Vittorio Lussana

La Sicilia vuol tornare a dire la sua in campo culturale e artistico “incontrando gente” e “facendo cose”: è questo l’esempio di una bella mostra personale, dedicata alle donne, dell’artista Carmelo Fabio D’Antoni, organizzata presso la Villa delle Arti - Contea del Caravaggio di San Giovanni La Punta (Ct)

L’arte come 'ponte' tra passato e presente. Come linguaggio senza tempo, capace di catturare l’essenza dell’essere umano e restituirla in forme di straordinaria bellezza. È questo il concetto a cui si è ispirato l’artista Carmelo Fabio D’Antoni per la sua personale dal titolo: ‘Le donne nella visione di Carmelo Fabio D’Antoni - Mostra Omaggio alla donna’. Una visione senza tempo tra sacro e profano, in esposizione fino al 21 maggio 2025 presso il prestigioso contesto della Villa delle Arti - Contea del Caravaggio, alla via Rimini n. 1, in località San Giovanni La Punta, in provincia di Catania, proprio ai piedi del Parco dell’Etna. Una location a cui è annesso anche lo studio dell’artista, nonché sede del Mas (Movimento artistico stilnovista, ndr), di cui al momento il maestro Carmelo Fabio D’Antoni è l’unico esponente. Il progetto è stato inaugurato proprio in questi primi giorni di primavera, in collaborazione con la Phoenix associazione culturale, dell’attivissima organizzatrice della società artistica Museo La Contea di Caravaggio, dottoressa Mariagrazia Minio. La serata inaugurale è stata, inoltre, presentata dal dottor Enzo Stroscio, direttore editoriale di ‘Globus Magazine Network’ e ha visto l’intervento della dottoressa Gabriella Marventano, psicologa analista, che ha offerto un’analisi di approfondimento sull’arte del Maestro Carmelo Fabio D’Antoni. Ecco qui di seguito una nostra intervista a Mariagrazia Minio, che ha organizzato e prodotto questo primo interessante risveglio artistico della nuova stagione culturale catanese 2025.

 


AFORISMI FIORENTINI
Groenlandia mia
Articolo di: Il Taciturno

Il Taciturno

“Ce la prenderemo di sicuro, in un modo o nell'altro”. Così si esprime Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America. "Ce la prenderemo", dice. Così come dicevano quelli della banda della Magliana; così come diceva don Vito Corleone. Il passo successivo? Facile da prevedere: farà un'offerta che la Groenlandia "non potrà rifiutare".

 


APPROFONDIMENTO
La cultura come arma di libertà
Articolo di: Valentina Ughetto

Valentina Ughetto

L’arte è da sempre espressione di libertà: un territorio senza confini, in cui l’individuo racconta il proprio immaginario e vissuto. La cultura è un bene comune e deve rimanere accessibile a tutti, perché la vita stessa è un’opera d’arte collettiva. Se si spegnessero i sogni e i desideri che animano l’umanità, si spegnerebbe la luce della sua bellezza e della sua essenza più profonda.

 


ESTERI
Parolin al Tavolo del Ramadan
Articolo di: Elena Rossi

Elena Rossi

“Un tavolo per condividere. Un incontro per riscoprire attraverso l’antica convivialità del cibo i valori della solidarietà e del rispetto reciproco, nell’invito aperto a tutti gli uomini di buona volontà alla riconciliazione tra i popoli e le comunità”, Con queste parole, Nizar Ramadan, editore italo-libanese, ha aperto, innanzi al segretario di Stato Vaticano, Cardinal Pietro Parolin e l’ambasciatrice del Regno del Marocco presso la Santa Sede, Rajae Naji la I edizione di 'Il Tavolo del Ramadan - Iftar'. Seduti insieme a loro attorno al tavolo, la sera del 17 marzo, all’hotel St. Regis di Roma, Abdul Aziz Sarhan, Consigliere speciale del segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Rav. Joseph Levi, esponente del mondo ebraico, Rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze e Siena, il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, con più di 22 rappresentanze diplomatiche da tutto il mondo, dall’Europa al Medio Oriente, dall’Africa all’Asia, esponenti della politica e della società civile. Nel corso dell’evento, organizzato della Media International Communication Club - MICC e promosso da S.E. l’ambasciatore, Rajae Naji, gli illustri ospiti hanno condiviso e amplificato un messaggio di pace che, prima di tutto, punta a valorizzare l’umanità che unisce. “Questa è una bella serata, sono molto lieto di essere qui e di partecipare a questo evento di condivisione dei grandi valori che ci sono: le religioni devono unire e non dividere", ha dichiarato in apertura dell’incontro il cardinale Parolin.

 


L'OPINIONE
Oltre la Bibbia c'è di più
Articolo di: Cinzia Riontino

Cinzia Riontino

Il 6 gennaio scorso, a Seriate (Bg), nel parcheggio di un supermercato un uomo ha tentato di uccidere la propria consorte con 14 coltellate. E innanzi alla procuratrice di Bergamo, la pm Emma Vittorio, l’autore di tali fatti si è giustificato affermando: "Ho avuto un black-out derivato dal fatto che lei mi provocava", chiedendo altresì di essere scarcerato per tornare al suo lavoro e riuscire a mantenere i propri figli. Una mera dichiarazione d’intenti, praticamente. Dopo le denunce per maltrattamenti; dopo i pedinamenti; dopo una misura cautelare che gli vietava di avvicinarsi alla moglie. E oggi, come per magia, a soli 3 mesi dai fatti, noi dovremmo fidarci di costui, poiché intenzionato a recuperare il proprio ruolo di padre esemplare. Stiamo ormai entrando in un’epoca in cui siamo costretti ad ascoltare di tutto, dove le assurdità fanno notizia. Ma quel che più colpisce è la totale disconnessione sia rispetto alle norme giuridiche penali, sia in termini di filosofia morale, cioè in base ai precetti della religione. Non c'è più niente che stia 'in piedi', ormai, o che sia in grado di fornire dei modelli di comportamento. Sempre più spesso, ci troviamo di fronte a una serie continuata di alienazioni allucinatorie. Come se il tentato omicidio fosse poco più di una ‘ragazzata’; come se bastassero delle “provocazioni”, esasperanti quanto si vuole, per reagire con un atto estremo, fuori controllo, totalmente privo di una benché minima ponderazione.


MUSICA
Wisteria
Articolo di: Iulia Greco

Iulia Greco

Dallo scorso 14 marzo è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming il nuovo ep di Francesca Palamidessi, dal titolo: ‘Wisteria’ per Pluma dischi. Questo titolazione, ‘wisteria’, significa glicine, il fiore simbolo della femminilità e dell’intimità ed è uno dei due kanji che formano la parola giapponese 葛藤 (Katto, ndr), che significa: ‘conflitto interiore’. I due kanji, rappresentati da due fiori, sono come radici che crescono in direzioni opposte. ‘Wisteria’ è dunque un lavoro che esplora temi diversi, ma profondamente connessi. In particolare la difficoltà di scegliere ciò che è meglio per noi in un mondo sempre più influenzato da condizionamenti esterni. Tali condizionamenti non provengono solo dalla famiglia, ma anche da milioni di input quotidiani, che si accumulano in una pila di "vorrei", "dovrei" e "potrei", allontanandoci dai nostri scopi più profondi e autentici. Questa disconnessione è raccontata facendo riferimento in particolare a un passaggio del romano di Sylvia Plath 'La campana di vetro' (Mondadori, 1966), che recita: “I saw my life branching out before me like the green fig tree in the story. From the tip of every branch, like a fat purple fig, a wonderful future beckoned and winked".