Vittorio LussanaPapa Benedetto XVI ha scritto di recente che “lo strappo fra il Gesù ‘storico’ e quello della fede è divenuto sempre più ampio”. Ma la fede o la stessa vita cristiana può dipendere interamente da questo rapporto? E’ questo il suo unico punto di riferimento? O forse siamo semplicemente troppo abituati a pensare e a vivere il cristianesimo come un semplice codice di comportamenti, riducendolo a un mero compendio di ‘valori’? Analizziamo, pertanto, la questione sollevata: come mai il Gesù storico e il Cristo della fede si sono allontanati? Sin dai tempi della prima critica illuminista, i quattro vangeli sono stati sottoposti allo stesso trattamento con il quale vengono studiati dagli storici tutti i ‘testi’ antichi. Ovvero, quello del metodo ‘storico-critico’ quale elaborato dalla scienza storica contemporanea. Si tratta di un metodo storico, poiché esso cerca di individuare i processi storici, appunto, attraverso i quali si sono formati i vangeli; al contempo, il metodo si definisce critico in quanto si serve di criteri scientifici il più possibile obiettivi nell’analizzare le varie tappe della formazione di un testo o di un documento. E quali sono gli elementi fondamentali del metodo storico-critico? Essi sono cinque: 1) la critica testuale; 2) l’analisi linguistica con gli studi della filologia storica; 3) la critica letteraria delle fonti e la forma, i generi letterari e il loro ambiente; 4) la critica delle tradizioni e la loro evoluzione; 5) la critica della redazione fino allo studio del testo in sé. La conclusione della ricerca su Gesù, basata sui testi evangelici sottoposti alla metodologia storico-critica, è risaputa: sappiamo ben poco su di Lui. Ovvero: é il Cristo della fede ad aver generato, o meglio ‘plagiato’, l’immagine di Gesù. E chi sia stato realmente Egli storicamente, che cosa abbia fatto o detto in realtà, non ne sappiamo granché. Ma allora perché questo ‘strappo’ rappresenta un problema gravissimo per la fede cristiana? Perché rende incerto il suo punto di riferimento più autentico: l’intima amicizia del singolo individuo con Gesù, da cui tutto dipende. Se, infatti, il fulcro di una fede deve vertere verso ogni singola persona, proprio questo dato trasforma ogni rapporto religioso rendendolo a direzionalità doppia, biunivoca: una divinità ama l’uomo, ma quest’ultimo può nutrire sentimenti profondi e sinceri nei confronti di Dio. La qual cosa significa che, nel mondo contemporaneo, una fede possa sussistere solamente se si comincia a far riferimento a Gesù, nel caso del cristianesimo, in quanto persona, poiché non basta la sua immagine tramandata o la sua stessa dottrina. Ma se questa persona, il Gesù-uomo, lo si continua a mantenere imprigionato nel mistero o nel dogma nonostante il passare dei secoli, Egli sbiadisce fino al punto di non possedere più alcun contorno preciso. E la proposta cristiana diviene impossibile, poiché non si può essere amici di qualcuno che non si conosce. Stando così le cose, il cattolicesimo, preso di per sé, ha una sola via per salvarsi: proporsi semplicemente come una dottrina religiosa, oppure in quanto morale. Ma questi due ‘generi’ non sono la stessa cosa: il sentimento religioso più genuino dell’uomo non corrisponde, come erroneamente si crede - anche e soprattutto nel mondo laico - a un’adesione incondizionata a una filosofia morale. Un credente, per quanto ‘secolarizzato’ esso sia, non legge i vangeli per trarne insegnamenti pratici, pragmatici, materialistici: lo fa per un genuino bisogno interiore, un sentimento che nemmeno la cultura più massimamente scientifica riuscirà mai a eliminare, perché se anche ci provasse, tale esigenza antropologica riemergerebbe sotto altre forme, seguendo altre strade, quelle che i fedeli più autentici in genere definiscono “le misteriose vie del Signore”. Da ciò ne discende il dato di fatto che un laico non possa teorizzare l’ateismo, ovvero l’eliminazione totale della religione dalla vita del singolo individuo. E’ vero altresì il contrario: un laico deve affrontare la religione, ogni religione, favorendone gli sviluppi, individuandone le possibili evoluzioni. Ecco perché, pur non nutrendo particolare simpatia nei confronti della fede, di ogni genere e tipo di fede, ritengo quanto mai opportuno evitare di demonizzare le distinte credenze presenti nel mondo. Al contrario, è sempre più necessario, in particolar modo per chi intende professarsi laico, approcciarsi positivamente con la fede, perché nel bel mezzo delle svariate e molteplici concezioni ‘grigie’ di religiosità esistenti nel nostro pianeta, ogni tanto, in qualche singolo individuo, se ne percepisce qualcuna effettivamente ‘pura’, genuina, ‘neutra’ come la verità. La politica si nutre quasi esclusivamente delle sue logiche e dei suoi rapporti di forza, tralasciando, il più delle volte, gli aspetti qualitativi, spiritualistici, delle grandi questioni che investono il mondo. Viceversa, le religioni tendono a commettere l’errore opposto, oggettivizzando ogni cosa. Trovare la ‘porta stretta’ attraverso la quale identificare il cammino dell’umanità, a questo punto diviene la scelta migliore, sia per l’uomo laico, sia per colui che professa una propria credenza: quella è la via. Ci saranno sempre evidenti terreni di scontro, linee di confine e nuove frontiere che si formeranno in questo genere di confronti. Personalmente, tanto per fare un esempio, considero un grave errore di ‘piattezza logica’, da parte del cattolicesimo romano in particolare, rifiutarsi di prendere quanto meno in considerazione un tema come quello del controllo delle nascite in un mondo ampiamente infetto da ‘patologie’ gravissime quali la povertà, la fame, le guerre, le malattie infantili e le grandi epidemie. Tuttavia, non credo nemmeno corretto fossilizzarmi su questo mio dolore, uno dei tanti procuratomi proprio dalla fede del mio popolo e dei miei ‘padri’. Ma affermare di non desiderare figli in base alla semplice paura di non voler dare alla luce un nuovo essere umano assai facilmente destinato all’infelicità non rappresenterebbe obiezione sincera. Significherebbe, più semplicemente, ‘ammantare’ di motivazioni ideologiche una scelta che appartiene, ampiamente, alla sfera delle libertà personali, individuali, della singola persona, della donna, nel caso specifico. Rischi di incoerenza ci sono sempre, per tutte le parti in causa, non solamente per coloro che professano una credenza precisa. Perché Dio può essere con noi e stare dalla nostra parte nonostante noi stessi, malgrado noi. Tale ragionamento non mina affatto alla base il nostro presupposto di partenza, ovvero quello di una ricerca sincera e genuina del vero Gesù secondo l’evidente esigenza di un rapporto biunivoco, spiritualmente caratterizzato da una trasmissione di amicizia ‘doppia’ insieme a Lui. Più semplicemente, esso aggiunge un nuovo ‘tassello’ alla nostra ricerca: quello di non volersi accontentare della religione più superstiziosa, poiché questo è il dato che ci fa compiere continui passi in avanti verso un futuro incontro con Dio. Al singolo individuo e all’intera umanità. La strada verso questo incontro, insomma, è ancora lunga. Nonostante i Maya e le loro predizioni.




