Cristina StriglioDicono che solo gli sciocchi non cambino idea. Sono d’accordo: cambiare idea è, a mio parere, una dimostrazione di intelligenza. Tuttavia, modificare improvvisamente ideologia politica è diventato un male comune di questi ultimi tempi. A tutto, infatti, ci dovrebbe essere un limite. Un ‘tal’ Manfredi Palmeri potrebbe esserne un esempio: costui è stato per 5 anni presidente del Consiglio comunale di Milano durante il mandato del sindaco Letizia Moratti. Non ha mai dato segni d’insofferenza. Ora, sotto campagna elettorale, non solo è diventato un ‘competitor’, colpito forse da precoce amnesia, ma pervaso da un’aurea ‘immacolata’ e come un ‘folgorato’ sulla via di Damasco ha cominciato a sentenziare e giudicare quel ‘passato’ di cui lui stesso ha fatto parte. Ma dove è finita l’ideologia politica? Dove sono i cosiddetti politici che difendono le proprie idee? La coerenza è divenuto un termine così desueto? E’ mai possibile che certi ‘furbetti dei quartierini’, più o meno ‘alti’, continuino a saltellare qua e là preoccupandosi solo di mantenere ben salda la propria poltroncina? Forse, lo scenario politico è diventato una sorta di casa d’aste dove si viene ‘aggiudicati’ al miglior offerente? Ma qualcuno pensa che gli elettori siano tutti degli sprovveduti? Non ci si accorge che è proprio questo quel che sta generando una generale mancanza di fiducia nelle istituzioni? Non si dovrebbe mai sottovalutare chi, esprimendo il proprio voto, ha dato la possibilità a un persona di assumere un incarico politico. Quando un elettore è esasperato dai continui e malcelati ‘giochini’ di potere, piuttosto si astiene dal voto. Decisione forse discutibile, ma senz’altro coerente con una logica. Non ci piacciono le prese in giro: meglio, molto meglio, le sane competizioni, in cui si lotta per il proprio pensiero e per le proprie convinzioni. Ai posteri l’arda sentenza.


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ARBOR - MILANO - Mail - martedi 12 aprile 2011 15.42
Purtroppo gli elettori sono proprio degli sprovveduti, lo dimostra il numero dei saltafossi (regolarmente votati ed eletti) presenti al parlamento negli ultimi trent'anni. Basta pensare al numero di ex radicali (dovrebbero essere quelli più seri, cui meno importa dello scranno e relativo emolumento) che bivaccano all'ombra berlusconiana.
La cosa più seria è non votare, solo quando si accorgeranno che parlano esclusivamente tra di loro, da un'auto blu all'altra, forse incominceranno a pensare che bisogna ascoltare anche i cittadini.
Non mi si venga a dire che così si delega la propria volontà ad altri, quando noi elettori abbiamo detto basta soldi ai partiti (leggi casta) cosa hanno fatto ?
Se qualcuno ha una soluzione diversa sarò lieto di ascoltarlo, ma deve essere un discorso serio, non una pia speranza.



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