Secondo quanto dichiarato in questi giorni dal 'pastore' di quella pittoresca 'setta satanica' chiamata Chiesa cattolica: "Quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di 'errore', continuano a essere oggetto dell'amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa". La qual cosa significa che gli omosessuali non sono più persone sbagliate, nate sotto il segno zodiacale sbagliato, nelle case sbagliate e con gli ascendenti sbagliati, bensì solamente una tipologia di persone che hanno preso una strada sbagliata, che porta in direzioni sbagliate: luoghi sbagliati di un mondo sbagliato che, per ragioni sbagliate, nel giorno sbagliato di una settimana sbagliata, hanno seguito le vie di sentimenti sbagliati, basati su una tecnica sbagliata. Non c'è niente di chimicamente sbagliato in loro, d'intrinsecamente sbagliato: essi sono solamente vittime di una combinazione sbagliata di errori sbagliati, che li ha portati a perseguire scopi sbagliati secondo metodologie sbagliate. L'omosessualità è dunque "uno stato oggettivo di errore", ovvero un progetto di vita sbagliato, basato su un'oggettività sbagliata, secondo le teorie sbagliate di un Cristo sbagliato, che pagò un prezzo sbagliato: una serie di domande sbagliate a cui Egli ha fornito risposte sbagliate. Insomma, da oggi in poi gli omosessuali non sono più gente sbagliata, che si ritrova nella pagina sbagliata di un libro sbagliato, secondo l'interpretazione sbagliata di un Vangelo sbagliato, con la luna sbagliata di ogni notte sbagliata, ma più semplicemente persone che vivono in uno stato di "errore oggettivo". Una forma di errore assoluta, piena e totale, niente affatto in contraddizione: una nuova categorizzazione di errore che, in quanto oggettivo, è dotato di una propria linearità e purezza filosofica, ben diversa dalle banali contraddizioni soggettive degli esseri umani 'normali'. Ora tutto è più chiaro, no? Per fortuna che Papa Francesco è venuto fin qui dall'Argentina per spiegarcelo.