Vittorio LussanaAnno dopo anno, l’associazione culturale ‘Phoenix’, presieduta dal sottoscritto, intende ricordare il 22 luglio, giorno in cui ricorre l’anniversario della terribile strage di Utoya in cui 69 giovani socialisti furono trucidati da un esaltato di estrema destra, come uno dei giorni più dolorosi della Storia d’Europa. Quella tragedia rappresenta uno ‘spartiacque’ ben preciso nei confronti di quelle culture politiche irrazionaliste, razziste e antisistema che avvelenano il clima democratico di mezza Europa, dimostrando come esse diffondano solamente odio sociale e disprezzo xenofobo. Il razzismo in quanto presupposto ideologico ha sempre storicamente portato con sé crimini di un livello talmente ignobile da aprire esso stesso la strada per la vittoria definitiva dei diritti umani, mostrando al mondo come certe ideologie assolutiste, demagogiche e deterministe siano tanto assurde, quanto disumane. Il grande spirito laico dell’Europa e del mondo intero non si stancherà mai di respingere il disprezzo verso ogni ‘diversità’, ideologica, politica, geografica, di razza o di religione, denunciandone costantemente l’immoralità e l’insensatezza di fondo. La società multietnica e interrazziale ha già vinto la sua battaglia: ora, possiamo solamente attendere che anche i pazzi, gli ignoranti e gli stupidi ne prendano pienamente atto, aprendo gli occhi sul proprio cupo e profondissimo orrore.




Presidente nazionale dell'associazione culturale 'Phoenix'
Direttore responsabile di www.laici.it e del mensile cartaceo 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - lunedi 28 luglio 2014 22.38
RISPOSTA AL SIG. MARIO: carissimo lettore, la invito a lasciar perdere, almeno in questo caso, la semplicistica schematizzazione dicotomica tra destra e sinistra. In sede dottrinaria esistono svariate e molteplici dottrine e tradizioni conservatrici che, tuttavia, non basano il proprio presupposto d'origine dall'elemento dell'appartenenza a una razza superiorie o nella discriminazione delle altre. Io ho fatto dunque riferimento alle dottrine dell'ultradestra (la perizia psichiatrica ordinata dai magistrati norvegesi, tra l'altro, ha escluso la malattia mentale per Andres Breivik, che pertanto non è affatto pazzo...) e non alle destre prese nel loro complesso. Anche il marxismo, partendo dal presupposto di una classe sociale unica che abbatte tutte le altre ricorrendo alla violenza rivoluzionaria, ha mostrato i propri limiti di mera schematizzazione, poiché non solo il proletariato non è affatto il depositario della verità in Terra, ma non sta scritto da nessuna parte che le altre classi sociali non possiedano alcuna coscienza storica. Dunque, come vede, torniamo a ragionare su un principio liberale importante: è sbagliato individuare un nemico esterno, di razza o di classe che sia, come unico responsabile di tutti i problemi della società. Non è la società a condizionare negativamente la vita del singolo individuo, bensì è il singolo individuo che è tenuto a organizzarsi insieme ai suoi simili per trasformare la realtà esterna. Chi non comprende che il millenario cammino dell'umanità (per i liberali) o della Storia (per i socialisti) si basa su questo sottilissimo 'binario' finisce, sostanzialmente, con l'inceppare il cammino dalla Storia stessa, chiedendo solamente l'impossibile: tornare indietro. E tutto ciò non è solamente stupido o folle, ma soprattutto inutile... La saluto cordialmente. VL
marioi - italia - Mail - lunedi 28 luglio 2014 20.30
Su questo pensiero così radicale e “ingiusto”, dissento fermamente. Per chi come me la pensa diversamente non mi sembra il caso di dare del pazzo, stupido e ignorante. Mi è capitato più volte di non essere in accordo con una idea espressa da un caro amico semplicemente perché ne avevo altra. Non necessariamente di dx ma altra. Però l’interlocutore Comunista non poteva ammettere che ci potesse essere altra idea dalla propria pontificata come assolutamente unica e portatrice del giusto (ahh l’ha detto l’Unità, La Repubblica!...). Pertanto il buon senso “diverso” lo riteneva non giusto e quindi di stampo non tanto di dx ma assolutamente Fascista. Inoltre mi pontificava che la violenza poteva provenire solo dal pensiero di dx e quindi Fascista!.Insomma!..Per cui mi potevo anche convincere che le mie idee a questo punto fossero di dx. Sicuramente dall’atteggiamento inequivocabile arrogante ho sperato mai di non avere il cervello di un Comunista!. Non vorrei che questo modo di intendere il pensiero “da quattro soldi” di quel mio amico convintamente Marxista chiudesse completamente, aimè, le porte a quel pensiero libero che Lei Lusanna mi è sempre sembrato difendere a ogni costo.
Limitatamente a condannare qualsiasi tipo di violenza e ancor di più quando succede che uomini presi dal panico e da “non si capisce che cosa”, pongono fine alla vita della propria compagna o di altri o presi da un raptus sparano all’impazzata in una scuola o in un luogo pubblico, penso che la questione sia molto diversa e abbia a che fare con il concetto di “appartenenza”. Che il movente di questo assassino di Utoya veramente pazzo abbia avuto radici di insofferenza xenofoba tanto da fargli perdere la ragione non è necessario relegarlo ad un atteggiamento di dx anche perché non si può dire che le radici sinistroidi non si siano comportate altrettanto se non peggio nella storia! Penso invece che la questione di oggi di convivere con etnie diverse senza regole certe, lanciando ai nostri concittadini un messaggio di esproprio della propria cultura e del proprio equilibrio civico, sia non solo problema delicato ma altamente pericoloso e qualinquista; simile a quella che denunciò il Prof Cacciari ai tempi degli albori della Lega quando consigliava ai propri compagni di non sottovalutare arrogantemente il malessere di una parte del paese che non si poteva così superficialmente ghettizzarli come razzisti. Come diceva Lei in un articolo precedente quello della convivenza della diversa etnia è un problema che non si sa più come risolverlo. Certamente la responsabilità di un certo falso buonismo e della perdita volontaria del “senso civico”non può essere liquidato nascondendosi dietro a quegli uomini stupidi ignoranti razzisti che non capiscono che il mondo “deve” diventare multietnico…..ma chi lo dice che “deve” esserlo?....


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