Valentina Spagnolo
Il testo di poesie di Domenico Frontera, dal titolo ‘Khaos e limite’, edito da ‘Il Volo di Esterina’, si presenta come un testo in cui l’autore ha riversato un discorso narrativo e poetico sui momenti bui e critici che attraversa l’uomo per sua natura. Come si è espresso l’autore, nel rinnovare la presentazione del testo, avvenuta nei giorni scorsi presso la Galleria Sempione di Roma, si tratta di saper cogliere i passaggi della propria esistenza e fare ordine. Lo stesso titolo scelto per la sua raccolta di poesie rappresenta la scelta descrittiva che configura tale percorso umano: la descrizione delle situazioni della vita che spesso si presentano e intervallano come ‘Khaos’ e che portano, in determinati momenti, a perdersi in un universo che non trova contorni definiti. E’ la ricerca di ritrovare armonia, una dimensione costante di completezza, quella stessa ultima ragione che porta ogni essere alla fine a trovare il proprio limite, e da questo a tener fermo il Khaos. Il messaggio dell’autore è assolutamente un nota positiva e cristallina, che supera la sensazione di baratro o impotenza, dove spesso può tendere l’anima senza un vero motivo principale. La bellezza e la stessa musicalità delle poesie riecheggiano momenti di vita, riflessioni su attimi passati, ma al contempo presenti. La riemersione e la rievocazione di immagini ed emozioni sopite, che soltanto la poesia riesce a rappresentare e rendere vita presente. Ciò di cui si ha realmente bisogno, in questi tempi, è ritrovare questo naturale spazio di comunicazione, rompere le barriere di un linguaggio sterile e, purtroppo, lontano da un comune sentire originario. Le poesie contenute in ‘Khaos e limite’ di Domenico Frontera, sono uno strumento prezioso di riavvicinamento all’ascolto dei sentimenti e delle vere emozioni. Si può parlare di discrasia, proprio quando l’azzeramento della comunicazione arriva a distruggere l’importanza del ‘logos’, del significato primordiale delle parole. E’ questo il principio da cui trarre ogni ispirazione, come lo stesso autore ha sottolineato. Ridare vividezza all’importanza e al significato di ogni singola parola, che rappresenta lo strumento più importante di cui disponiamo. Dai tempi narrati dai filosofi greci, la parola si proietta usandola per la ricerca della bellezza, dell’incontro, della scoperta, e per la ricongiunzione dell’armonia nei rapporti umani. Non bisogna mai dimenticare l’importanza ed il potere delle parole, per riuscire a ridonare un senso a tutto ciò che spesso può configurarsi come in un ‘Khaos’ incomprensibile. Profonda la riflessione di come, anche in amore, il ‘Khaos’ si possa presentare e ripresentare come un elemento che non permette di far rinascere quella bellezza lineare ed interiore, verso cui tutti ci ispiriamo, sia come singoli che poi come coppie. La bellezza del dialogo tra le persone, che si dimostri contestuale per la ricerca di sé e per non perdere l’altro. Nonostante il volume sia del 2020, preso in contropiede dal Covid, che ne ha rimandato la presentazione ufficiale, oggi possiamo apprezare la portata del messaggio contenuto nelle poesie di Frontera, riportando il lettore a ricordare l’importanza di rendere sempre vivo e presente il significato delle parole che usiamo. Indispensabili per tracciare quello stesso limite a cui si riferisce, e per riuscire a dominare il ‘khaos’. La presentazione alla stampa di questo volume, avvenuta il 25 febbraio scorso presso la Galleria Sempione di Roma, è stata curata da Cinzia Baldazzi.





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