Ed ecco il parere dell’altra “pasionaria dell’eterologa” - assieme a Chiara Moroni -, l’On. Alessandra Mussolini, la quale, durante l’intervista qui rilasciataci, si è comunque mostrata piuttosto speranzosa per il futuro ravvedimento, a Palazzo Madama, di ampi settori della maggioranza in grado di modificare l’attuale impianto normativo del ddl S-1514.

On. Mussolini, lei ha votato alla Camera, il mese scorso, il famoso emedamento sulla procreazione eterologa firmato da Chiara Moroni e poi rigettato dalla maggioranza per soli otto voti: come mai certi sussulti di laicismo non vengono molto spesso a tanti politici del centrodestra?
“Quell’emendamento non l’ho solo votato, l’ho proprio firmato: è mio e di Chiara Moroni. Per quel che riguarda, invece, quelli che lei definisce sussulti di laicismo, io li chiamerei più semplicemente sussulti di buon senso, poiché una legge così tecnica avrebbe per forza dovuto prevedere una commissione tecnico-scientifica in grado di valutare le situazioni caso per caso, anche e soprattutto riguardo alle tecniche di fecondazione eterologa. Purtroppo, nell’aula di Montecitorio ha avuto il sopravvento un atteggiamento quasi generalmente ottuso, attorno a questi problemi: cosa posso dirvi? E’ andata così…”.
Ma al Senato ci saranno possibilità di miglioramento per questo ddl? Attualmente sembra troppo impregnato da una cultura del divieto…
“Io lo spero vivamente, anche perché, oltre alla eterologa, ci sono molti altri problemi che devono essere scientificamente esaminati dagli esperti: una legge non può prevedere tutto e sostituirsi a tutti, non è concepibile. Una norma dello Stato, su questioni di questo tipo, non può sostituirsi a un medico”.
L’occasione di vederla impegnata sul fronte della procreazione assistita, la qualifica una volta di più come l’anima più autenticamente laica di Alleanza Nazionale?
“Mah…io sono certamente laica quando legifero: le leggi sono per tutti, mica solo per i cattolici…”.
La 194 è in pericolo secondo lei?
“La 194 l’ho reinserita con un mio emendamento, che è stato approvato…”.
La libertà individuale delle donne e, soprattutto, delle coppie può coesistere con una concezione meno encomiastica della famiglia, più attenta ai problemi sostanziali?
“Noi abbiamo sempre cercato di toccare i problemi concreti della famiglia, poiché questa dev’essere senz’altro tutelata. Ma essa, come concetto generale, significa anche cambiamento continuo nel non facile sforzo di adeguamento ai mutamenti di modernizzazione della società e non dovrebbe essere considerata un’entità cristallizzata: ci sono situazioni nuove che vanno analizzate e valutate, ma non certo con leggi restrittive che vorrebbero tendere a riportarla all’antico. Insomma, una concezione dinamico-evolutiva della famiglia aiuterebbe di più le coppie e le famiglie tutte ad affrontare tempi e problemi nuovi…”.
Non è che, su questi temi, lei percepisce quel richiamo della “foresta socialista-rivoluzionaria” che animava suo nonno da giovane? Ci dica la verità…
“Sicuramente, la foresta a cui lei fa riferimento ce l’ho nel mio DNA…”.

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