Presidente dell'associazione culturale 'Phoenix'
Direttore responsabile delle riviste 'Periodico italiano magazine' e 'Confronto Italia'

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prof. Giovanni Falcetta - Crema (Cremona) - Mail - sabato 7 gennaio 2012 18.44
FURTO DI STATO CON LA PASSIVA COMPLICITA' SINDACALE : UN CONCORSO 'SCIPPATO', UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE

C'E' QUALCUNO TRA I POLITICI E I GIORNALISTI "ONESTI" DI QUESTA SVENTURATA ITALIA CINICA, INDIVIDUALISTA, IPOCRITA, SERVILE, CHE HA LA POSSIBILITA', LA VOLONTA' E IL CORAGGIO DI AIUTARMI, VISTO CHE, ESSENDO UN MODESTO PROLETARIO INTELLETTUALE, UN SEMPLICE INSEGNANTE ( PER DI PIU' FACENTE PARTE DELLA CATEGORIA DEI "FANNULLONI", SECONDO IL MIO EX " COMPAGNO" SOCIALISTA RENATO BRUNETTA, MA ANCHE SECONDO GIUSEPPE FIORONI, VEDI UNA SUA CELEBRE DICHIARAZIONE PUBBLICA ), NON HO LE RISORSE ECONOMICHE (DEL NOSTRO PREMIER, AD ESEMPIO) NECESSARIE PER PAGARE UN TEAM DI AVVOCATI CHE DIFENDANO I MIEI DIRITTI CALPESTATI DA UNO STATO MAFIOSO ?
LICENZIAMENTI "FASCISTI" NELLA SCUOLA ( E NON SOLO ) !


