Elisabetta LattanziIl 16 marzo scorso, nell’aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato i dirigenti e il personale medico dell’ospedale pediatrico 'Bambino Gesù'. L’occasione è stata il centenario di fondazione dell’ospedale, donato alla Santa Sede dalla famiglia Salviati, che istituì il primo vero ospedale dedicato alla cura dei bambini. Da quella donazione, avvenuta nel 1924, è diventato 'L’ospedale del Papa'. Il pontefice ha riflettuto sul concetto di 'dono': così come è stato generosamente donato, l’ospedale ha continuato la sua missione di cura dei più piccoli nel segno della gratuità, generosità, disponibilità e umiltà. Oggi, è il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrica in Europa. In tal senso, Papa Francesco ha anche detto che “la scienza, la capacità di cura, è il primo dei compiti che caratterizza l’ospedale: è la risposta concreta che tutto il policlinico dà alle richieste di aiuto delle famiglie che domandano per i loro figli assistenza e, dove possibile guarigione”. Nel suo discorso, il Santo Padre ha inoltre ribadito l’importanza della ricerca biomedica e ha incoraggiato a coltivarla “con slancio, per offrire il meglio, con un’attenzione speciale nei confronti dei più fragili, come i pazienti affetti da malattie gravi, rare ed ultrarare”. Il Papa si è poi raccomandato affinché la scienza e la competenza non restino privilegio di pochi e i frutti della ricerca siano messi a disposizione di tutti, specialmente dove ce n’è più bisogno (Africa e Asia meridionale). La malattia di un bambino coinvolge tutta la famiglia. Per questo motivo, il pontefice ha sottolineato la "speciale accoglienza che tutti i dipendenti dell’ospedale rivolgono ai familiari che accompagnano i loro bimbi" e ha esortato a “non trascurare mai questa attenzione. Anche nei momenti difficili, è fondamentale continuare a lavorare con gentilezza e tenerezza perché, non c’è cura senza relazione”. ‘Vite che aiutano la vita’, in effetti, è il motto che descrive la missione del 'Bambino Gesù': la vera forza di questa istituzione. Papa Francesco ha poi confessato di provare due sentimenti contrastanti, quando entra al 'Bambin Gesù': “Dolore, per la sofferenza dei bambini malati e dei loro genitori, ma nello stesso tempo una grande speranza, vedendo tutto quello che si fa lì dentro per curarli”. E ha concluso la sua visita ringraziando vivamente tutto il personale, tecnico e scientifico, dell’ospedale, esortandolo, altresì, ad andare avanti in quest’opera. Alla fine dell’udienza i bambini presenti hanno donato al pontefice dei disegni e dei pensieri scritti da loro: grandi arcobaleni colorati, colombe e bimbi stilizzati, sorridenti e con i palloncini in mano. Li hanno disegnati sorridenti, perché ogni bambino deve poter sorridere.





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FRANCESCA - FORMIA-ITALIA - Mail - giovedi 4 aprile 2024 13.33
Il Santo Padre, ha parlato di un ospedale "molto speciale", spesso sono stata nei corridoi del Bambino Gesù, come parente ...
l'attenzione, la cura ,la disponibilita', nei confronti dei pazienti è un atto di misericordia.
ringrazio tutti i medici, infermieri e tutto lo staff, per il loro lavoro che svolgono con passione, graditudine e senso di responsabilita'.
Grazie


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