Vittorio LussanaQuesto numero di 'Periodico italiano magazine' è dedicato al miracolo della vita. Ma la nostra volontà di occuparci di una tema del genere discende da un punto di vista estremamente critico nei confronti della società globalizzata, la quale ha letteralmente trasformato il popolo in massa. Molti studiosi e osservatori credono che la crisi delle nascite nella società moderna derivi dalla precarizzazione del lavoro, che ha ridotto ogni possibilità di costruirsi una famiglia delle generazioni più giovani. Purtroppo, le cose non stanno esattamente così: anche nei casi in cui le fondamenta economico-strutturali esistono, i rapporti di coppia falliscono. Il matrimonio e la famiglia, in quanto istituzioni, non reggono il confronto con la modernità globalizzata, perché quest'ultima ha annullato i valori e gli ideali del passato. Cristianità, liberalismo e socialismo sono stati letteralmente scaraventati in una 'tinozza di merda'. E ciò è accaduto per la volontà sistematica di chi ha cercato e voluto l'avvento di una globalizzazione economica basata su presupposti edonistici, per non dire epicurei. Anche la stessa trasformazione dei nostri corpi, oggi schiavizzati da imposizioni salutiste ed estetiche, è frutto del 'dominio orizzontale' di una visione che ci impone di essere snelli, belli e in buona salute, per poter vivere più a lungo e godere individualmente. In pratica, è stata sottilmente imposta una concezione della vita totalmente finalizzata al godimento del singolo, anziché su progetti di vita collettivi o di coppia. Il concetto di sacrificio, che i nostri genitori hanno accettato e applicato per farci studiare, nelle giovani coppie di oggi non esiste più: non appena qualcosa s'incrina, il rapporto 'salta' totalmente, nell'illusione che il tempo sia immobile e che si possano sempre sperimentare nuovi tentativi e nuove storie. Ma quest'imposizione al godimento della società globalizzata è una visione, al contempo, sadica e illiberale: sadica, poiché ci ha condotti in un mondo completamente privo di valori, in cui sono i corpi a possedersi orgiasticamente tra loro, limitando, se non addirittura annullando, i sentimenti; illiberale, poiché il singolo individuo, inglobato all'interno della massa, viene spinto a godere fino al limite estremo della propria autodistruzione. La libertà, dunque, all'interno della società globalizzata è, sostanzialmente, un obbligo, una costrizione a consumare, non solamente beni e prodotti, bensì anche se stessi, il proprio tempo, i propri anni, la propria stessa vita. Una ricerca continua di godimento fisico, totalmente dissociato da ogni visione, religiosa o laica, di evoluzione e trasformazione della società. Esattamente quello che accadde al popolo Ebreo descritto nella Bibbia, allorquando rinunciò a marciare verso la 'Terra promessa' per adorare il 'vitello d'oro'. Tutto questo discende dal definitivo tramonto di ogni dimensione ideale della vita, sia sul versante religioso, in cui il sistema globalizzato ci ha condotti ad abbandonare persino il monoteismo, al fine di farci adorare una pluralità di idoli imposti dalla televisione, sia sul fronte politico, in cui il raggiungimento di una società più equilibrata e più giusta è stata sostituita dal narcisismo individualista e dall'egoismo autoreferenziale, che ci impediscono di dedicare la nostra vita agli altri, anche fossero i nostri stessi figli. Cioè coloro che avrebbero dovuto guidare il popolo verso la 'Terra promessa' di una società che, purtroppo, non vedremo mai.

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Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
(editoriale tratto dalla rivista 'Periodico italiano magazine' n. 27 - aprile 2017)


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Cristina - Milano - Mail - martedi 18 aprile 2017 16.30
Articolo molto bello e molto vero... Per fortuna che, anche se in pochi, continuiamo a credere nei Valori veri....
Marta De Luca - Milano - Mail - lunedi 17 aprile 2017 15.14
Non si tratterebbe di una tesi, in realtà. Si tratta de "LA" tesi, quella che ci condurrebbe oltre la follia degli estremismi, tra le esagerazioni della Fallaci e il buonismo ipocrita di sinistra. Una tesi di minoranza, che serve solamente a seminare alcuni enzimi di laicità, in un paese ingiusto, che non dà mai peso alla competenza e alla professionalità. Qualità troppo "qualità" per chi trova comodo cercare sempre nemici e scorciatoie, oppure siede sugli allori della propria pigrizia mentale. Grazie per questi pensieri, direttore. Buona Pasqua.
Carlo Cadorna - Frascati - Mail - lunedi 17 aprile 2017 12.32
Tesi interessante che fotografa una situazione molto diffusa. Ma non sono tutti così, ...per fortuna!
Elena - Catania - Mail - lunedi 17 aprile 2017 7.21
Un sito di approfondimento sempre molto interessante. Grazie,e buona Pasqua
Antonella - Roma - Mail - domenica 16 aprile 2017 19.6
Grandissimo articolo.
Roberto - Roma - Mail - domenica 16 aprile 2017 7.48
Un articolo perfetto, di cui condivido quasi tutto.


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