UN CONCORSO VINTO AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI "SCIPPATOMI" DA UNA TRUFFA ATTUATA AI MIEI DANNI DAI FUNZIONARI DEL MIUR, DELLO STESSO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DAI GIUDICI DEL LAVORO DI ROMA E CREMA. UN LICENZIAMENTO ILLEGITTIMO E ANTICOSTITUZIONALE, APPLICATO DAL MINISTRO GELMINI IN MODO ARBITRARIO (CON DELLE SEMPLICI CIRCOLARI ! ) CON LA PASSIVA COMPLICITA' DI TUTTI I SINDACATI, DEI PARTITI DELL'OPPOSIZIONE E DEI MEDIA, DI DESTRA, CENTRO E SINISTRA !

L' argomento :

una storia assurda, allucinante, kafkiana, di mascalzonaggine e MAFIA della Pubblica Amministrazione Italiana. In questo caso con la complicità indiretta, diciamo per incompetenza o distrazione, del "moralizzatore" , del "Grande Inquisitore", del "Torquemada inflessibile" ( con i deboli !), il Ministro Renato Brunetta !
Il Provveditore agli Studi di Cremona, dott. FRANCESCO GENTILE, come anche la Direzione Della Promozione e della Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, complice l'Ufficio Scolastico Regionale di Milano e il Miur di Roma, mi hanno nascosto per 7 anni (dal 2002 al 2009 !) dei documenti sul mio Stato Giuridico, senza l'utilizzazione dei quali io ho perso la possibilità di andare ad insegnare all'estero, almeno per 3 anni, nelle Scuole Italiane o nelle Università Straniere come LETTORE, dopo aver superato la relativa selezione per la seconda volta, nell'anno 2002, scaduta la prima, molto più difficile e complessa, che avevo già superato nel 1997. Questo perché l'assurda normativa che regola la destinazione all'estero dei docenti, impone che gli stessi debbano rimanere, nella loro posizione giuridica in Italia, nello stesso ordine di scuola (nel mio caso Scuola Secondaria di I grado) in cui si trovavano al momento del superamento della selezione del 2002, per tutti i 9 anni di validità delle rispettive graduatorie superate al Ministero degli Affari Esteri.

Per cui, io, essendo passato, in Italia, dal 2002 al 2006, per una grave omissione di atti d'Ufficio del Provveditore di Cremona (prolungata nel tempo) dalla Scuola Secondaria di I grado a quella di II grado, non avevo più diritto, in base alla citata normativa, a rimanere inserito nella graduatoria dei docenti destinati dal Ministero degli Affari Esteri, ad insegnare nelle Scuole Secondarie Italiane di I grado all'estero. Faccio notare, anche, che lo stesso Sottosegretario agli Affari Esteri, On. ALFREDO MANTICA (che, un mese prima, telefonicamente, dopo avergli io esposto il mio problema, mi aveva definito "privilegiato" assieme a tutti gli insegnanti italiani, ( SIC ! ) rispondendo, nell'autunno del 2009, in Senato, ad un'interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice del PD, On. MARIA CINZIA FONTANA, sulla mia esclusione, da parte del suo Ministero, dalla graduatoria delle scuole Medie Italiane all'estero (in cui ero stato inserito in precedenza), non so se in buona o cattiva fede ( forse informato male dagli Uffici del Ministero che gestiscono le destinazioni all'estero del personale scolastico o dal relativo Ufficio del Contenzioso) ha dichiarato il falso sulla mia posizione giuridica, cioè ha affermato che, ormai, appartenevo, in Italia, alla Scuola Media Secondaria di II grado e non più a quella di I grado. In questo modo avallava la mia esclusione dalla graduatoria per le Scuole Medie Inferiori Italiane all'estero.

