Vittorio LussanaA Silvio Berlusconi, Daniela Santanché, Daniele Capezzone e tutti gli altri esponenti coinvolti nell’ambizioso progetto di rinascita della nuova ‘Forza Italia’ posso solo augurare buon lavoro. I miei dubbi personali in merito a un progetto politico, quello di una rivoluzione liberale che giunge con un sostanziale e gravissimo ritardo, credo siano evidenti agli occhi di molti. E la questione di come un siffatto obiettivo possa essere attuato ‘da destra’ entra a far parte, con pieno diritto, tra le numerose contraddizioni attraverso le quali Silvio Berlusconi ha guidato, in tutti questi anni, l’intera coalizione di centrodestra. Il fatto stesso che i sondaggi dicano espressamente che la divisione tra Forza Italia e ‘Nuovo centrodestra’ di Alfano e Cicchitto in realtà faccia aumentare i voti all’intero schieramento, dimostra la necessità, inutilmente invocata per due lunghissimi decenni, di una seconda ‘gamba’ della coalizione, in grado di intercettare un elettorato che, seppur minoritario, rimane storicamente distante da determinati radicalismi dirigisti e aziendalisti. Detto questo, c’è anche da comprendere la ‘visione’ di fondo del gruppo politico rimasto attorno al leader di Arcore: la convinzione, drammatica, che l’Italia sia un Paese in cui il singolo cittadino non possa realizzare se stesso se non liberandosi dalle ‘maglie’ di infinite regole e complicazioni, da una burocrazia asfissiante, da un regime fiscale pesantissimo. In un certo senso, è un richiamo verso quell’antica cultura contadina riassumibile nella massima: ‘Scarpe grosse e cervello fino’. Sarebbe intellettualmente disonesto non ammettere che, in tante situazioni e per tanti italiani, le cose stiano esattamente - e da sempre - così, in un Paese dove non solo non funziona nulla, ma in cui chi le regole le rispetta, spesso si ritrova addirittura danneggiato, o ‘passa’ per emerito ‘fregnone’. Il pensiero di fondo della ‘rinata’ Forza Italia, dunque, lo comprendo sinceramente, umanamente e, se posso dire, persino ‘amichevolmente’. Tante volte, la vita sembra proprio dettare questo genere di ‘lezione’: ‘Quando ci vuole, ci vuole…’, si dice in certi casi. Va da sé che un simile principio non possa essere assunto come presupposto di un qualsiasi sistema valoriale, filosofico o più genericamente culturale, poiché esso degenera facilmente in ‘meccanismo’, in comportamenti non sempre opportuni. E forti rimangono i rischi di un’ennesima ricaduta nel ‘vuotismo’, nel puro atteggiamento, nell’errore di un Partito che possa rappresentare solamente un ‘contenitore’, salutato il quale possa vedere accolti contenuti di qualsiasi provenienza e natura, persino di matrice rivoluzionaria, estremista o antisistema. E’ ancora la vecchia teorizzazione autoritaria di De Maistre: per evitare la rivoluzione dall’esterno, un Partito deve portare quest’ultima al proprio interno. Un Partito d’ordine, dunque, chiuso in se stesso e che, proprio in quanto tale, entra in contraddizione con l’obiettivo che esso si prefigge: quello di una rivoluzione liberale della società. Spesso, nella vita, le vie più brevi sembrano le più semplici ed efficaci. Ma se riuscire a tagliare la testa al ‘toro’ di numerose questioni qui da noi risulta operazione difficile, se non impossibile, allora è esattamente questa l’utopia della destra italiana: non occorre una ‘scienza infusa’ per comprenderlo. Per quanto possa apparire incredibile, si può financo garantire l’esistenza, almeno parziale, di una certa, sprovveduta, ‘buona fede’ in coloro che si sentono rappresentati da una forza politica di siffatto genere e tipo. Ma attenzione: questa volta potrebbe non trattarsi di un’etica televisiva del successo, bensì di un idealismo ‘crepuscolare’ divenuto velleitario, ingenuo e persino un po’ triste.




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Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - martedi 26 novembre 2013 12.11
RISPOSTA AD ANGELO E MARINA: carissimi lettori, il brano è forse un po' criptico, ma cercherò di sintetizzarvi alcuni concetti che ritengo significativi. 1) Non si può fare una rivoluzione liberale da destra: il liberalismo di destra è solamente qualunquismo. 2) La frase sul contadino è un riferimento antico al conservatorismo: i contadini mettono tutto da parte, dunque sono i conservatori per eccellenza. 3) Come si fa a proporre una cosa simile nel 2013? E' come tornare alle cartoline postali nell'epoca delle 'jumbo mail'... 4) L'operazione nuova Forza Italia è un controsenso: il liberalismo non può essere conservatore, altrimenti non è liberalismo. Spero di aver chiarito meglio la mia opinione intorno alla faccenda. Grazie.
Marina - Urbino - Mail - martedi 26 novembre 2013 12.3
Anche io stavolta non ho capito una beata cippa, ma se l'ha scritto Vittorio Lussana........ MI PIACE!
Angelo - Cantù - Mail - martedi 26 novembre 2013 12.0
Scusatemi......... ma sono arrivato alla fine e se mi chiedeste cosa ho letto non ve lo so dire. Una frase mi è colpito: quella del contadino con scarpe grosse e cervello fino.
Cristina - Milano - Mail - martedi 26 novembre 2013 11.57
Ammetto che forse la sua visione "crepuscolare" non è dissimile dalla mia... Anche se tento sempre di far prevalere il mio innato ottimismo...
Massimo - Roma - Mail - lunedi 25 novembre 2013 17.48
Per loro il buon lavoro è governare a modo loro che non corrisponde affatto al nostro modello! Quindi: spero che lavorino male, affinché il loro operato crolli e non riescano neanche a prendere un seggio al parlamento. Cristo disse "Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno!"... Ecco, questo vale per chi è in buona fede e crede che sia per un bene sociale. Questi, invece, quando fanno ciò che fanno.... lo sanno cosa stanno facendo, e lo fanno apposta!
Maria Antonietta - Roma - Mail - lunedi 25 novembre 2013 16.3
Vittorio Lussana tante grazie per quello che scrivi e che scriverai... firmato: una emerita "fregnona"
Elly - Venosa - Mail - lunedi 25 novembre 2013 16.0
Caro Vittorio Lussana, basta scrivere sempre e solo di lui... non se ne può più ... Almeno tu, giornalista che stimo e apprezzo ,scrivi d'altro... allora quando vi fa comodo lo riesumate ...IGNORATELO lui tanto non vi pensa ..e con questo ti auguro tutto il bene del mondo
Laura - Cesenatico - Mail - lunedi 25 novembre 2013 15.44
Non mi piace per niente tutto questo disfare per poi rifare forse uguale a prima. Grazie.


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