*Stava andando tutto bene: Pd e Pdl stavano svolgendo la loro, discutibilissima, campagna elettorale ognuno per proprio conto, senza alzare troppo i toni. Quando, a un certo punto, il leader del PdL, Silvio Berlusconi, ha voluto per forza cedere alla tentazione di un gesto plateale, stracciando in un pubblico comizio il programma elettorale del partito avversario. Tenendo presente che si tratta di una piattaforma praticamente identica a quello del proprio partito – persino nei difetti, come ad esempio le mancanti ‘coperture’ di spesa – la qual cosa ha reso l’atto in sé una precisa forma di autolesionismo, il primo pensiero che mi è venuto alla mente è stato il famoso ‘rogo dei libri’ operato dai nazisti la notte del 10 maggio 1933 nel parco Tiergarten di Berlino. Il secondo pensiero che mi è venuto in mente, invece, è il seguente: meno male che siamo all’ultimo ‘giro di carte’ per Silvio Berlusconi, perché l’Italia non ne può proprio più di una ‘politica spettacolo’, composta unicamente da gesti plateali di scarsa sostanza. Strappare il programma dei propri avversari corrisponde ad un gesto stupido, scarsamente in linea con un approccio effettivamente moderato, che oltretutto dimostra le ragioni di Casini allorquando accusa il cosiddetto ‘Popolo delle libertà’ di ‘appiattimento ideologico’ su un qualunquismo ‘destrorso’ e provinciale. Tuttavia, pure Veltroni ne sta ‘sparando’ una alla settimana. Sabato scorso, ad esempio, ho dovuto proprio cedere alla tentazione di farmi una grassa risata allorquando ho letto sulle agenzie di stampa la seguente dichiarazione del leader dei ‘democratici indistinti’ durante un comizio elettorale tenutosi a Porto Marghera: “Il rapporto tra il Pd e il Nord-est non è mai stato così in sintonia”. E ti credo! E’ la prima volta che il Pd si presenta al vaglio del corpo elettorale delle ‘Tre Venezie’! E’ come se io dichiarassi che mio nipote Carletto, che in questi giorni ha compiuto un anno di vita, non è mai stato così grande di età! Mi dispiace, ma mi vedo proprio costretto a chiarire un concetto: il fatto che un partito non possieda una storia, una propria tradizione, un suo retroterra culturale, è un elemento assai grave, da valutare con attenzione, poiché segnala scarsa esperienza e può giustificare ogni sciocchezza. E’ dato assodato e persino scontato che il rapporto tra il Nord-est e il Pd non sia mai stato così forte: prima di oggi, non si era mai neanche instaurato! Io voglio avvertire gli italiani: guardate che questa situazione sta prendendo una ‘brutta piega’ con codesti partiti ‘nuovisti’! Uno strappa i programmi dell’avversario. Quest’ultimo, a propria volta, spara ‘cavolate’ a tutto andare: è tutta qui la ‘grande scelta’ che viene proposta agli italiani? E’ tutta qui? Datemi retta: voi meritate molto di più, un partito solidamente progressista, che abbia il riformismo nel proprio DNA e delle belle idee chiare. Leggete bene cosa vi sta scrivendo il sottoscritto, che in questi ultimi anni è stato il giornalista più tenace e testardo nel porre all’attenzione dell’opinione pubblica numerosi temi di sostanza, quali la regolamentazione delle convivenze civili, il testamento biologico o la fecondazione medicalmente assistita: affidatevi a chi vuol portare avanti delle problematiche di cambiamento reale e lasciate stare i ‘caravanserragli’ in cui c’è dentro tutto e il contrario di tutto. I piccoli fatti che stiamo analizzando comprovano da soli che, al di là delle apparenze, Pd e PdL sono due partiti che vogliono solamente gestire il potere a proprio uso e consumo. E che non intendono minimamente operare con il ‘bisturi’ del riformismo più autentico, poiché si preoccupano solamente di rappresentare i grandi interessi economici. Ve lo scrivo apertamente: questa volta è meglio valorizzare ‘vecchie scuole’, come quella autenticamente moderata, che fa capo all’Udc, e quella riformista, che si richiama al Partito socialista di Enrico Boselli e Bobo Craxi. Certamente, Udc e Ps discendono direttamente dalla Dc e dal Psi, due partiti che hanno governato a lungo, in passato, con risultati altalenanti e con una certa ‘tendenza’ all’illegalità. Tuttavia, bisogna tenere presente che oggi non siamo neanche più nel 1992 e che spesso, proprio chi in passato può aver commesso degli errori, col passare del tempo e con tante brutte esperienze dietro alle proprie ‘spalle’ si ritrova ‘vaccinato’ assai più degli altri dalla possibilità di commetterne dei nuovi. E’ proprio questo il significato più autentico della famosa frase di Gesù Cristo: “Un peccatore ‘pentito’ vale più di 99 giusti”. A buoni intenditori, poche parole.


(articolo tratto dalla rubrica '7 giorni di cattivi pensieri' pubblicata sul sito web di informazione e cultura www.diario21.net)
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