Inoltre, in precedenza, lo stesso Ministero degli Affari Esteri, nel 2008, attraverso l'Avvocatura dello Stato, sicuramente anch'essa mal informata dai funzionari dell' Ufficio Contenzioso della Direzione Generale delle Relazioni Culturali, dopo un mio ricorso al Giudice del Lavoro di Roma, dott. ssa MARIA LAVINIA BUCONI, avverso la mia esclusione dalla già citata graduatoria, aveva sostenuto la stessa tesi falsa. Ho scoperto, casualmente l'imbroglio, cioè l'occultamento dei documenti sul mio stato giuridico, nel 2009, nel mio fascicolo personale presso l'ITC "L. Pacioli" di Crema (CR) e in un altro mio fascicolo personale al Ministero degli Affari Esteri. Cioè dopo ben 7 anni ( SIC ! ). A causa di tale occultamento il Giudice ha confermato la mia esclusione dalla graduatoria dei docenti destinati alle Scuole Secondarie Italiane all'estero, condannandomi, anche (il danno e la beffa !) a pagare allo Stato le spese processuali. Il Provveditore, dopo le mie documentate contestazioni, attraverso le sue funzionarie, le Signore LUISA ONETA, PATRIZIA SQUERTI, DONATELLA GUGLIELMI, con l'approvazione del dott. LUCA VOLONTE'dell'USR di Milano (tramite la sua segretaria Signora AURORA GUMARI, dopo un'estenuante trattativa durata dal Dicembre 2009 a metà Febbraio 2010, mi ha chiesto scusa davanti a mio figlio e mi ha offerto una "sanatoria formale" come da Legge sulla Trasparenza n. 241 / 90, finalizzata alla mia partenza per l'estero. Ho accettato. Ma, all'improvviso, senza alcuna plausibile ragione ( ma i "rumors" mi riferirono di una telefonata da lui ricevuta dal Ministero degli Affari Esteri) egli si è rimangiato la sua offerta di sanatoria e non ha voluto firmarmi il relativo decreto. Anzi, per coprire i suoi sporchi imbrogli e quelli, altrettanto sporchi, del Ministero degli Affari Esteri, il 18 Febbraio 2010, attraverso il mio Preside, ex mio collega ed amico, ERNESTO ABBA' di Crema, in base ad una legge idiota, autoritaria, fascista ed incostituzionale, fortemente voluta dal Ministro Renato Brunetta (L.133/2008), che prevede la facoltà per le P.A. di mandare in pensione coatta i dipendenti con 40 anni di contributi (io ho 37 anni di servizi effettivi + 4 anni di laurea riscattata a mie spese + 3 anni di maggiorazione per servizi prestati all'estero), mi ha mandato in pensione, è meglio dire "licenziato", contro la mia volontà.

Il preside, poi, pur consapevole del grave contenzioso da me iniziato con il Provveditore agli Studi, si è rifiutato, prima di procedere al mio licenziamento, di far definire ufficialmente dai suoi superiori, MIUR, USR e USP (come io gli avevo chiesto), la mia posizione giuridica alla luce dei nuovi documenti da me scoperti ( e di cui gli avevo dato copia) che dimostravano che io, di diritto, non ero mai passato alla Scuola Secondaria di II grado, nel cui ruolo mi trovavo illegittimamente dal 2002 al 2010.

Aveva una "strana" fretta di obbedire ai suoi superiori ! Perciò egli si è reso consapevolmente colpevole non solo di avermi impedito di difendere i miei diritti lesi dal Provveditore e dal Ministero degli Affari Esteri ma, anche, di aggravio finanziario all'Erario, perché mi ha fatto percepire illegittimamente, dal 1 Settembre 2010 ad oggi, la pensione e la buonuscita come docente della Scuola Secondaria di II grado invece che, legittimamente, come docente della Scuola Secondaria di I grado. Inoltre sono stato licenziato anche se la mia cattedra non era nè è, tutt'ora, in esubero in organico. Ma il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, più realista del re, con una semplice circolare (senza valore normativo !) aveva stabilito, in modo autoritario (in contrasto con la stessa legge di riferimento 133/ 2008, sopra citata, finalizzata ad evitare esuberi in organico), che gli uffici periferici del MIUR, tramite i Presidi, dovevano licenziare, indiscriminatamente, tutti i docenti con 40 anni di contributi, anche se non erano in esubero.Tale "geniale" normativa (L.133/2008) esclude dal pensionamento "forzoso" i magistrati, i prof. universitari, i primari e i medici ospedalieri e....con una circolare della Gelmini, anche i presidi. Più di 40 sentenze, emesse da Giudici del Lavoro di tutt'Italia, relative a ricorsi contro tale "pensionamento forzoso", ex art. 700 c.p.c e parecchie di merito, hanno reintegrato sul posto di lavoro molti miei colleghi che hanno subìto la mia stessa sorte, condannando lo Stato a pagare tutte le relative spese processuali.

A Crema, i giudici del Lavoro, invece che agire nel rispetto delle leggi del Parlamento e della Costituzione, come prevede il loro ruolo istituzionale, immemori della separazione dei poteri ( hanno dimenticato Montesquieu, Tocqueville, etc.? ), vigente ancora in Italia ( per quanto tempo ancora ?....), hanno rinunciato coscientemente all'indipendenza rispetto al Governo del loro ruolo di magistrati, si sono mostrati acriticamente servili verso il Ministero della Pubblica Istruzione (potere esecutivo), condizionati, anche, pesantemente, nella loro imparzialità di giudizio, dall'essere stati esclusi dal "pensionamento forzoso".
Perciò, mi hanno già respinto ben 3 ricorsi da me loro inoltrati avverso il mio licenziamento. Alcune perle delle loro ordinanze: in una, la dott.ssa SILVIA VAROTTO dice che : "E' vero che la (mia, ndr) cattedra non è in esubero ma, avendo la Gelmini ricevuto dalla legge citata ampia facoltà d'azione (cioè, fascisticamente, d'arbitrio, ndr), essa non ha voluto 'autolimitarsi' e, quindi, ha mandato in pensione coatta tutti i dipendenti con 40 anni contributivi, anche quelli non in esubero, prevedendo, ex ante (SIC !, ndr), che lo sarebbero potuti essere in futuro". Aggiunge, poi, che " lo Stato mi ha dato ampiamente ( a Sua gentile concessione, come ai tempi del re Sole Luigi XIV, ndr ! ) la possibilità di lavorare fino ad arrivare alla pensione, quindi, può, benissimo, ora licenziarmi".

