C’è ancora molta
confusione e tanta
ignoranza su cosa realmente rappresenti il
femminismo e quali siano i suoi
obiettivi. Negli ultimi anni, il termine è tornato a essere
popolare: quasi una
resurrezione, dopo lunghi decenni di
'riflusso'. Eppure, sono in troppi a non sapere realmente cosa significhi e cosa comporta essere
femministe. Il
femminismo è un movimento sociale e politico che mira a raggiungere
l’uguaglianza sostanziale ed effettiva tra
uomini e
donne, sia a livello sociale, sia a livello economico e politico. Ciò perché alla base vi è la consapevolezza che le
donne siano state
storicamente discriminate e
oppresse rispetto agli uomini. Ancora oggi c’è tanto lavoro da fare. Per esempio, sono in molti a pensare che il
femminismo sia un movimento composto
esclusivamente da donne che si batte solo per le
donne. In realtà, esso
coinvolge anche gli uomini. Esistono diverse
correnti di pensiero all’interno del
movimento femminista, ognuna con le proprie posizioni: ci sono le
femministe antagoniste, che lavorano per una trasformazione radicale della società. Ma ci sono anche le
femministe liberal, che cercano di ottenere cambiamenti
dall’interno della società e della politica. Poi, ci sono anche le
femministe intersezionali, che tengono conto delle
diverse oppressioni che le donne possono subire a causa della loro
razza, della
classe sociale di appartenenza o in base al loro
orientamento sessuale. I progressi fatti nel corso del decenni sono stati tanti, ma ci sono ancora molti
retaggi da eliminare.
Violenza e
forme di
discriminazione sono ancora molto presenti in tante parti del mondo. In molti Paesi non viene riconosciuto il diritto delle donne
all’istruzione o si mettono in atto politiche che limitano i loro
diritti riproduttivi. E’ anche importante evidenziare che il
femminismo non è ideologicamente
contrario agli uomini. Anzi, l’obiettivo è quello di creare una
società più equa per tutti. Essere
femministe non significa
odiare gli uomini, ma avere gli stessi diritti. Essere
femministe non significa che una donna non debba occuparsi dei propri
figli, ma capire e pensare che si tratta di una
scelta e non di un
obbligo morale dettato dalla mancanza di
opportunità lavorative. Essere
femministe non è una gara, ma una lotta per la
democrazia paritaria nei rapporti tra i generi e per la libertà.
Liberare le donne da
ruoli predefiniti o dai
modelli imposti, come quello della
casalinga, vuol dire promuovere la loro
partecipazione in diversi ambiti, molti dei quali tradizionalmente considerati maschili, in particolar modo la
politica, la
scienza e la
tecnologia. Un altro tema centrale del
femminismo riguarda la
violenza di genere: le
femministe si battono contro la
violenza domestica, lo
stalking e le
violenze sessuali, cercando di
sensibilizzare l’opinione pubblica o fornendo il giusto
sostegno alle vittime. L’obiettivo è quello di promuovere
politiche di prevenzione, come l’educazione alla
parità di genere nelle scuole. Il
femminismo cerca di
includere tutte le donne senza distinzioni, al fine di
dare voce a tutte, in particolare quelle che si trovano in situazioni di svantaggio. Nonostante i progressi ottenuti proprio grazie al
movimento femminista, ci sono molte sfide sono ancora da affrontare. Purtroppo, le
donne continuano a subire
discriminazioni sui
luoghi di lavoro; continuano a vivere situazioni di
violenza; sono ancora oggetto di
stereotipi di genere. Le donne continuano a
guadagnare meno degli uomini, anche nello stesso ruolo. Proprio per questo, un
rinnovato impegno femminista è essenziale: per realizzare una società più
giusta e
equa per tutti, senza alcuna
distinzione.