Michele Di Muro"Basta morti innocenti da circoncisione clandestina, che ormai sono più del 35 per cento di quelle che si effettuano in Italia". Così l'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e la Confederazione internazionale laica e interreligiosa (Cili-italia) condannano senza mezzi termini ed esprimono condoglianze e solidarietà ai genitori del bambino morto, dopo una circoncisione a domicilio, a Monterotondo, in provincia di Roma. "Noi, da anni siamo impegnati a favore della legalità e del diritto della salute e il rispetto religioso per tutti, contro ogni forma di illegalità e cure 'fai da te' e le  circoncisioni clandestine da personale e strutture non autorizzate e clandestine". Così Foad Aodi, fondatore dell'Amsi e delle Co-mai dichiara con grande dolore per l'ennesima tragedia da circoncisione clandestina. "Ormai", prosegue il noto medico fisiatra, "sono più del 35 per cento le circoncisioni che si effettuano in modo fai da te e clandestino, per vari motivi economici e mancanza di strutture autorizzate, dove si possono effettuare tali pratiche per i bambini musulmani in Italia", continua Aodi, "facendo un appello al ministero della Salute al fine di autorizzare la circoncisione presso le strutture sanitarie pubbliche e private a livello nazionale, con prezzi accessibili a tutte le famiglie musulmane ed ebree che, tante volte, sono costrette a tornare nei loro Paesi di origine per fare la circoncisione, come ci informano le numerose telefonate che riceviamo ogni settimana allo 'sportello Amsi-Online'. Ringraziamo la Regione Lazio e la Asl  Roma 4", conclude Aodi, "che hanno accolto le nostre richieste, concidendo l'autorizzazione, ma rimangono i problemi dell'età e dell'anestesia da risolvere".


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