In un'altra, un suo collega, ANTONIO FERRARI, afferma categoricamente : " Nell'applicazione della legge Brunetta, 133/ 2008, non c'è alcuna disparità di trattamento tra le categorie professionali escluse dal pensionamento coatto (magistrati, prof. universitari, primari, medici ospedalieri e Presidi, questi ultimi con una semplice circolare ministeriale 'interpretativa', senza alcuna valenza normativa, ndr) rispetto a quelle degli insegnanti, etc..., oggetto di licenziamento (come me, ndr) perchè le prime (ndr) 'sono profili professionali più pregiati', in quanto di più difficile reperimento, più richieste dal mercato del lavoro e, quindi, più indispensabili al buon funzionamento e all'efficienza della Pubblica Amministrazione " ( SIC ! ).

Tale ordinanza "storica" riflette pienamente la grave deriva democratica ed etica del nostro Paese, oltre che il subdolo ma pericoloso affermarsi, ormai, in Italia, di un diritto "corporativo", anzi " gerarchicamente feudale".

Parafrasando una celebre espressione della Signora Veronica Lario, già consorte del nostro attuale Premier, potremmo definirla "assoluto ciarpame giuridico".

E tale ciarpame giuridico, con arrogante superficialità, non tenendo in alcun conto la mia condizione di cittadino monoreddito, con moglie e figlio a carico ( cui avrebbero fatto comodo, per altri due - tre anni, 100 ? in più al mese nello stipendio, vista l'attuale crisi economica) è stato condiviso e sottoscritto anche dai suoi colleghi MARIA STELLA LEONE e SALVATORE CAPPELLERI, Presidente del tribunale di Crema, membri assieme al FERRARI, del collegio giudicante della mia istanza di "reclamo".


Alla faccia dell'art. 3, Cost. e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Notare che l'attuale Governo schizofrenico, con una recente legge ha già prolungato per tutti i dipendenti pubblici l'età pensionabile fino a 65 anni e oltre (legandola alla "speranza di vita" certificata periodicamente dall'ISTAT) e il Direttore Generale INPDAP, il 12 ottobre 2010, alla Camera dei Deputati, ha dichiarato che tale "norma Brunetta" del "pensionamento coatto" è una porcata che ha aggravato e aggraverà, sempre più, in futuro, il deficit di bilancio del suo Ente Previdenziale. Perciò egli ne ha sollecitato l'abrogazione e sconsigliato energicamente la reiterazione, reiterazione che questo governo, invece, ha stabilito, nell'ultima manovra finanziaria, prolungando la facoltà del "pensionamento coatto" delle P.A. dal 2011 al 2014. In più, faccio notare che il mio posto di lavoro non è andato ad un precario, visto che i posti dei precari esistono indipendentemente da questi più o meno 3000 posti dei pensionati coatti. E' accaduto semplicemente che gli alunni di questi docenti licenziati sono stati "spalmati" sulle classi dei loro colleghi rimasti in servizio (alimentando il loro superlavoro e il sovraffollamento di alunni in "classi pollaio") e, spesso, le loro cattedre sono state attribuite a dei supplenti con la conseguenza che lo Stato ha dovuto pagare e pagherà ( visto che la norma del "pensionamento coatto" è stata prolungata ancora, come già ho detto, dal 2011 al 2014) una doppia remunerazione, sia la pensione all'insegnante licenziato sia lo stipendio al suo supplente.

Aggiungo, ancora, le infinite discriminazioni, e i conseguenti danni economici e morali, che si sono verificati, in tutt'Italia, a danno dei pubblici dipendenti, insegnanti compresi, nell'applicazione del "pensionamento coatto". Infatti, alcuni dirigenti scolastici, particolarmente "zelanti" o "servili"( per paura di improbabili sanzioni disciplinari che, a loro dire, sarebbero state irrogate ai loro danni dagli Uffici del Miur, centrali e periferici) hanno licenziato i loro docenti senza porsi alcun problema. Altri hanno agìto autonomamente, e, avvalendosi della discrezionalità connessa al loro ruolo dirigenziale, hanno lasciato in servizio i loro insegnanti.
Analoga difforme applicazione del "pensionamento forzoso" risulta, come sopra accennato, nelle centinaia di sentenze emesse dai vari Giudici del Lavoro su tutto il territorio nazionale.Molti giudici hanno, infatti, dato torto alle Pubbliche Amministrazioni, considerando immotivato il licenziamento dei dipendenti con 40 anni di contributi, altri, opportunisticamente, hanno confermato i licenziamenti.

