Valentina SpagnoloEllynora è la vincitrice dell'edizione 2021 del contest ‘LazioSound’, organizzato dall’assessorato alle Politiche giovanili della Regione Lazio. L’artista vive a metà tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America e, di recente, ha presentato il suo nuovo singolo, intitolato: ‘No trouble’. Da sempre amante della musica, Ellynora ha iniziato a studiare canto a 14 anni. A 19 ha deciso di lasciare l’Italia alla volta di New York e 5 anni più tardi, nel 2018, si è trasferita a Los Angeles. Qui viene selezionata da LL Cool J per essere uno dei volti della campagna di streetwear della famosa radio HipHop ‘Rock the Bells’. Fu l’inizio di un percorso artistico che l’ha portata nuovamente in Italia, dove è stata scelta per entrare a far parte del cast di ‘Amici’. In questa intervista ci ha parlato del disagio e della voglia di riscatto della cosiddetta ‘Generazione Z’, costretta da quasi due anni a una “forzata mancanza di spensieratezza”.

Ellynora, puoi raccontarci la storia di ‘No Trouble’? Cosa intendi comunicare e quali influenze racchiude?
“Sono una persona abbastanza ansiosa e, durante la pandemia, mi sono resa conto di quanto per me sia importante non solo scrivere musica, ma godermela ballandola, urlandola a squarciagola, specialmente in compagnia. Cose che prima mi sembravano scontate e realizzabili in qualsiasi momento, improvvisamente non lo sono state più. In quella fase, mi sono resa conto di quanto mi mancasse andare a ballare. Così è nata ‘No Trouble’, dalla collaborazione con Luca D’Angelo e Matteo Soru, con cui ho realizzato già in passato altri brani a cui sono fortemente legata, perché mi rispecchiano molto. Loro ormai mi conoscono molto bene, così come conoscono i miei gusti. Perciò, quando ho sentito quei 20 secondi di ‘demo’ che Luca mi aveva mandato, sono impazzita. Abbiamo subito scritto la melodia e la voglia di leggerezza ci ha condotti al testo. Come per il resto della mia musica, ‘No Trouble’ racchiude la mia essenza, l’unione delle mie radici partenopee insieme a un sound più internazionale, acquisito durante la mia vita in America”.

Visto che proveniamo tutti da una chiusura forzata, possiamo parlare di un sottotesto come inno alla ritrovata libertà?
“Assolutamente sì. ‘No trouble’ nasce dal periodo di mancata spensieratezza che tutto il mondo, ma specialmente noi giovani, abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. Il brano rappresenta la nostra voglia di divertirci in modo semplice, di tornare a ballare in libertà in mezzo a una folla senza essere considerati dei fuorilegge”.

Come riesci a sintetizzare le due anime che ti appartengono in uno stile così travolgente? A cosa o a chi ti ispiri?

“Quello che metto all’interno della musica è ciò che ho assorbito tra le varie emozioni, sensazioni e ricordi vissuti in questi luoghi. Spesso, mi viene detto che c’è sempre un elemento un po’ nostalgico e malinconico nella mia musica: beh, credo sia questo. La prima cosa che mi viene in mente quando penso all’Italia è la mia famiglia, i miei affetti, la mia infanzia a Roma e a Napoli. Quando, invece, penso agli Stati Uniti, mi rendo conto di aver vissuto in un Paese che mi ha consentito di scegliere chi volevo essere, all’entusiasmo con cui ho potuto prendere le redini della mia vita e al ‘cavarmela’ da sola. E queste sono le cose che metto nella mia musica: la mia essenza”.


Tra gli artisti presenti nel panorama nazionale e internazionale, chi sono i tuoi modelli?
“In realtà, quello che cerco di fare è ascoltare musica che mi piace, ma non prendere nessuno come riferimento, perché a volte si tende a ‘imitare’ uno stile o un qualcosa che ci piace ed è quello che io non voglio: preferisco rimanere me stessa, anche negli aspetti che considero negativi, che però mi rendono me”.

‘Spendo’, ‘Stay’, ‘Ciao Ciao Baby’, ‘Mi Bendiciòn’, ‘Zingara’ e ‘No Trouble’ sono alcune delle tue canzoni: quale ti rappresenta di più?

“Tutte quante mi rappresentano, ovviamente. Quella a cui sono più legata in assoluto tra queste citate è ‘Zingara’, perché a differenza delle altre, che sono il racconto di un momento o di un’emozione, quel brano è il racconto di chi sono io”.

Sei tra le 5 eccellenze del territorio decretate come vincitrici da ‘LazioSound’: cosa ti ha lasciato quest’esperienza?
“Come tutte le esperienze positive, me la sono goduta poco. Ma è una cosa che mi porto a casa e di cui vado fiera è stato vincere nella categoria ‘urban’, che di solito viene attribuita ad artisti o musicisti uomini”.






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