Intervista al miglior consulente d’Italia in campo abitativo: un profondo conoscitore del mercato immobiliare, bravissimo nei pignoramenti poiché capace di ‘salvataggi’ che si sono rivelati dei veri e propri ‘salti mortali carpiati’, impedendo che molte persone vedessero ‘sfumare all’asta’ i loro immobili di proprietà
Marco Tempesta, è un 55enne romano, fedele al cognome che porta: se qualcuno rischia di perdere la casa, lui è capace veramente di fare il 'diavolo a 4'. Si occupa del settore immobiliare dal 2001, quando ha fondato una società di consulenza nei confronti di chi ha un immobile pignorato, fornendogli sia soccorso legale, sia immobiliare. Nel corso del tempo, ha fondato alcune società di compravendita, sempre nel settore delle esecuzioni immobiliari e, in 24 anni di attività, ha fornito consulenza a chi voleva comprare una casa all’asta. Nel 2016 ha fondato un’ennesima società che si occupava di intermediazione immobiliare. E qualche anno dopo, nel 2019, con la sua 'EvolutionRe', si è affiliato al marchio 'Remax', leader mondiale nel settore. La 'EvolutionRe' l’ha fondata in partnership con Claudia Sanna: una formatrice della 'Remax', vera regina delle 'Open House'. Il loro slogan è: “Vendiamo immobili in modo rapido e senza svenderli”. Ma il loro 'cavallo di battaglia', soprattutto negli ultimi anni, è diventato il 'salvataggio' di proprietà immobiliari che rischiavano di andare perdute dai loro legittimi proprietari, continuando a operare nel settore delle esecuzioni: un comparto in cui la leadership di Marco Tempesta è ormai riconosciuta a livello nazionale. Ecco, dunque, qui di seguito, un’intervista da lui rilasciataci durante una chiacchierata sul problema 'numero uno' a Roma: quello di riuscire a trovare case e appartamenti in cui vivere dignitosamente.
Tomaso Montanari, Luigi de Magistris, Alessandro Di Battista, Ugo Mattei, Pino Arlacchi, Giorgio Cremaschi, Angelo D'Orsi (e altri) hanno denunciato Giorgia Meloni (e altri membri del governo) per crimini di contro l'umanità, nonché complicità in genocidio. Tuttavia, lunedì scorso, hanno visto in mondovisione la denunciata Meloni partecipare in prima fila alla cerimonia per la pace in Medio Oriente. Mi chiedo: ma un barlume di buon senso l'avranno? Dubito.
Sabato 11 ottobre 2025, a Roma, ben 65 tra bambini e genitori ucraini sono stati accolti nel villaggio 'Peter Pan - This is Wonderland', guidati dall’associazione Donne for Peace Ets e ospiti del Municipio IX Roma Eur. La visita è avvenuta per la Giornata internazionale delle giovani ragazze, come alcune di quelle che facevano parte del gruppo di profughi di guerra a cui l’associazione e l’amministrazione municipale capitolina hanno donato una serata di spensieratezza.
Si è tenuta di recente a Caulonia (Rc) la XXVII edizione del Kaulonia Tarantella Festival, un evento che ha trasformato il borgo calabrese in un palcoscenico di pace, radici e abbracci collettivi. Il vento caldo dello Ionio portava con sé un suono antico, che si mescolava alle voci, ai tamburi e agli applausi. Il tema scelto - la pace - è diventato un respiro comune: un 'filo' che ha cucito le notti sotto le stelle del borgo reggino. La direzione artistica di Morgan e Mimmo Cavallaro ha offerto un mosaico di suoni e incontri: una danza che ha unito generazioni e culture, mantenendo intatta l’anima popolare, ma aprendola a contaminazioni nuove e sorprendenti. Ad aprire il sipario è stato il Movimento Terra, guidato da Fabio Macagnino, con un invito potente al risveglio collettivo: “E’ tempo di scegliere, di dire no all’oppressione e sì al cambiamento”, è stato lo slogan del Movimento Terra, accompagnato da tamburi che sembravano battiti di cuore. La Calabria Orchestra, insieme a Morgan, ha poi intrecciato la grande canzone d’autore con le radici calabresi: un intreccio inedito, che ha emozionato la centralissima piazza Mese. La prima serata si è chiusa con i Cantori di Carpino, custodi di una tradizione che non conosce oblìo e il loro canto si è fatto eco di secoli. La seconda serata, è esplosa in danza con la Tarantella di Montemarano, che ha portato il carnevale campano tra le vie di Caulonia.
Lo scorso 1° ottobre 2025 sono ricominciate le lezioni nella facoltà di Filosofia e di Filofosia e Intelligenza artificiale a Villa Mirafiori, dipartimento filosofico dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma. Tra gli studenti si respira un clima di ilarità per il ritorno tra i banchi e con i colleghi, dopo aver lasciato le vacanze estive durate abbastanza a lungo da essere considerate noiose e poter ritornare ai giardini di Villa Mirafiori. D’altro canto, sono tanti gli universitari del secondo anno che hanno ammesso di risentire del cambio di orari rispetto a quello precedente, nel quale la maggior parte delle lezioni erano programmate per il primo o per il tardo pomeriggio. Altra fonte di preoccupazione, soprattutto per gli studenti del secondo anno, è l’aumento del numero di esami da sostenere: si ritrovano a dover affrontare quattro esami in più rispetto ai ragazzi immatricolati quest’anno. Molte matricole lamentano quanto il sito universitario de ‘La Sapienza’ sia molto complicato da usare. A conferma di ciò, i ragazzi del secondo e terzo anno hanno verificato come il sito fosse molto più semplice e funzionale prima dell’aggiornamento.
Fino al 31 ottobre prossimo, Officine Fotografiche celebra 25 anni di attività con 'Persona': la mostra fotografica di Paolo Pellegrin. L'esposizione propone un'inedita raccolta che racchiude l'intera carriera del fotografo: dai primi lavori nei campi rom tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, ai coloni israeliani nelle proteste del 2005; dalle immagini intense dei feriti di Gaza, fino agli scatti degli attori di Hollywood uscite sulle copertine del 'New York Times'. La mostra, a cura di Annalisa D’Angelo, esalta il ritratto come strumento di indagine, connessione e testimonianza, capace di restituire frammenti di Storia. Attraverso l’utilizzo di più tecniche, dalle stampe vintage alle serigrafie, dalle digitali alle gigantografie, emerge la visione del ritratto che, per Pellegrin, non appartiene esclusivamente al fotografo, ma è anche del soggetto, di chi osserva e della memoria collettiva. “Festeggiare i venticinque anni di Officine Fotografiche con una mostra di Paolo Pellegrin", afferma Emilio D’Itri, direttore e fondatore della famosa associazione, "non è una scelta casuale, ma profondamente simbolica. La nostra storia è legata all’idea che la fotografia sia insieme linguaggio artistico, strumento di indagine e possibilità di relazione: esattamente ciò che il lavoro di Pellegrin incarna in maniera magistrale. In questi anni", prosegue D’Itri, "Officine è diventata un luogo d’incontro, formazione e crescita per generazioni di fotografi e appassionati, ma anche uno spazio in cui riflettere sul mondo attraverso le immagini".