Alla faccia dell'Art. 3 della Costituzione Repubblicana e dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

Nel mio caso, poi, la norma sul "pensionamento coatto" è stata usata dall'Amministrazione del MIUR periferica (Provveditorato di Cremona) per occultare gli imbrogli da essa commessi ai miei danni per 7 anni (occultamento o manipolazione di documenti sul mio stato giuridico, falso in atto pubblico, correzione manuale di altri senza il mio consenso) ed impedirmi, con la complicità della DGPCC del Ministero degli Affari Esteri, di andare ad insegnare, dal 2009 in poi, per altri 3 anni all'estero (dove sono già stato 7 anni, dopo la selezione superata nel 1997).
Sicuramente dovevano mandarci qualche loro "protetto", visto che l'indennità media di missione estera ammonta a 4000 - 5000 Euro mensili netti, più lo stipendio metropolitano. Questa è l'Italia del Malaffare, da Nord al Centro e al Sud. Conseguenza : per far valere i miei diritti ho inoltrato, invano, 4 ricorsi, uno al giudice del Lavoro di Roma 3 al giudice del Lavoro di Crema, più un quarto in corso, e una denuncia penale contro gli Uffici del Miur e del Ministero degli Affari Esteri.Come se fossi Berlusconi !

Altra beffa :

Io sono stato e sono ancora "SOCIALISTA PERTINIANO". Sono stato licenziato da una legge voluta dal "SOCIALISTA RENATO BRUNETTA" ( SIC ! ), tramite il mio amico preside "socialista" ERNESTO ABBA', dirigente scolastico dell'Istituto Professionale "P.Sraffa" di Crema, licenziamento confermato da una sentenza condivisa da un collegio di 3 magistrati, e redatta, materialmente, da uno di loro, ex mio compagno "socialista" nella sezione del PSI di Crema Centro, ex mio collega come insegnante di Lettere, ANTONIO FERRARI, che ha scritto ( bontà sua !) che lui e i suoi colleghi magistrati, più i prof. universitari, i primari ospedalieri e i dirigenti scolastici, "sono più pregiati di me". Parecchi mesi prima che egli si occupasse del mio caso, come magistrato, io lo incontrai, casualmente, per strada, dopo tanti anni che non ci vedevamo e, avendogli sinceramente detto che, in Italia, un cittadino medio, come me, modesto insegnante, non ha le possibilità economiche di difendere i suoi diritti in Tribunale, egli, con mio grave sconcerto, mi aggredì, con tono brusco e irritato, con queste parole : " Ed io che ci posso fare ? Sono affari tuoi, questa è la vita". Una seconda volta, chiedendogli, da socialista a socialista, un'opinione sulle vicende giudiziarie di Berlusconi, il cui comportamento io deploravo, mi aggredì ancora, gridando : " Cosa vuoi farmi dire ?... I colleghi che lo inquisiscono sono comunisti.!". E, concluse : " i giudici pensino ad indagare e far arrestare i veri delinquenti, gli scippatori, i rapinatori, soprattutto extracomunitari. Non si è più sicuri, ormai, nelle nostre città..".

Io, per delicatezza nei suoi confronti, per non condizionarne il giudizio, non sono andato all'udienza in cui egli trattava il mio licenziamento assieme a due suoi colleghi. Perché il giudice Ferrari non ha avvertito l'inopportunità di occuparsi della mia pratica, visto i due non felici incontri avuti in precedenza con me ?

