Le stragi di Parigi operate da alcune cellule
dell'Is hanno solamente acuito e aggravato l'odio del mondo verso
l'Islam. Appare ormai evidente, infatti, che la religione musulmana, con tutte le sue sette e i suoi svariati rivoli e 'rigagnoli', sia la fede più arretrata e tribale della Terra. L'offensiva terrorista contro la
Francia, tra l'altro, rappresenta un sostegno insperato proprio per quella
politica israeliana che ora può dimostrare quanto fossero fondati i propri timori e quella sensazione di 'assedio' che essa denunciava e paventava.
Complimenti, uomini del Daesh: avete ottenuto proprio un gran bel risultato! Come accadde allo stesso
Gandhi quando cercò di dipanare la questione di quei musulmani asiatici che risultavano in maggioranza in due parti opposte del subcontinente indiano, stiamo sempre più comprendendo che l'eccessiva accondiscendenza verso
una cultura religiosa arrogante e incivile porta solamente a forme di superiorità morale rispettabili, ma francamente
inutili, poiché espongono i cittadini alla violenza e al terrore. Dispiace sostenere la tesi della radicalizzazione dello scontro, soprattutto da parte di chi considerava l'esperimento di un'integrazione multiculturale in occidente la vera speranza per un mondo nuovo e diverso.
Evidentemente, ci siamo sbagliati. Il trattamento che la religione musulmana riserva alle
donne, plagiate da regole di comportamento forzatamente dimesso ad accettare un'assurda sottomissione poligamica e maschilista, da tempo rappresenta una delle questioni di principio che pesa come un 'macigno' sulla strada di ogni possibile incontro. Così come i numerosi fatti di cronaca, relativi alle uccisioni di giovani figli che avrebbero voluto solamente vivere nella libertà la fase più innocente e spensierata della loro esistenza, continuano a erigere veri e propri
muri d'indignazione, diffidenza e incomunicabilità. Adesso, è veramente giunto il momento di dire
basta a un fideismo mostruoso, basato sulla promessa di guerre, tempeste, forme di martirio e apocalissi
disumane. Qui siamo di fronte a un vero e proprio attacco da parte del
manicheismo fondamentalista più assurdo e crudele, che rende l'uomo un mero 'oggetto' all'interno di un non meglio specificato disegno di
Dio. Un
Dio che ormai si fa notare soprattutto per la sua assenza, oltre che per le superstizioni dei suoi seguaci. Noi laici occidentali eravamo già direzionati verso un punto di non ritorno, nei confronti di credenze e religioni. A cominciare da quella
cattolica, che 'bolla' ancora oggi
l'omosessualità con il marchio dell'abominio e, al contempo, convive al proprio interno con quella stessa omossessualità che, sul piano dei principi, essa condanna. Per non parlare dei
molteplici e 'schifosi' casi di pedofilia che hanno visto coinvolti ecclesiastici e alti prelati: ma guarda tu se dobbiamo sorbirci lezioni di filosofia morale da
gente del genere! Di certo, non le 'mandiamo a dire' neanche nei confronti di un
Ebraismo letteralmente ossessionato dalla propria cultura e ormai trasformatosi in una vuota teorizzazione della
vendetta, che a sua volta si richiama a
un Dio cinico e vendicativo. Infine, all'alba del terzo millennio, eccoci posti di fronte a questo gran
capolavoro di misticismo tribale di un
Corano trasformato in una vera e propria dottrina ideologica di organizzazione medievale della società. Quanto accaduto a
Parigi certifica la morte definitiva della religione sia come idea in sé, sia come valore morale interiore. E' una porta che si chiude, definitivamente: non se ne parli neanche più, per favore. Se questo è il mondo che le distinte credenze confessionali ci promettono, possiamo anche farne a meno.
"Ma anche no...", pensano ormai in molti, da un po' di tempo in qua.
La religione è morta insieme a tante altre cose che passano ed escono definitivamente dall'orizzonte culturale dell'umanità. Sono cose che capitano, nel corso dei processi storici: non si dovrebbe vedere alcun dramma in ciò. Anche perché, proprio grazie alle distinte credenze religiose, i nostri cuori si sono via via
induriti, sino a raggiungere una condizione di fredda e totale
indifferenza. Impareremo a fare a meno anche di Dio, dei profeti, dei santi, dei martiri e di tutto il resto della 'compagnia'.
Dio ha deluso il mondo, rendendolo
un luogo ben peggiore di quel che poteva essere. E non c'è nient'altro da aggiungere, ormai, intorno a questo argomento.