Alessandro LozziTra il IX e il X secolo mentre la barbarie dominava l'Europa, nei paesi arabi fioriva la civiltà islamica. Non solo Averroè scriveva di medicina e Avicenna di filosofia, ma un certo al-Khuwarizmi con il libro "De numeris Indorum" spiegava, per primo al mondo, le fondamentali nozioni di algebra ed il matematico al-Batani, con un testo denominato "Scientia astrorum", insegnava i primi rudimenti di trigonometria. Era superiore la nostra civiltà o quella islamica? Nessuna persona di normale intelligenza e di ordinaria onestà intellettuale potrebbe sostenere che allora prevalesse quella occidentale. La civiltà islamica era indiscutibilmente di gran lunga superiore! Oggi siamo nel XXI secolo e la civiltà si misura prevalentemente nel campo tecnologico-scientifico, che altro non è che lo sviluppo e l'evoluzione di quegli studi di base. Si può onestamente sostenere la non prevalenza della civiltà occidentale su quella islamica? Certamente no. Non abbiamo elementi per sostenere se i vari professionisti dell'indignazione ed in particolare i tre porcellini nostrani (Agnoletto, Casarini, Caruso) siano o meno di normale intelligenza, anche se è lecito dubitarlo, ma sicuramente non sono in buona fede perchè è evidente che la superiorità di cui si parla non è un dato genetico di stampo razzista nè un fatto assoluto ed immutabile, bensì un dato oggettivo relazionato al tempo cui lo si riferisce. Le centinaia di anni che ci separano dalla grandezza della civiltà islamica sono un soffio rispetto alla vita del mondo, e niente esclude che tra un altro soffio la situazione nuovamente si ribalti. Voglio tuttavia mettere alla prova il proverbiale aplomb dei professionisti dell'indignazione argomentando il perchè la civiltà occidentale è attualmente superiore a quella islamica non solo sotto il profilo tecnologico-scientifico ma anche, e sopratutto, sotto il profilo politico e sociale. Questa superiorità porta un nome semplice ma fondamentale per la vita di milioni di uomini: Stato laico. Noi occidentali rimaniamo oggi sbigottiti dinnanzi alla crudeltà delle lapidazioni pubbliche, alla mancanza dei diritti elementari delle donne, alla legge del taglione per cui i colpevoli vengono sgozzati in piazza dai parenti delle loro vittime, dalla teorizzazione della guerra santa, ma anche la nostra civiltà, un tempo, ha conosciuto queste atrocità. Quando non esisteva lo Stato laico, ed i precetti religiosi costituivano la base normativa per la convivenza delle comunità, nella nostra civile Europa le donne non portavano il velo ma erano considerate esseri senza anima alleati con il demonio, gli eretici venivano bruciati vivi, le guerre sante chiamate crociate non solo venivano teorizzate ma addirittura praticate e l’inquisizione faceva da padrona seminando terrore e torture. C’è forse differenza tra il nostro Savonarola di allora e i vari mullah che oggi in oriente aizzano le folle dei mussulmani? Molti oggi si stupiscono del fanatismo dei kamikaze islamici che in USA hanno distrutto le torri gemelle, ma come non ricordare che il primo e più famoso kamikaze che la storia ci ha consegnato era un ebreo devoto al Dio del vecchio testamento dal nome Sansone? Il fatto è che tutte le religioni monoteiste inducono all’intolleranza perché se gli altri dei sono falsi, se fuori dalla Chiesa dedicata al Dio vero (qualunque esso sia) non c'e' salvezza ma errore e perdizione, diventa necessario impedire e reprimere le altrui credenze affinchè tutti, ricondotti al Dio vero, possano conseguire la salvezza. Le religioni monoteiste non conoscono il diritto naturale ma solo il diritto positivo rivelato da Dio. Nella concezione integralista, di qualunque religione, non c’è distinzione tra Stato, Società, Persona, Politica, Etica, Diritto, e quindi, secondo questa concezione per il Bene e la Virtù è consentito usare violentemente la legge. Da quando il Papa non è più anche Re, cioè da quando il potere spirituale non coincide con quello temporale, l’occidente ha creato le condizioni per le libertà individuali che caratterizzano la modernità nei confronti dell’oscurantismo. L’occidente, diversamente dall’Islam le cui origini sono nella civiltà persiana, ha saputo evolversi in tal senso perché fonda le proprie radici nella cultura classica ellenica la quale pone al centro del cosmo non un Dio vero ma l'uomo, la sua coscienza e la sua conoscenza. Dobbiamo infatti a Talete di Mileto, il fondatore della Scuola ionica di filosofia, l’atteggiamento critico alla base del moderno pensiero scientifico secondo cui le informazioni sulla vita non devono venire da una verità divina rivelata ma dall’osservazione della natura. Da allora sono dovuti passare quasi 2000 anni per arrivare al 1265 quando, dall’innesto tra il classicismo greco e il pragmatismo anglosassone, sotto il regno di Edoardo I, si riunisce il primo parlamento inglese che approva un diritto laico -la common law- che sottrae gli inglesi al diritto romano e a quello canonico. Se i nostri pacifisti d’accatto (e non solo loro) volessero dare un senso non effimero al loro impegno per la pace è proprio da questo punto che dovrebbero partire: come può l’occidente contribuire, nel rispetto della religione islamica, affinché anche in medioriente sia possibile una evoluzione in senso laico dello Stato? Attualmente tutti i Paesi arabi, anche quelli alleati degli occidentali, come giustamente osserva Galli della Loggia sul Corriere, hanno un carattere dispotico non rispettoso dei diritti umani che è fonte permanente di destabilizzazione per l’intera area. Non ci sarà pace nel mondo fino a quando la libertà e la democrazia non arriverà anche nei Paesi arabi e ciò non potrà mai avvenire finchè non vi sarà separazione tra Stato e Allah. E’ con grande lucidità che i fondamentalisti si oppongono alla contaminazione con l’occidente e si chiudono nell’islamismo oltranzista. L’antidoto al medioevo, alla cittadella arroccata del dogma che distrugge in piazza le televisioni, è proprio la società aperta, lo scambio tra culture, i commerci, le informazioni, la scienza. La globalizzazione può far paura, come fece paura il fuoco all’uomo primitivo che lo scoprì, ma come quella paura, dominata, è stata fattore di progresso così la globalizzazione, governata ed indirizzata, deve essere fonte di benessere e libertà. Caduto il comunismo l’unico modello sociale che sopravvive quale antagonista alla società aperta è appunto quello islamico. L’islamismo oggi, come il marxismo ieri, catalizza i rancori, la rabbia, le speranze degli oppressi e dei disperati di tutto il mondo e fa sì che la guerra di religione diventi, nel vissuto collettivo, una sorta di lotta di classe a livello planetario. Così come il marxismo ieri, l’islamismo oggi fa aggio su disagi veri e ingiustizie pesanti, ma oggi come ieri le risposte offerte non solo non risolvono i problemi ma li aggravano negando al contempo libertà e dignità agli esseri umani. Nella loro profondità di pensiero i tre porcellini nostrani non ne hanno consapevolezza, ma quando marciano e manifestano inutilmente per la pace e contro la globalizzazione il truce ed oscurantista Bin Laden è un loro compagno viaggio.
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