Altro nobile esempio di correttezza e buona fede della P.A. : sia nelle udienze dei ricorsi da me presentati avverso il mio licenziamento, sia su mia esplicita richiesta scritta, i funzionari del Provveditorato di Cremona, con l'avallo della firma del nuovo Provveditore, dott.ssa FRANCESCA BIANCESSI, hanno sempre negato, per ultimo, anche per iscritto, che io avessi loro inviato reclami relativi alla situazione del mio stato giuridico o qualsivoglia trattativa intercorsa tra me e loro, come sopra ho riferito, nonostante io sia in possesso di copie di raccomandate A/R e di numerosi fax ed emails loro inviati, prima del mio licenziamento, che provano il contrario. E nonostante io abbia inviato, per conoscenza, finora senza alcuna risposta scritta da parte loro, gli stessi reclami, con raccomandate A/R, fax ed emails, sia all'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, sia a tutti i Dirigenti del MIUR di Roma, sia, ovviamente, anche al Ministero degli Affari Esteri, inclusi il massimo responsabile politico, il "compagno" (?) FRANCO FRATTINI e i due Sottosegretari, la "compagna" STEFANIA CRAXI e l'On. ALFREDO MANTICA, sia al Ministero della Funzione Pubblica, direttamente al "compagno" RENATO BRUNETTA, al suo segretario, "compagno" RAFFAELE RIDOLFI ed, infine, anche al nostro Capo dello Stato, "ex compagno" GIORGIO NAPOLITANO,, nella sua veste di Presidente della Repubblica e garante della Costituzione, ma, soprattutto, come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Ultima porcata : il Procuratore della Repubblica di Crema, dott.ssa DANIELA BORGONOVO, dopo avermi accordato un fugace appuntamento, dinanzi ai documenti probatori della gravissima truffa perpetrata ai miei danni dal Provveditore agli Studi di Cremona, dal MIUR, dal Ministero degli Affari Esteri, mi ha detto che, dalle carte non si evinceva alcun reato penale, al massimo una serie di negligenze. Le ho fatto presente che avevo contestato le stesse al Provveditore e, pertanto, il non volersi quest'ultimo emendare in autotutela amministrativa, riparando i danni a me arrecati, configurava a suo carico dei reati di omissione di atti d'Ufficio, abuso d'ufficio e occultamento di atti d'ufficio. Niente. L'esimio Procuratore non ha voluto accettare il mio esposto / querela, dicendomi anche che era passato troppo tempo dai fatti, che era una storia troppo complicata e, ormai, "cosa ci vuol fare, sono cose che capitano.è andata così, Le conviene rassegnarsi..".

Poi mi ha lasciato in asso (avrà perso al massimo dieci minuti !) adducendo suoi impegni più pressanti.

Questo è il risultato del "riconoscimento del merito" in Italia di cui molti politicanti da strapazzo e ipocriti dell'attuale Parlamento, sia della maggioranza che dell'opposizione, e molti noti giornalisti, altrettanto, ipocriti, si fanno paladini !

Questa è l'imparzialità dell'Amministrazione della Giustizia nel nostro Paese : " Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge " ma alcuni (orwellianamente) sono più uguali degli altri (vedi George Orwell, "Animal farm" ).

Prof. Giovanni Falcetta, Crema (CR), docente di ruolo di Lettere, figlio di Giuseppe Falcetta ( orfano di padre, con madre casalinga nullatenente, licenziato, nel 1925, da Mussolini, per "scarso rendimento" , in realtà, perché non era iscritto al Partito Nazionale Fascista), monoreddito, con a carico moglie e figlio di 19 anni, prossimo studente universitario, già Lettore di Lingua e Letteratura Italiana, su nomina del Ministero degli Affari Esteri, a Tirana (Albania) e Pola (Croazia) dal 1999 al 2006. Socialista "pertiniano" da 40 anni.

Giovanni Falcetta
Viola - Ostia (Roma) - Mail - martedi 27 dicembre 2011 14.24
Bello...
Paul Emile Okoka - Brescia/Padova - Mail - martedi 27 dicembre 2011 14.7
Oggetto: L'uomo non è a loro avviso, una creatura animale ma divino secondo Isaia 2,11 e 1Corinzi 2,16

Caro Amico e Fratello in Cristo,

Shalom!

Breve analisi dei testi sacri del pensiero antico Africano nero la MAAT che significa VERITA nel tempo dell egitto faraonico, Gesu Cristo e la VERITA, www.africamaat.com

Pertanto, l'esame dei testi dei nostri antenati Kamite, hanno rivelato che avevano orrore del disordine, delle parole inutili, dell eccessive e dell'inerzia, hanno dovuto lavorare costantemente per ripristinare Maat (la verità / giustizia) al posto di Isefet (bugia / disordine / ingiustizia) e ripristinare l'equilibrio cosmico.

L'uomo non è a loro avviso, una creatura animale il cui scopo è quello di usare il suo potere intellettuale per soddisfare tutti i suoi materiali impulsi (accumulazione di ricchezza materiale, la concupiscenza della proprietà altrui).

Al contrario, l'uomo è un divino essere creato come "lo stesso Dio" (nel senso che ha anche il suo potenziale) e non solo "a immagine di Dio" (nel senso che sembra) . L'uomo divino è dunque inteso con l'uso della sua saggezza e il suo cuore " ib "per controllare i suoi impulsi di contribuire al mantenimento materiale di Maat (la pace / verità / giustizia / equità / equilibrio)!

