Vittorio Lussana“Entra la donna”.
“C’è n’è una in ogni storia”.
“50 euro che vuole una consulenza”.
“100 euro che non la troverà”.
“Ok, ci sto”.
“Stava cercando il suo ‘pollo’ e lo ha trovato: il ministro dei Beni culturali”.
“Ma lui non era quello dell’impero romano crollato a causa dell’immigrazione”?
“Sì: una baggianata”.
“Perché”?
“Perché i romani non avevano più truppe per controllare i confini”.
“E la cosa è storiograficamente credibile”?
“Certo che lo è. Matteo Salvini non era ancora nato: è lui quello in fissa coi confini”.
“E i romani? Cos’hanno fatto”?
“Hanno concesso la cittadinanza a tutti”.
“Ma è quello che vuol fare Tajani, o sbaglio”?
“Sì. E avrebbe anche ragione”.
“Non divagare adesso, restiamo sulla donna: qual è stata la mossa successiva”?
“Ha ordinato un pranzetto leggero”.
“E come intendeva pagarlo”?
“Ha finto di guardare nella borsa: non aveva soldi e il ministro se n’è accorto”.
“Ma allora è un tipo sveglio, il ministro”.
“A me non è mai sembrato molto sveglio”.
“E quindi”?
“E’ scattato il piano B: lacrime in diretta al Tg1”.
“Una sceneggiata”?
“Una vera e propria ‘scena madre’...”.
“E lei? Come ha reagito”?
“Ha raccontato tutto a Marianna Aprile”.
“E poi”?
“Poi è arrivato il pranzetto leggero”.
“Uffa: sempre questo amore per i dettagli” .
“Adoro i dettagli: sono un pignolo”.
“Vai avanti: cos’altro si è inventata"?
“Ha lasciato intendere di rivelare tutto”.
“Tutto cosa”?
“Le altre consulenze: è tutto un ‘magna magna’, come al solito”.
“Ma allora è un’invidiosa”.
“Ti sbagli: è stata brava, dannatamente brava”.
“Non dirmi che il ministro è caduto”.
“Sì, ha dovuto dimettersi”.
“Un ministro si può anche cambiare” .
“Sì, ma in famiglia ci sono dei problemi. Arianna, per esempio, ha lasciato il ministro dell’Agricoltura”.
“Erano in crisi? E da quando”?
“Da quando lui si è messo a giocare con le api”.
“Non ti seguo”.
“Sono bastati due calabroni e sono scappate via tutte”.
“Ma non sarebbe stato meglio darsi all’ippica”?
“E’ quello che ha fatto, ma lo ha capito in ritardo”.
“E noi, cosa facciamo adesso”?
“Io prendo un rabarbaro”.
“Bene: un rabarbaro anche per me, grazie”.





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