Vittorio LussanaUn’epoca è finita: il grande comunicatore ha deciso di fare un passo indietro e di non ricandidarsi alla guida del centrodestra. Lo ha annunciato tramite una nota: un comunicato lucido, asciutto, persino equilibrato. Si è trattato di un bel gesto, politicamente opportuno, soprattutto alla luce della condanna per frode fiscale giunta in questi giorni. Personalmente, considero il ‘quasi ventennio’ caratterizzato da Silvio Berlusconi una parentesi molto negativa della politica italiana. Ma tale giudizio è rivolto soprattutto all’insieme di quell’armata Brancaleone definita, in un primo tempo, ‘Polo delle Libertà’, poi divenuta ‘Casa’ e, infine, ‘Popolo’, assai meno verso colui che ne è stato il leader, il mentore, la guida. Sembra incredibile a dirsi, ma nel centrodestra Berlusconi era il ‘meno peggio’. A tratti, egli ha dimostrato generosità, altruismo, umanità. Credo addirittura di poter dire che mi mancherà, poiché i suoi sono stati 18 anni molto intensi. E affermo ciò senza alcuna ironia. Berlusconi è stato un personaggio politico brillante, volenteroso, caparbio. La sua intelligenza rimane particolare, molto affabile, razionalmente ‘calda’, capace di stimolare sogni ed emozioni. Sotto questo aspetto, egli ha rappresentato un fenomeno veramente ‘a sé stante’. La sua idea di fondo era anche ‘carina’: far divertire gli italiani, coinvolgerli emotivamente verso la conduzione della cosa pubblica, facendoli finalmente uscire dal vecchio ‘torpore’ del ‘passivismo’ moderato, dalla ‘naftalina’ della retorica reazionaria. Un rivoluzionario conservatore: rivoluzionario negli slogan, nelle idee, nella capacità di esprimere un linguaggio ben distinto rispetto ai logori ‘bizantinismi’ della politica italiana; conservatore nella sostanza dei provvedimenti presi e del movimentismo politico proposto, concepito quasi esclusivamente con il sostegno di esponenti tutto sommato di basso profilo, a parte qualche rara eccezione. Fermi restando i suoi problemi giudiziari personali, egli è stato l’esponente più interessante del centrodestra italiano: tutti gli altri, li si poteva tranquillamente abbandonare al loro destino. Era lui la ‘marcia in più’, la vera ‘anima’ del fronte moderato. In questi ultimi decenni, ci ha fatto ridere e sorridere, molto spesso ha realmente divertito, anche se comprendo appieno che per molti italiani non possa esser stato così. Ma, sottolineo, il fallimento del centrodestra non è responsabilità interamente sua: è stato soprattutto l’ambiente che si è dovuto ‘tirar dietro’ a causare tanti ‘guasti’, poiché in realtà si trattava del solito ‘circuito’ del cinismo qualunquista italiano. Berlusconi non è mai stato un cinico: ha sempre creduto convintamente in quel che diceva, desiderava e pensava. Forse, avrebbe dovuto tentare la via di una formulazione culturalmente diversa, un liberalismo di sinistra, o una riflessione meno distante dal ‘craxismo’ più autentico e vero, quello delle decisioni difficili, dei ‘momenti-soglia’ coraggiosi e concreti. Alla fine, Berlusconi è divenuto un problema proprio perché poco ‘craxiano’, decisamente ambiguo, contraddittorio, ingombrante. Non è stato né un temporeggiatore, né un riformatore sociale ‘alla Peron’, come aveva vaticinato Achille Occhetto nei primi anni ’90, bensì un illusionista, una sorta di Arsenio Lupin ‘all’italiana’ da cui molta gente era persino felice di lasciarsi ‘gabbare’. Berlusconi, a suo modo, ha dimostrato di essere un uomo ‘in gamba’: un ottimo imprenditore, uno