La parola " profeta "è l'essenza faraonico stesso e uno dei suoi nomi era precisa" Kery Sesheta "o" Guardiano dei divini misteri ".

Pertanto, l'esame dei testi sacri di Kamite (Egitto) rivela naturalmente l'origine africana di molti dei concetti religiosi di oggi utilizzati dalle religioni monoteistiche cosiddetto oggi, inoltre, per gli storici antico passato si era già ampiamente riconosciuto i fatti storici.

In quanto detto sopra, e evidente che il popolo Africano nero aveva la conoscenza spirituale e morale di Dio 3500 anni avanti Cristo chiamata la MAAT, essa e il suo patrimonio culturale, la sua religione, la sua sana dottrina, il suo pensiero, la sua scienza di Dio radice di ogni suo progresso spirituale, politico, economico, culturale, mentale ecc...fino al suo incontro con il cristianesimo moderno che l hanno imposto cinque secoli fa fino oggi mediante tutte queste chiese e ministeri istitutionalizzati e organizzati radice di ogni suo male, essa si e compiuta in Gesu cristo come e scritto in Isaia 11,2 e 1Corinzi 2,16, ed e allora il principio spirituale e la sana dottrina della dispensazione di Dio in Gesu Cristo perche questo e il tutto per l uomo, del resto e soltanto la conoscenza del Bene e del Male in Genesi 2,17

Fratello Paul Emile Okoka(Del Congo)

Ministero profetico evangelizazzione mondiale
Proclamazione del pieno evangelo degli ultimi giorni
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Elisabetta Romeo - Firenze - Mail - martedi 27 dicembre 2011 11.1
Nota intelligente, obiettiva e, senza dubbio, molto attuale...
Simone Lazzareschi - Lucca - Mail - martedi 27 dicembre 2011 10.55
Dico solo una cosa : il 21-12-2012, che sara' di venerdi', sara' un giorno come tanti altri. Quel giorno li', accadranno tante cose . alcuni bambini e bambine nasceranno, altre persone, purtroppo lasceranno questo mondo, succederanno altre cose, ma la fine del mondo, non accadra'. Il mondo andra' avanti, con tutti i suoi problemi che ancora non sono risolti, come la fame nel mondo, che purtroppo e' una cosa molto brutta. Nei paesi industrializzati, si butta via molto cibo, che per alcune persone sarebbe necessario, nei paesi che hanno una poverta' molto grossa, la gente tira avanti molto male, rispetto che a noi in italia, si', c' e' una crisi non indifferente, e i nostri vicini francesi, non se la passano certo meglio, e dal nuovo anno che sta per arrivare, bisognera' stringere molto la cinghia, perche' d' ora in avanti, con le raffiche di aumenti che arriveranno, c'e' poco da stare allegri. Quello e' poco ma sicuro. E in grecia, non se la passano certo meglio. Anzi.
Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - martedi 27 dicembre 2011 10.48
RISPOSTA AL SIG. OSVALDO DA POS: caro lettore, su questa base, ovvero quella delle motivazioni trascendenti, in pratica lei afferma che Dio è sempre dalla parte dei credenti, mentre invece qualcuno affermava che il buon pastore è colui che cerca di andare a recuperare la "pecorella smarrita". Se Lei è un credente e crede in base a motivazioni esclusivamente trascendenti, allora questo significa, indirettamente, ovvero in quel "non detto" in cui voi fedeli siete abili maestri, che un religioso ha sempre ragione rispetto a un'accezione laica della vita. Tanto poi, se non è così, lo si vedrà nell'al di là. Per intanto, nel mondo di qua, potete tranquillamente fare il 'vostro gioco' e anche un po' del 'nostro'... Tutto questo, ad un laico non appare molto giusto o assai coerente, bensì alquanto furbo...
Cordiali saluti e sinceri auguri di buone feste.
VL
Osvaldo DA POS - PADOVA IT - Mail - lunedi 26 dicembre 2011 23.50
L'articolo è equilibrato e ragionevole, ma non sembra sufficiente per giustificare la fede cristiana come se fosse semplicemente una esigenza antropologica. Dove va cercata la giustificazione della fede cristiana? La sua "spiegazione"? Credo che per il credente la fede non si giustifichi in base a ragioni umane, ma trascendenti. Il non credente non può far ricorso a ragioni divine, ma il credente sì. Chi è nel giusto? Lo si vedrà dopo la morte ...
Lucia Polettini - Roma - Mail - sabato 24 dicembre 2011 21.47
Un buon momento per analizzare tale questione con questo articolo molto curato ed anche ben pensato. Buone Festività e che il 2012, comunque vada sarà un successo , per lei amico mio!


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