Domenico BriguglioLa recente sontuosa inaugurazione del centro 'Hair Couture' di Maria Cristina Puccio, in via della Mercede 11 a Roma, ha rappresentato l'occasione per poter ammirare dal vivo una peculiare creazione della nota stilista internazionale Regina Schrecker. Si tratta di un meraviglioso foulard, il cui significato travalica il pregio estetico. Per comprendere il perché di questa nostra affermazione, bisogna risalire a qualche tempo fa, precisamente a una conferenza stampa nella quale la stilista così si è espressa: "Ho voluto realizzare un omaggio per le tutte le operatrici e gli operatori sanitari che, nel corso dell'emergenza Covid 19, hanno messo a repentaglio la loro vita per salvare quella degli altri. Partendo dal loro impegno indefesso e virtuoso esempio, vorrei così mandare un messaggio di rinascita che, spero, avvenga presto". È questo, infatti, il motivo per cui questo splendido accessorio è nato: un omaggio a coloro che, da più parti, sono stati definiti "gli eroi della pandemia" e, contemporaneamente, anche un segno ben più tangibile di questo apprezzamento, poiché per ogni foulard venduto, la Schrecker ha deciso di regalarne uno a un operatore sanitario. Da quando la campagna è iniziata (è possibile aderire acquistando il prezioso accessorio al sito www.donailfoulardautore.com), un primo contingente omaggio è già stato recapitato agli operatori sanitari dell'istituto 'Spallanzani' di Roma, mentre i prossimi raggiungeranno gli ospedali toscani. Particolarmente pregnante, nella sua metaforica essenza, il significato che la stilista ha assegnato a questa sua creazione: a) le api disegnate sulla trama del delicato e pregiato tessuto rappresentano la laboriosità senza sosta espressa da medici e infermieri, sempre in prima linea nella lotta al virus; b) fiori e piante sono la contestualizzazione di una natura primaverile, a sua volta segno di quella 'rinascita' citata dalla Schrecker e alla quale tutti aneliamo. "Vorrei coinvolgere la collettività in questo mio progetto di ringraziamento verso medici e infermieri che io definisco: "Gli angeli della resistenza". Così ha spiegato, in modo inequivocabile, la stilista, mostrando grande sensibilità e considerazione per tutto il nostro comparto sanitario, che ci auguriamo non debba più affrontare una prova del genere. Con la speranza che questo rilevante omaggio restituisca loro un piccolo sorriso. Grazie amici.


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