Vittorio LussanaQuello dell'eterna giovinezza è un mito che proviene da lontano. In passato, era legato soprattutto all'idea di riuscire, grazie alle scoperte scientifiche più moderne, non tanto a fermare il tempo o a rallentare l'incedere degli anni, bensì a sconfiggere molte patologie e, persino, la morte stessa. Si trattava, cioè, di un'utopica ricerca d'immortalità. Oggi, invece, questo sogno un po' ingenuo si è completamente appiattito attorno a un'ideale estetico di eterna bellezza. Siamo ormai di fronte a una vera e propria ossessione, che può condurre anche a gravi turbe psichiche d'insicurezza, facendo emergere paure più o meno profonde. Si teme, in particolare, che le opportunità della vita stiano giungendo al termine e si cerca di viverne forzosamente di nuove e a tutti i costi, illudendosi di poter essere felici e spensierati come quando si era giovani. Regolarmente, la delusione causata da un tempo considerato nemico pesa come un brusco ritorno con i piedi per terra, esponendoci anche a qualche disavventura. Il vero fascino interiore di una persona non dipende affatto da diete, prodotti di bellezza o interventi chirurgici, bensì dalle sensazioni che si riesce a donare, anche da adulti e persino in età avanzata, al prossimo. La vera bellezza è una caratteristica innata: chi non ce l'ha, non se la può dare. Moltissime persone s'ingegnano per cercare di allungare la nostra vita, mentre invece, in molti casi, risulta assai più vantaggioso 'allargarla', aprendosi con spirito libero e curioso a nuovi arricchimenti interiori. Il nostro processo di destrutturazione cellulare è un fatto naturale, non lo si può fermare. La chirurgia plastica, ma ancor di più i progressi biotecnologici, ci aiuteranno senz'altro a invecchiare rimanendo gradevoli alla vista degli altri. Ma si può risultare bellissimi anche con le nostre rughe, che in realtà sono lì a dimostrare equilibrio e maturità nel saper accettare i nostri difetti e gli anni che passano. E' fuor di discussione che la vita media delle persone si sia allungata. E ciò, in teoria, dovrebbe darci modo di vivere più serenamente rispetto al passato. Ma una vita più lunga, coniugata a un invecchiamento accettato con naturalezza, è assai più soddisfacente di un vuoto ideale estetico di pura immagine, buono soprattutto a farci sembrare perfetti nell'unica occasione a cui non potremo assistere, né fare opera di presenza: al nostro funerale. A cosa giova tutto ciò?

Per leggere la nostra rivista sfogliabile cliccare QUI




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

Lascia il tuo commento

ARBOR - MILANO - Mail - mercoledi 24 giugno 2015 17.9
Perchè i maschietti non intervengono? Il diritto a portare le rughe con orgoglio è solo una questione femminile ? Oppure gli ometti se ne sbattono?
Sarebbe interessante indagare.
Eleonora - Roma - Mail - martedi 23 giugno 2015 13.16
Le rughe rappresentano tutte le nostre esperienze e il sapere... Perché levarle?
Marina - Urbino - Mail - lunedi 22 giugno 2015 14.16
Le rughe sono i segni di chi ha VISSUTO.
Le mie, lievi (per grazia ricevuta), non testimoniano al meglio ciò che sono, ma col tempo chissà, mi rispecchieranno maggiormente.
Alba - Fabrica di Roma (Vt) - Mail - domenica 21 giugno 2015 12.13
Sono orgogliosissima delle mie rughe. Sono le cicatrici che sto collezionando nella lunga e incessante lotta per vivere la bellezza !
Laura - Cesenatico (Forlì-Cesena) - Mail - domenica 21 giugno 2015 11.51
Io mi terrò le mie rughe, costi quel che costi.


 1