Vittorio LussanaMi ha creato un certo stupore il fatto che molti autorevoli esponenti cattolici siano rimasti disturbati dallo spot elettorale predisposto dai vertici del Ps, in cui la figura di Gesù Cristo viene richiamata come quella del ‘primo socialista della Storia’. E’ una questione, in effetti, assai delicata, poiché facendo riferimento alla storica diatriba religiosa tra il figliolo del falegname di Nazareth e il sinedrio ebraico, essa pone la figura di Cristo in una posizione ‘rivoluzionaria’ rispetto a determinati poteri, politici o teocratici, gerarchicamente predisposti. Infatti, il Cristo che, nel suo discorso della montagna, afferma più volte: “Vi è stato detto: occhio per occhio, dente per dente, ma io vi dico…”, ecco, proprio quella formula espressiva, quel: “Ma io vi dico…”, pone da millenni serissimi ‘crucci’ teologici a qualsiasi autorità politica o religiosa del pianeta (gli Ebrei ne sanno qualcosa…), in quanto allude ad una ‘metànoia’ (anarchia) individualista che pone filosoficamente l’uomo di fronte a se stesso ed alla propria coscienza al fine di autoeducarsi, in termini pedagogici, o di purificarsi, in termini di filosofia morale, in merito ai comportamenti da adottare nella vita di tutti i giorni. Per non parlare poi del fatto che la vera provenienza sociale di Gesù Cristo era quella degli ‘zeloti’, ovvero la classe che rappresentava proprio il proletariato ebraico di quei tempi. Siccome, però, la versione di cattolicesimo che sta andando di moda ultimamente è un tipo di dottrina che mira a riprendersi l’arbitrio di decidere sopra alle ‘teste’ dei fedeli, ecco che l’errore ‘farisaico’ si è ripresentato con singolare puntualità, soprattutto in esponenti i quali nulla conoscono di determinate ‘sottigliezze’. Sfuggendo loro ogni genere di distinzione liberale tra laicità, agnosticismo, scetticismo ed ateismo, questi ‘parrucconi’ se ne ‘escono’ con delle assurdità spregevoli, come ad esempio con l’accusa, rivolta proprio ai socialisti di Boselli, di perseguire forme di neopaganesimo. Ma allora perché non farsi tutti preti? Quello sì che sarebbe un buon modo di dimostrarsi effettivamente laici! Ve lo voglio scrivere espressamente: il 13 e 14 aprile non date il Paese in mano a questa gente qui, che non è capace di buttar giù neanche la semplice lettera ‘o’ senza l’aiuto di un bicchiere…


(articolo tratto dalla rubrica settimanale '7 giorni di cattivi pensieri' pubblicata sul sito web di informazione e cultura www.diario21.net)
Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio