Valentina Spagnolo
‘Calle d’acquamarina’ è una raccolta di poesie di Alessandra Grecco Russo, edita da Controluna e con prefazione di Gloria Vocaturo. L’autrice ha voluto raccontare una parte di sé attraverso una scrittura a tratti poetica, in altri momenti addirittura spirituale. La scelta di questo titolo “è stata dettata”, come lei stessa a suggerisce, “da un fiore bianco, la calla, come elogio all’amore”. Come ha raccontato per la redazione, la sua scelta è stata ispirata da questo elemento floreale, “che per sua forma rappresenta, al contempo, rinascita, vita e accoglienza”. Nella lettura delle sue poesie emergono, sicuramente, quelli che sono stati, da sempre, i suoi autori preferiti, iniziando dalle letture dei grandi classici del romanticismo di fine ottocento. Alessandra si è poi dedicata a un panorama letterario del tutto alternativo, legato ai romanzi generati dalla cultura ‘beat’. La penna dell’autrice conferma i propri gusti personali, con richiami costanti dettati dalla propria passione sia per la poesia, sia per la letteratura. Nonostante fossero le sue prime opere, le sue liriche hanno sempre avuto un intenso richiamo per i lettori. ‘Sapore Rosso’ (Controluna, 2009) ha infatti ricevuto due Menzioni di merito: una nel corso del premio 'Don Luigi Di Liegro', l’altra al premio ‘Talenti Vesuviani’. Ma l’originalità di questa raccolta, rispetto al primo romanzo, riporta senz’altro una cura nella scelta, anche descrittiva, dei testi, evocanti paesaggi e naturalismo. L’autrice ha voluto spiegare il significato che ha voluto esprimere in ogni suo testo poetico: ‘Fratello raccontami’, che dell’intera raccolta costituisce una delle liriche più apprezzate. La silloge stessa s’intitola ‘Calle d’acquamarina’, prendendo spunto da una delle poesie della raccolta, celebrativa dell’amore nelle sue molteplici sfaccettature: quello romantico-sentimentale, quello filiale, quello altruista o rivolto al nostro prossimo. ‘Calle’ significa, inoltre, anche via, passaggio: è un’antica parola impiegata da Dante. E invece la scelta di ‘acquamarina’ deriva dalla pietra emblema del sacro, in quanto gli antichi credevano contenesse il divino: credevano che fosse "una goccia di Dio", che racchiudeva il colore del cielo. ‘Calle d’acquamarina’ rappresenta, dunque, la via Sacra, la via Lucis, ossia la via dell’Amore. L’amore che scorre, disseta, che si tramanda di generazione in generazione, di famiglia in famiglia, di genitore in figlio. Segue qualche passo della raccolta letto dall’autrice: “Non è forse l’Amore un fiume infinito e santo come il Gange? Non è forse l’Amore un cielo infinito, una via azzurra che conduce verso il Futuro”? Lei stessa racconta che è proprio il cielo diurno, notturno, al tramonto o l’essere umano, Dio, la natura, a essere tra i protagonisti del libro. Fondamentale è lo sguardo che viaggia verso l’alto, per trovarvi il mondo e guardare lontano; guardare l’infinito; guardare tutte le cose; l’azzurro come simbolo di libertà, speranza e liberazione. Come fu per la stessa Anna Frank: per questo motivo, la raccolta è dedicata alla diarista martire dell’Olocausto. La poesia ‘Calle d’acquamarina’ celebra le strade dell’amore tracciate dagli amanti, il susseguirsi di questi istanti celesti come fossero una costellazione di ‘sampietrini d’acquamarina’: dentro a ognuno di essi fiorisce un bacio, un abbraccio, un sentimento, una vita. E certi attimi celesti, con ciò che cingono segretamente, sono un qualcosa di paradisiaco, di divino. Sono attimi incorrotti.

L'autrice
Alessandra Grecco Russo è nata a Roma. Esordisce nel 2019 con la raccolta di poesie 'Sapore rosso' (Controluna edizioni), grazie alla quale ha ricevuto due Menzioni di Merito: una durante il Premio 'Don Luigi Di Liegro'; l’altra con il Premio 'Talenti Vesuviani'. La poesia 'Fratello raccontami', presente nella nuova raccolta, ha ricevuto una Menzione d’Onore nel corso del Premio 'Le parole dell’anima'. Laureata con lode in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo all’Università Tor Vergata di Roma, vive in campagna, nel cuore verde e pulsante di vita sorto sul vulcano estinto del lago di Nemi, nella provincia romana. Ha scritto di cinema su riviste locali. Il nome d’arte riunisce assieme il cognome del padre e quello della madre.





Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio