Vittorio LussanaÈ paradossale che non ci si accorga, in Italia, di come si stiano materializzando le disperate profezie ‘pasoliniane’ che paventavano il rischio di un vero e proprio genocidio culturale. Ed è ancor più paradossale osservare quanto gli italiani non si rendano conto che la colpa di tutto ciò sia addebitabile anche, se non soprattutto, a loro stessi, alla propria mentalità parassitaria e delegante, in una parola: irresponsabile. E’ indubbiamente vero che la perdita dei valori sociali sia avvenuta per mezzo della televisione, la quale ha spinto ognuno di noi verso l’edonismo omologativo. Tuttavia, anche la tolleranza professata a sinistra è una derivazione falsa del principio di solidarietà, poiché i problemi vengono comunque affrontati con piglio propagandistico e non sotto il profilo di una riqualificazione dell’istruzione pubblica in grado di sfociare in una riscoperta della professionalità, persino di quella capitalistico-imprenditoriale. Se non verranno forniti strumenti validi e innovativi è assai difficile che un nuovo Einstein o una nuova Levi Montalcini emergano da un contesto socioculturale totalmente devastato, che premia esclusivamente la preparazione mnemonica rinunciando a ogni forma di effettivo nutrimento culturale. Dunque, già da vari decenni, i nostri giovani vengono posti di fronte a un’unica scelta: adeguarsi a una formazione che non servirà loro a nulla e che li condurrà direttamente verso l’afasia, o abbandonare questo Paese.


Lascia il tuo commento

Vittorio Lussana - Roma - Mail - giovedi 16 settembre 2010 12.21
RISPOSTA A GIORGIO: caro lettore, lei ha perfettamente ragione, per lo meno sull'errore di battitura sfuggitomi. La ringrazio per l'attenzione.
VL
Elena - Catania - Mail - giovedi 16 settembre 2010 11.51
Caro Giorgio, non credo che il confronto su certi temi si possa basare sul 'fare la maestrina con la penna rossa'. Intanto ti ricordo che www.laici.it non è un blog, bensì una testata giornalistica on-line che consente ai lettori di commentare gli articoli. Credimi è una differenza sostanziale!
Immagino che le persone che lavorano nella redazione, come tutti i colleghi che lavorano nel settore editoria, ogni tanto facciano errori di battitura (tecnicamente si chiamano 'refusi'). In luglio, per esempio, Famiglia Cristiana ha stampato in copertina un errore da brividi (sé stessi). Non so in quanti se ne siano accorti, ma tanto nessuno si accorge neanche più dei po' scritti pò sulle scatole dei pelati. Comunque si tratta di errori nel testo, nella grammatica. Io credo però che commentare un articolo e confrontarsi direttamente con il giornalista che lo ha scritto sia la possibilità di verificare i diversi punti di vista e magari allargare 'reciprocamente' i propri orizzonti. Insomma, non credi che i contenuti valgano più di una lettera mal digitata su una tastiera?
giorgio - genova - Mail - giovedi 16 settembre 2010 7.35
a –> ha

Einstain –> Einstein
giorgio - genova - Mail - giovedi 16 settembre 2010 7.33
Si potrebbe iniziare a scrivere correttamente "Einstein" (nella versione qui presentato come "Einstain" data la pronuncia; presumibilmente l'autore del blog lo ha sempre sentito nominare, ma non a mai letto i suoi scritti o almeno le copertine degli scritti). Sarebbe un aiuto non solo per gli studenti per per i lettori di questo sito :-)
Vittorio Lussana - Roma - Mail - martedi 14 settembre 2010 15.24
RISPOSTA A GIOVANNI: come giornalista, la mia prospettiva è proprio quella di dover descrivere DALL'ESTERNO, lo stato del nostro Paese, descrivendo ciò che un analista osserva e segnala attraverso gli strumenti di cui dispone. Come italiano, di fronte a un sistema culturale e mediatico che non approvo, prenderne le distanze mi sembra il minimo. Certo, se un programma televisivo non mi piace, cambio canale. Se la scuola che frequenta mio figlio non è all'altezza del proprio compito posso dsquisirne finché voglio con i professori, durante le riunioni di classe, ma la cosa di certo serve a ben poco. La questione, caro lettore, è che sono in molti, ormai troppi, a non reagire e a delegare.
VL
Vittorio Lussana - Roma - Mail - martedi 14 settembre 2010 15.18
RISPOSTA A GAVRIEL LOVARI: innanzitutto, io non ho aggiustato alcun 'tiro', come dice lei. L'altra volta ho proposto un'analisi, questa volta un semplice corsivo: si faccia spiegare da qualcuno la differenza. In secondo luogo, non capisco perché lei mi chieda di scrivere quel che vuole lei. Nomi, se vuole, li posso anche fare (Gonella, Falcucci), ma di certo non perché qualcuno me lo chiede: se ho voglia di farli, li faccio, altrimeni no. Si tratta d una mia competenza, non sua. E chi ha orecchie per intendere può farlo da solo: qui non siamo al 'mulino che vorrei'. Infine, le ripeto e sottolineo che non sono un politico, anche se mi sono occupato per molti anni di politica nazionale: su queste colonne la mia veste è semplicemente quella di analista. VL
Giovanni - Roma - Mail - lunedi 13 settembre 2010 18.52
Mi scusi sig. Lussana ma nel suo pezzo parla degli italiani come di "loro", quasi a tirarsene fuori. Per caso lei è straniero? Perché sarebbe stato sicuramente più corretto da parte sua dire NOI ITALIANI, visto che volenti o meno questa è la nostra cittadinanza. E se siamo parte di questo scempio forse un meaculpa la sua generazione di italiani se lo dovrebbe fare.. invece di fare improbabili analisi che non danno nessuna possibile soluzione.. provare qualche volta a trovare un modo di fare qualcosa di culturalmente valido?
gavriel lovari - arezzo - Mail - lunedi 13 settembre 2010 18.33
Bene lussana vedo che ha corretto il tiro dall'altra volta ....
Se lo ricorda il sei politico e l'insegnamento su testi fasulli e monoculturali di grasciana nemoria ! il suo e il mio compagno craxi ( si io l'ho votato bettino e me ne vanto) si e' battuto per queste cose' l'ho sentito personalmente scagliarsi contro la monocultura sinistrorsa gramsciana prevedendo lo stato di cose odiene;
Se lei ha gli attributi faccia nomi e cognomi senno' rimane un tartarin di tarascona come tanti a sinistra.
ah un ultima cosa non si stracci le vesti per la cosidetta questione morale... lo sa' meglio di me che e' solo propaganda...


 1