Vittorio Lussana

Doppio successo del governo Prodi: la finanziaria ha passato l’esame del Senato senza vincoli di fiducia e la moratoria sulla pena di morte è uscita indenne dall’esame della III commissione dei Diritti umani delle Nazioni Unite a New York. La 'battaglia'di Palazzo Madamaè stata lunga e caotica, complicata, tra l’altro, da un sistema dell’informazione che ha dato maggior peso alle 3 volte in cui la maggioranza si è ritrovata fisiologicamente in ‘minoranza’, rispetto alle 716 volte in cui essa ha resistito ai tentativi di ‘spallata’ provenienti dall’opposizione. E’ pur vero che il quadro complessivo della situazione, se si vuole, è divenuto ancor più articolato. Tuttavia, rimane fuor didiscussione che anche il genere di politica attuata dal centrodestra da un anno e mezzo a questa parte necessiti di una evidente riformulazione, meno propagandistica e maggiormente confacente alle esigenze del Paese. Dispiace notare che ciò non sta avvenendo. In particolar modo in Forza Italia, partito particolarmente restio a prendere in considerazione la questione di un’evoluzione complessiva del sistema politico nel suo complesso, al fine di chiudersi nell'ormai consueto populismo protestatario, che impedisce al movimento guidato da Silvio Berlusconi di andare al di là della semplicistica aritmetica. “Berlusconi è in sintonia con il popolo italiano: il resto è filosofia”, ha dichiarato il Portavoce dell’ex premier, Paolo Bonaiuti. Ebbene, dato che l’Italia è il Paese capofila di un’alleanza internazionale che a metà dicembre riuscirà, molto probabilmente, a far approvare dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una moratoria planetaria della pena capitale, riteniamo doveroso rispondere all’On. Bonaiuti con un brano della celebre opera “Dei delitti e delle pene”, di Cesare Beccaria: "La voce di un filosofo è troppo debole contro i tumulti e le grida di tanti che son guidati dalla cieca consuetudine, ma i pochi saggi che sono sparsi sulla faccia della Terra mi faranno eco nell'intimo dei loro cuori. E se la verità potesse, fra gli infiniti ostacoli che l'allontanano, giungere, malgrado suo, come un monarca al proprio trono, si sappia che ella vi arriverà coi voti segreti di tutti gli uomini, si sappia che tacerà in faccia a lei la fama dei conquistatori e che la giusta posterità le assegnerà il primo luogo fra i pacifici trofei dei Titi, degli Antonini e dei Traiani”.


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