Secondo Bismark la gente mente, specialmente prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia; le scuole di psicoterapia di solito mentono prima, durante e dopo la terapia. Il campo delle psicoterapia è a dir poco caotico, in quanto viene proposto come una terapia che fa guarire le malattie psichiatriche eliminandone le cause. A realizzare l’impresa sarebbero centinaia di scuole, ognuna con un proprio specifico fattore, una propria teoria e una propria tecnica. Questo avviene in un settore in cui, fino a poco tempo fa, regnava la confusione diagnostica e molti dei disturbi trattati andavano incontro a una evoluzione positiva spontanea. Con il miglioramento delle capacità diagnostiche e della valutazione dei risultati fu chiaro che tutte le scuole ottenevano gli stessi risultati, che poi non erano diversi da quelli conseguiti da terapeuti improvvisati o dall’uso di placebo; in alcuni casi, la psicoterapia risultava dannosa. Un numero crescente di psicoterapeuti sta rinunciando alla pretesa di far guarire le malattie psichiatriche ma non le scuole che, come scrivono Bergin e Garfield nel più importante trattato di psicoterapia, mostrano “terribili resistenze” ad accettare uno stato di cose che le danneggerebbero sia nei guadagni che nella fama. E’ sempre più chiaro che il campo di azione delle psicoterapie è l’aiuto ai soggetti ad affrontare le difficoltà della vita e quelle dovute alla ‘ominizzazione’ (fare previsione negative, angosce di morte, delusione per fantasie e progetti non realizzati) e alla soddisfazione di alcuni bisogni (fiducia, speranza, comunicare ecc.); il tutto grazie all’intervento di molteplici fattori. Con l’evoluzionismo è possibile costruire una teoria che riguardi tutte le psicoterapie accanto alla quale possono organizzarsi varie forme di specializzazione. I punti più importanti sono i fatti che la nostra vita psicologica è solo attività cerebrale e che le sue modalità di funzionamento sono quelle che hanno consentito ai nostri predecessori (o meglio ai loro geni) di sopravvivere e di riprodursi e che ci hanno trasmesso. Il processo è stato chiamato filogenesi, sintetizzato con la metafora del gene egoista e costituisce la versione scientifica dell’inconscio psicoanalitico. Le spinte a realizzare questo programma permangono anche se il bersaglio assume caratteristiche diverse. Queste conoscenze ci portano a sviluppare una teoria clinica basata su di una nuova visione del mondo che va dalla nascita dell’universo alla psicologia umana di tipo evoluzionista che corregge le deformazione di un approccio alla realtà di tipo creazionista. Il processo terapeutico si basa sugli effetti positivi di questa nuova consapevolezza e sulla soddisfazione di alcuni bisogni (di conoscere, di avere un rapporto di aiuto e di fiducia ecc.) ed eventualmente correggerli. Inoltre queste condizioni costituiscono la base per la utilizzazione di tutti i principi delle varie scuole di Psicologia (cognitivismo, comportamentismo, gestalt, scuola sistemica ecc.) per affrontare i problemi personali in una dimensione psicologia e non psicopatologica. Questi interventi possono essere utili anche nei confronti della terapia delle malattie psichiatriche. Si possono così, realizzare, senza limiti netti, processi lunghi (psicoanalisi) e brevi (psicoterapia) e varianti specialistiche che riguardano i campi di applicazione come tossicodipendenti, adolescenti, coppie e via dicendo. Naturalmente in questa prospettiva il processo non dipende dalla caratteristiche della scuola ma da quelle dei pazienti. Tutte le iniziative che riguardano la scuola evoluzionistica di psicoanalisi (o psicoterapia) riconosciute o no dal MIUR e di Counseling sono senza scopo di lucro (gli allievi partecipano alla gestione economica) ed è possibile trovarne tutte le caratteristiche nel sito web:
www.scuoladipsicoanalisievoluzionista.com o nella rivista on line
www.mondoevoluzionista.it.