Valentina UghettoQuesta settimana, l’artista multimediale Marco Marchese Borrelli, in arte Marcondiro, ci presenta il 'Robot Primitivo': una scultura realizzata in marmo di Carrara utilizzando esclusivamente tecnologie robotiche. L’opera, ispirata ai Giganti di Mont’e Prama (antiche sculture nuragiche ritrovate in Sardegna, ndr) rappresenta un essere androide che vuole connettere il passato nuragico con un futuro ipotetico e ottimistico. Marcondiro esplora così le frontiere della 'roboetica' e della creatività digitale. L’opera sarà in mostra a 'Marmomac 2024', presso il Palaexpo di Verona, dal 24 al 27 settembre 2024.

Marcondiro, il 'Robot Primitivo' è un’opera che unisce la tradizione della scultura in marmo con la tecnologia più avanzata: quali sono state le sfide principali nel portare avanti questo suo progetto?
“L'idea di realizzare il personaggio ‘Robot Primitivo’, che avevo già ideato e disegnato nel 2018 in marmo di Carrara, è diventata sempre più limpida nella mia ricerca, dopo aver effettuato un location scouting in Sardegna, nel 2022, per rintracciare i luoghi dove girare il film che racconta la sua genesi. Ho incontrato così i ‘Giganti del mont'e Prama’ di persona, ai musei di Cagliari e Cabras e me ne sono innamorato perdutamente. Ho pensato che far rivivere la forza mistica di queste figure in un essere androide, potesse regalare un piano interessante e nuovo a queste icone ancestrali, che hanno ancora tanti misteri da raccontarci. L'incontro con Davide Silvestri della ‘Silvestri Art&Design’ è stato il momento di svolta. Ho incontrato prima un amico, poi un visionario mecenate, che ha capito immediatamente la potenza comunicativa che sarebbe potuta scaturire - e che alla fine è scaturita - da quel blocco di marmo, scelto per estrarre il ‘Primitive Robot’ dal suo santo sonno geologico”.

Il concetto di un'intelligenza artificiale che scolpisce una figura aliena, ma primordiale, è affascinante: come immagina in futuro il rapporto tra l'uomo e le macchine, specialmente nel campo dell'arte?
“Credo che, tra non molto, gli esseri umani ‘artisti’ collaboreranno con ‘robot artisti’, in simbiosi e sintonia. Nel 2022 ho realizzato per una rassegna per l'Università Roma 3: un videoclip utilizzando dei fotogrammi generati da un primitivo motore AI di Tex to Image, chiamato ‘Dall-e 2’. Il videoclip si chiama ‘Story of a white paper’, poiché nasce proprio dal foglio bianco su cui ho segnato le frasi per generare le immagini fantasmagoriche, che il tool ha generato con un suo personalissimo stile. Alla fine ho chiesto a ‘Dall-e 2’  di mettere la sua firma”.

Lei ha esplorato diversi linguaggi artistici, dalla musica alla video art, fino alla scultura interattiva: come si intrecciano questi elementi nel suo percorso? E in che modo contribuiscono alla creazione di opere come il ‘Robot Primitivo’?
“Io penso che viviamo in un’affascinante società ‘crossmediale’. Ho sempre colto la fascinazione della sinestesia, quando mi sono ritrovato davanti ad una sincera e tangibile esperienza multisensoriale. La mia ricerca nella ‘Media Art’ è cominciata dalla musica, sia in ‘forma-canzone’, sia in forma assoluta, quando le mie composizioni contenevano, fin dalla prima gestazione, l'embrione visivo del videoclip o dell'immagine correlata al suono. La scultura della testa del ‘Robot Primitivo’ è dunque figlia di questa ricerca e, in sintesi, rappresenta il suo ‘suono plasmato’. Il suono è quello caratteristico del marmo di Carrara, ma anche la simmetria del suo volto mantiene una musicalità propria. Un androide con tre occhi, il terzo dei quali, quello sulla fronte, porta il simbolo del dualismo, che poi è il mio marchio.

Il concetto di 'roboetica' come si riflette nella sua opera? E come crede che l’arte possa contribuire a sensibilizzare il pubblico sui temi etici legati all’intelligenza artificiale?
“RoboEtica è il titolo di una canzone scritta nel 2019 e contenuta nel disco ‘Data, l'amore ai tempi della tecnologia’ della band 'Marcondiro'. Penso che solo l'arte possa sensibilizzare gli esseri umani, oltre che i robot e aprire questo mondo contemporaneo fatto di guerre e ingiustizie, dominato troppo spesso dall'avidità e dall'egoismo, verso un ipotetico futuro 'non-distopico'. L'intelligenza artificiale è come un bambino: crescerà e diventerà ciò che i suoi sensi percepiranno. Se gli insegneremo l'arte, anche l'Agi e l'Asi faranno 'Arte senza Arte-Fare'. Come un robot che realizza il suo autoritratto. Con questo input ho scelto di far realizzare a delle macchine  il taglio del marmo per la testa del ‘Robot Primitivo’. E devo ringraziare la Silvestri Art&Design per averlo    reso possibile”.

La collaborazione con 'Primigen srl' è stata essenziale per la realizzazione del progetto: può parlarci del loro contributo e di come hanno integrato la loro visione nella sua opera?
“La Primigen srl ha prodotto e sviluppato il progetto crossmediale legato al 'Robot Primitivo', ingaggiando il 3D modelling artist Roman Testoni, che in collaborazione con l'artista ideatore del concept, Marcondiro, ha realizzato il progetto grafico per la scultura di marmo realizzata dalla Silvestri Art&Design”.




L'opera 'Robot Primitivo' di Marcondiro in uno scatto di Oscar Silvestri, che ringraziamo
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