Rita Chessa
Il regista transgender Paul B Preciado FtM (Female to Male: da femmina a maschio, ndr) ha presentato a Roma il film prodotto da Fandango: ‘Orlando, la mia biografia politica’. E l’ha fatto organizzando un red carpet militante al Festival del Cinema di Roma trans. Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche nel 2024 e parla di fluidità e abbattimento degli stereotipi. Una pellicola pluripremiata alla Berlinale, opera prima di un filosof* internazionale, scrittore e punto di riferimento mondiale della teoria queer, che ha saputo illuminarci con i suoi testi rivoluzionari come il ‘Manifesto contra-sessuale’. Il suo lavoro si concentra su biopolitica, sessualità, pornografia, architettura. Intervistat* in passato per il suo genio eclettico anche dal grande Alejandro Jodorosky, in un confronto quasi leggendario, lo scrittore nel lungometraggio esordisce raccontando che “non ho mai scritto una biografia, perché Virginia Woolf l'ha già scritta per me con il suo Orlando”. Nel 2014, Paul annunciò di aver intrapreso il percorso di transizione (il suo nome all’anagrafe era Beatriz che mantenne come secondo nome conservando la lettera 'B', ndr). Tanti altri i ricordi della comunità italiana con Preciado, come i convegni alla Casa internazionale delle Donne, i confronti con Liana Borghi, il 'workshop drag king' di Prato del 2005, che ha poi segnato una svolta direzionale al movimento in Italia, la partecipazione come 'anti-prete' alla performance . 'Ecosexual Blue Wedding', di Annie Sprinkle e Beth Stephens in un evento collaterale alla Biennale di Venezia del 2009, dove ha diretto un matrimonio tra due donne, in un’azione collettiva con artisti provenienti da diverse parte del mondo. Una cerimonia antecedente alla legge Cirinnà e allo spauracchio omofobico del 'gender': un malapropismo degli ambienti conservatori cattolici. Il 'gender', infatti, non esiste. Esistono, semmai, gli studi di genere e la teoria queer, di cui Preciado è uno degli esponenti cardine. Sulla scia dei principi di Michel Foucault, Jacques Derrida (di cui Preciado è stato allievo) e Julia Kristeva, la teoria queer afferma che l'identità di genere sessuale è, in parte, una costruzione sociale e, in quanto tale, è necessario il superamento dei binarismi dicotomici uomo/donna o eterosessuale/omosessuale. La prima a parlare di 'teoria queer' fu la scrittrice e sociologa italiana, Teresa de Lauretis, durante una conferenza universitaria negli Stati Uniti del 1990. Altri punti di riferimento: Judith Butler, Liana Borghi (che portò più volte Paul B Preciado a Roma, ndr). Non dimentichiamo, inoltre, che Paul B. Preciado, oltre a essere un filosofo, è anche un curatore d’arte per i programmi pubblici di Documenta 14, del padiglione di Taiwan alla Biennale di Venezia 2019. Al party Fandango che ha concluso l’evento, hanno preso parte numerosi personaggi della cultura e del cinema.





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