Vittorio LussanaOsservando le interviste e le battute in voce raccolte durante la manifestazione 'anti-Covid' di sabato scorso a Roma, non abbiamo potuto esimerci dall'esplodere in una fragorosa risata quando abbiamo ascoltato un gruppo di persone che, all'interno di un corteo 'No mask', si è presentato con la mascherina in volto. In pratica, questo gruppo di cittadini contestava solo il Covid degli altri: una contraddizione talmente palese da rasentare il ridicolo. Eppure, esistono alcune frange di italiani che son fatti proprio così, sotto il profilo antropologico: prendono delle decisioni totalmente unilaterali, nell'assurda pretesa di poter giudicare gli altri. Siamo di fronte a delle evidenti dissociazioni: la prova di come la massa sia, al contempo, alienata e alienante. Tutto questo è stato causato da quella cultura dell'intrattenimento che ha finito col giustificare qualsiasi stranezza, nel tentativo di fare notizia: la rappresentazione di una piattezza omologativa giunta all'ultimo stadio. Tutta questa importanza data all'immagine, svuotando i contenuti al fine di renderli marginali, è una forma di 'mediazione' ambigua, ineffabile, distorta. Certa gente tende sempre più a comportarsi da 'buffoni', come quando si cerca riparo dalla pioggià mettendosi uno scolapasta in testa, anziché aprire l'ombrello. Una 'farsa' che non dovrebbe nemmeno essere trattata giornalisticamente: sarebbe come giudicare artistico un semplice gesto inconsulto, giustificando la follia. Personalmente, mi è venuta in mente un'amica del passato con evidenti tendenze depressive, che un giorno tentò di suicidarsi recidendosi le vene dei polsi con un rasoio: un'idea ben presto abbandonata, poiché era finito il disinfettante che le evitasse una qualche infezione. Molti italiani, grazie alla logica dei 'modelli imposti' sono, oggi, così: dicono di voler fare una cosa, declamano la loro volontà di protesta, ma si guardano bene dall'assumersi una qualsiasi responsabilità. Ecco per quale motivo siamo costretti a far ricorso alla compassione: l'unico sentimento potenzialmente in grado di riuscire a cambiare radicalmente questo Paese, divenuto sempre più assurdo. E anche un po' volgare.




Direttore responsabile di www.laici.it, della rivista mensile 'Periorido italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it) e di 'A.Live' - Giornale socialista (www.avanti.live)
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