Vittorio LussanaProprio nei giorni in cui stavamo chiudendo questo numero di 'Periodico italiano magazine' sono arrivate in Italia le prime dosi del nuovo vaccino anti-Covid. Si tratta di un'ottima notizia, dato che il virus della Sars-Cov2 stava cominciando le sue prime mutazioni, che potevano rafforzarlo e renderlo sempre più adattabile ai trattamenti antivirali. Il 2020 è stato un anno che ha messo a dura prova l'equilibrio psichico di tutti noi: si chiama 'Pandemic Fatigue' ed è una sindrome allucinatoria che condiziona lo stato d'animo delle persone, rendendole cupe, nervose ed estremamente sospettose. Non si tratta di una semplice forma di stanchezza, ma di vera e propria depressione, che può condurre ad atteggiamenti reattivi. Soprattutto, in quei soggetti che sembravano non attendere altro che un evento del genere al fine di accusare il resto del mondo di chissà quali complotti, ovviamente per meri motivi di ritrovata visibilità mediatica. Come nel caso dell'attore romano Enrico Montesano, che nelle giornate di vigilia del Natale - e senza aver mai sostenuto un esame di statistica che gli permettesse, per lo meno, di distinguere tra modalità e frequenze - in un suo video su Facebook si è messo a conteggiare i morti come se si trattasse di semplici numeri con i quali poter giocare. In realtà, già a novembre l'Istat aveva pubblicato i dati sui decessi del 2020, seppur non definitivi e relativi al mese di settembre. Numeri che segnalano un'impennata di mortalità evidente, in cui i decessi della sola 'prima ondata' della pandemia (marzo-maggio 2020) equivalgono a quelli di tutto il 2015, anno in cui si era verificato un 'picco' per cause d'invecchiamento demografico della popolazione italiana. Addirittura, i dati più aggiornati, raccolti dal ministero della Salute attraverso il 'Sistema rapido di sorveglianza della mortalità giornaliera' (Sismg), consentono un confronto tra il 2020 e i cinque anni precedenti, dal quale si può evincere uno 'scarto' evidente (42 mila morti in più rispetto agli anni precedenti, ndd) verificatosi proprio a partire dal mese di marzo ultimo scorso, in totale assenza di eventi estremi sia in termini climatici, sia d'influenza stagionale. In ogni caso, anche gli atteggiamenti puramente strumentali di Enrico Montesano possono essere considerati un esempio di 'Pandemic Fatigue': una sindrome da curare assolutamente e al più presto con un bel 'lavaggio del cervello', com'erano soliti fare proprio i suoi amici comunisti sovietici negli anni della 'Guerra Fredda'. Un artista ormai giunto al crepuscolo, che del Covid 19 non ha capito niente, dimostrando un'insensibilità raccapricciante nei confronti delle migliaia di famiglie che hanno perso un congiunto a causa della pandemia. Quel grande pubblico a cui deve la fama, che da oggi non potrà più considerare 'suo'.

PER LEGGERE LA NOSTRA RIVISTA CLICCARE QUI




(editoriale tratto dal mensile 'Periodico italiano magazine' n. 59 - novembre/dicembre 2020)

Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio