Luigi IorioGentilissimo ministro Meloni, il ddl costituzionale presentato su Sua iniziativa e approvato dal Consiglio dei ministri in questi giorni, che prevede l’equiparazione dell’elettorato attivo e passivo, è un primo passo per cercare di abbattere la ‘gerontocrazia’ nel nostro Paese. Le do atto che ridurre il limite di età oggi in vigore per essere eletti in Parlamento, a 25 anni per la Camera e 40 per il Senato, portandoli rispettivamente a 18 e 25, è una iniziativa che avvicina l’Italia a molte democrazie europee. Tuttavia, mi corre l'obbligo di porre un semplice quesito: a cosa servirà avere il diritto di potere essere eletti alla Camera dei Deputati a 18 anni e al Senato della Repubblica a 25 se ancora oggi, in Italia, si vota con una legge elettorale ai limiti della costituzionalità e che, comunque, permette soltanto ai Segretari di Partito di decidere i propri candidati negando ai cittadini e alle nuove generazioni di esercitare la propria opinione con il voto di preferenza? Mi auguro che vorrà condividere con noi le perplessità relative ai gravi limiti di tale legge la quale, alla base, inficia il rapporto tra giovani e istituzioni, nonché la reale partecipazione dei giovani alla vita culturale e politica del Paese. Caro ministro, non nutro dubbi sulla bontà della Sua proposta che, tuttavia, dovrebbe essere accompagnata da un ddl che preveda l'introduzione del voto di preferenza nell’attuale legge elettorale, non a caso definita dal suo stesso redattore “una porcata”. Cordialmente.




Segretario Nazionale Giovani Socialisti
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