Vittorio CraxiEsprimere stupore e sorpresa per l’intervista, ovviamente postuma, resa a ‘la Stampa’ di Torino dall’ex ambasciatore Usa in Italia, Reginald Bartholomew, sarebbe persino riduttivo. In essa appare con tutta evidenza l’inquietante intreccio, nel 1992 - '94, tra il pool dei magistrati milanesi e il Consolato generale dell’alleato americano. La mano straniera che ha orientato il golpe mediatico-giudiziario non è un’invenzione, ma è rivelato dalle parole del diplomatico americano: c’è materia per storici e per politici. Se non vi fosse ‘anchìlosi’, bisognerebbe per lo meno promuovere una commissione d’inchiesta: non verrà fatta neanche un’interrogazione parlamentare, in questa legislatura. Sugli esordi di ‘Mani Pulite’ è necessaria una doverosa ‘operazione verità’ nel Paese. E dopo le dichiarazioni rese dall’ex console Usa Sembler, dal quale il pm Di Pietro si recava ripetutamente per anticipare e riferire gli obiettivi e gli esiti politici delle sue inchieste, non resta, all’attuale leader politico, che ‘vuotare il sacco’ definitivamente e sottoscrivere, con il coraggio della verità, una lettura onorevole dei fatti. I Partiti erano in crisi: i giudici, con il supporto dei nostri alleati americani, organizzarono ed eseguirono la rivoluzione. Falsa.


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