Giorgio PrinziIl Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn) riconosce all’attuale Governo italiano una consapevolezza e un senso di responsabilità nel concedere infruttuose regalie alle fonti meteoambientali nettamente in controcorrente con le precedenti fideistiche talebane infatuazioni ecoambientaliste. Purtroppo, il Governo italiano, che in modo analogo a quello di altri Governi europei comincia a rendersi conto di come queste presunte opzioni siano solo inutili e dannosi sprechi, è prigioniero dell’intollerante sistema burocratico europeo che, anche in questo caso, impone norme vincolanti che fortemente stridono con una razionale valutazione tecnica e con un approccio oculato quale quello del “buon padre di famiglia”. Il reale problema è, in realtà, il mitizzato ‘sistema Europa’. Esprimiamo pertanto forte e sentita solidarietà al ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romano, fortemente contestato dai sostenitori delle fonti da intemperie e da coloro che hanno legittimi interessi in esse e, per questo, si battono perché il fiume in piena del danaro pubblico copiosamente riversato sulle fonti da intemperie, con onerosi aggravi nella bolletta elettrica, non venga neppure in modo blando arginato. Definiscono il decreto allo studio del Governo come un “decreto ammazza rinnovabili”: in realtà, ogni azione messa in atto contro queste assurde, irrazionali e costosissime forme di produzione dell’energia elettrica è solo l’esercizio dell’inalienabile diritto alla legittima difesa contro la prevaricante protervia con cui le si è sinora imposte, in dispregio di ogni regola di buon senso, di razionale approccio tecnico, degli stessi principi del libero mercato sui quali si dovrebbe fondare l’Unione europea. Stiamo invece costruendo un’Europa dirigista e totalitaria, avulsa dalla realtà oggettiva, quanto mai lontana dagli interessi reali di noi che ci sentiamo e vogliamo essere cittadini europei.


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