splendido presidente di calcio, un avversario politico difficilmente prevedibile, sempre capace di sgombrare il ‘campo’ dalle idee più ‘spuntate’ o ‘incagliate’ al fine di imporne delle nuove, spesso astratte, ma con il grande merito di risultare ‘fresche’, mai sentite prima. Un grande improvvisatore, un ottimo ‘piazzista’, nel senso pienamente ‘merceologico’ del termine. Il tempo e la Storia ora potranno mettersi al lavoro per tentare di comprendere le radici più profonde di un simile fenomeno politico, ben diverso rispetto a quello ‘mussoliniano’, poiché assai meno ideologico, marcatamente post moderno: un populismo epicureo in cui il privato diventa ‘spettacolo’, dove un traguardo o un obiettivo qualsiasi può considerarsi raggiungibile anche passando per vie ‘laterali’, seguendo i sentieri meno battuti, transitando per i ‘bordi’ più estremi di una norma di legge, oppure ancora ricorrendo a un ‘nominalismo reinterpretativo’ di parole e linguaggi, fattispecie quest’ultima filologicamente interessante sotto il profilo strettamente ‘creativo’. Una formula politica sostanzialmente ‘elastica’ che, tuttavia, pretendeva di presentarsi formalmente ‘rigida’, sintetica, monocorde, poiché plasmata attorno a un aziendalismo ‘pseudo-ruggente’, provocatoriamente ‘retrò’. Sì, è vero: Berlusconi ce l’ha sempre ‘avuta su’ con le sinistre, soprattutto quelle comuniste, senza mai riconoscerne la dignità culturale o l’effettivo patrimonio intellettuale. Ma spesso non aveva torto, poiché la sinistra italiana Berlusconi se l’è meritato, per numerosi motivi. Insomma, l’Italia poteva anche ‘reggerlo’ un Berlusconi: era tutto il resto che non si poteva minimamente vedere, né sentire.




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carlo cadorna - frascati - Mail - domenica 4 novembre 2012 21.58
Mi pare che Roberto (?) non abbia letto bene la mia lettera....
Massimo - Roma - Mail - giovedi 1 novembre 2012 18.17
Io invece lo proporrei come nuova "maschera" italiana: Sordi era un attore, Totò anche, lui invece ricalca proprio la mentalità italiota che mi spiace dirlo, ci appartiene! Arlecchino, Pulcinella, Balanzone, non erano attori, ma personaggi, lui che ci piaccia o meno, è un personagio, è ciò che è. E' un condensato, ad alta concentrazione, di tutto l'opportunismo, populismo, l'essere vanesio, cazzipropismo, arroganza, clientelismo, individualismo, menzognero, malaffare, malcostume, tracotanza e volgarità e quant'altro è presente di sconcertante, nella cultura italiota! E' la nuova maschera del 2000: il Cav. Berlusconi. La bicamerale comunque, D'Alema non avrebbe dovuto proporla, bensì tirare avanti subito con l'anti-trust. Il cercare la bicamerale, per Berlusconi è stato il primo "predellino" con cui mostrare una "importanza e necessità sociale" che si aveva di lui a livello politico. Se avete ascoltato le dichiarazioni del presidente della BCE Draghi dell'altro ieri, e compreso bene il messaggio, vi sarebbe presa minimo una gastrite ulcerosa, invece no. Se tale dichiarazione fosse stata fatta non dico tanto, 15 anni fa... sarebbe successo un allarme mondiale da intervento ONU!! Invece avrebbe fatto più scalpore e interesse nell'opinione pubblica se avesse parlato dell'Inter o del Milan.
Rosa - Roma - Mail - giovedi 1 novembre 2012 18.10
Vorrei ricordare che lo stillicidio contro di lui in identica situazione nel 2001(corretto?) ce lo ha regalato per altri dieci anni. Anzi io gli proporrei scambi interessanti, chissà quante cose sa...
