quale si oppongono la
Polonia e
l'Ungheria, che sono, per l'appunto, due
Stati sovranisti. Ora, a prescindere dal problema in sé, che in qualche modo verrà superato dal presidente del Consiglio europeo,
Charles Michel, quel che conta è che gli italiani - o meglio, un bel
'pezzo' di
popolo italiano - questa volta si trovano di fronte un
presidente del Consiglio che sta dicendo loro la
verità, per filo e per segno: come la mettiamo?
Silvio Berlusconi regalava
'sogni': 'miracoli italiani', milioni di posti di lavoro, rivoluzioni liberali;
Salvini, Borghi e
Bagnai volevano uscire
dall'euro e dalla
Ue insieme a
Beppe Grillo e al
Movimento 5 stelle, almeno fino a quando la nube di confusione dai
'grillini' stessi creata non si è diradata; la
Meloni e i suoi, invece, a lungo hanno puntato
sull'immigrazione e sulla ricerca di un
capro espiatorio 'altenativo' a fini di depistaggio;
Matteo Renzi, infine, ha semplicemente cercato di
'rottamare' chiunque non fosse allineato alla sua stessa
leadership, anche se aveva speso più di
30 anni di lavoro al servizio del Paese. Oggi, invece, siamo di fronte a questo signore qui: un
buon docente di diritto, che sta raccontando le cose esattamente per come esse sono. Quindi? Come la mettiamo, questa volta,
carissimi italiani? Certo, al
presidente Conte bisognerebbe anche chiedere di controllare meglio alcuni suoi
sottosegretari, i quali non possono mettersi a dichiarare cosa dovrebbero fare alcune categorie di
ristoratori, imprenditori e
partite Iva, perché neanche loro possono
'gettare a mare' interi decenni di lavoro e, in qualche caso, di indebitamento con le banche. Risulta evidente, in effetti, che ci sia ancora qualcuno, come lo stesso
Alessandro Di Battista, che sta cercando ancora oggi - e con una certa insistenza - di passare dalla
ragione al
torto. Ma a prescindere dai problemi interni del
M5S, cioè di coloro che sono giunti al
'nocciolo' di tanti problemi con
'l'ultimo treno' -
"L'ultimo treno per arrivare prima", recitava un antico slogan delle
Ferrovie dello Stato... - mentre altri ci stavano sopra da interi decenni
(compreso il sottoscritto...), questa
benedetta 'altra Italia', quella che dovrebbe cominciare ad ammettere quali sono le forze che impediscono al Paese di
'ripartire' verso una crescita economica sostenuta da robusti
investimenti 'keynesiani', cosa intende fare? Comprenderà di esser stata a lungo
'presa per il naso'? Ma per carità: se c'è una cosa di cui un
bel 'pezzo' d'Italia è da sempre allergica è proprio la
verità. Il nostro stesso passato è lì a ricordarcelo. Perché la
verità, secondo tanti italiani, è un qualcosa da
nascondere, in seguito da
negare e, infine, da
dissimulare. Insomma, piuttosto che ammettere di essere
'cornuti', molti italiani preferiscono far finta di non sapere che la propria moglie ha un
amante nascosto
nell'armadio. E se per sbaglio lo incontrano mentre stanno cercando un paio di
pantaloni che non
'saltavano fuori' da un
'pezzo', fanno finta che si tratti di
un'apparizione mistico-religiosa. Come quella di
Sant'Eusebio nel film
'Per grazia ricevuta' di
Nino Manfredi. E allora si prosegua pure con il
'coro dei cornuti': "Viva, viva Sant'Esusebio, salvatore dell'anima mia; viva, viva Sant'Eusebio, salvatore del mio cuor...". Dell'anima, forse. Ma del cuore, meglio non parlare, dato che i
'cornuti', in
Italia, sono da sempre in
schiacciante maggioranza. Con
pieno merito.