Mi riferisco a D'Alema. All'epoca la politica di Berlusconi meritava ancora questo nome, infatti, respirando ossigeno si guadagnò consensi e simpatie. Di certo, almeno per l'aureola, avrebbe cercato meritarsi il paradiso (uno tutto suo), ma D'Alema, grazie a un nuovo ingarbuglio-processo-nefando, pensò poter ancora vincere e, con un colpo di coda, stillicidiò....mai farlo con un felino
Quanto scellerata fu la non normativa antistrust? Certamente la più grave e per moltecipli motivi a cascata...
Roberto - Roma - Mail - giovedi 1 novembre 2012 7.36
Vorrei ricordare al signor Cadorna di Frascati che anche la sinistra ha governato L'Italia, altrimenti non staremmo qui a fare i conti con le responsabilità di una intera classe politica. In secondo luogo, con i se e con i ma non si fa la storia, caro signore, e proprio non riesco a capire come mai voialtri del centrodestra facciate così fatica ad accettare il fatto che anche il ciclo politico del vostro schieramento possa esser giunto al termine o in una fase di necessario rinnovamento. Mi sembra che si continui a ragionare in maniera statica, post ideologica, con un odio immotivato verso gli avversari politici dell'altra parte, che è proprio quello di cui gli italiani sembrano essersi stufati. Eppoi, mi scusi, ma se governasse sempre e solo la destra, mi spiega come potrebbe poi riuscire questa a evitare di assumersi colpe e responsabilità, che in politica ci sono sempre? Lei vuole solo la destra al potere? Va bene, poniamo anche l'ipotesi. Poi, però, accetti anche le conseguenze di colpe ed errori della sua parte, non si alleggerisca la coscienza ipotizzando che altri avrebbero fatto peggio, perché questo ragionamento non regge nessun tipo di analisi. Ringrazi che anche la sinistra abbia givernato per almeno sette anni su diciotto e che anch'essa abbia avuto i suoi Lusi e i suoi Penati. Un minimo di equilibrio e di onestà intellettuale nel giudicare le cose non le farebbe male signor Cadorna.
carlo cadorna - frascati - Mail - mercoledi 31 ottobre 2012 16.8
E' stato vittima di se stesso! Che siano state vittime gli italiani non mi pare: se avesse governato questa sinistra saremmo andati peggio. Purtroppo ognuno, in democrazia, ha il governo che si merita.
Fulvio - Vairano Patenora - Mail - mercoledi 31 ottobre 2012 13.47
Sono d'accordo con quanto ha scritto Simona.
Giorgio - Italia - Mail - mercoledi 31 ottobre 2012 13.39
Più che di un' "epoca" io parlerei di un intermezzo disgraziato e troppo lungo...e la colpa è anche della maggioranza degli Italiani (parlo di prima) e della parziale inefficienza della sinistra
Simona - Palermo - Mail - mercoledi 31 ottobre 2012 13.35
Sembra che "il minimo comune denominatore etico " dei potenti sia quello di non aver mai l'aria di ciò che si è realmente....Che si voglia aver successo è umano...che si ricorra alle spezie di qualche vanteria è comprensibile...che si adotti l'affubalazione per conquistare chi ti ascolti ,può essere giustificabile...ciò che è insopportabile è sempre l'eccesso che alla fine sconfina i limiti ....Berlusconi ha sconfinato alla grande tutti i limiti e diciamo che ha molto giocato con promesse,non mantenute,promettendo sempre...e si sa,in politica, chi promette o è un pazzo o un imbroglione....
Alessandro - Villafranca in Lunigiana - Mail - mercoledi 31 ottobre 2012 13.30
Grazie per la sua capacità di mantenersi, all'interno di qualsiasi giudizio di valore lei esprima, con la lucidità e l'equidistanza che la conoscenza della storia italiana le porta.
Lucia - Roma - Mail - martedi 30 ottobre 2012 15.58
Come dice Vittorio Lussana, sentiti ringraziamenti a Silvione Berlusconi per aver dato l'ultima e decisiva zampata al crollo del Pdl in Sicilia


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