Lorenza MorelloDa tempo, qualsiasi governo si sia succeduto nella nostra penisola ha promesso, decantato e millantato il 'taglio dei vitalizi'. Ebbene, par vero che ci si sia finalmente arrivati con il 'via libera' da parte dell'Ufficio di presidenza alla 'delibera Fico'. Tagliando i vitalizi degli ex deputati e ricalcolando gli assegni percepiti in base al metodo contributivo, si risparmieranno 40 milioni di euro l'anno. La delibera sarà valida dal 1° gennaio 2019 e prevede il taglio di 1.338 assegni, che saranno ricalcolati e, dunque, abbassati (il totale di quelli erogati alla Camera ammonta a 1.405), mentre i restanti 67 non verranno ritoccati. Questi ultimi riguardano i deputati che hanno versato contributi per 4-5 legislature. E, paradossalmente, essi potrebbero veder aumentato il percepito a causa dei contorti meccanismi del ricalcolo retroattivo del 'metodo Boeri'. Tra questi, anche Massimo D'Alema, che passa da 9893 euro lordi a 10142 e Gianfranco Fini, da 10631 a 11929 euro. A 'disinnescare' l'aumento c'è però un 'tetto massimo', previsto anch'esso nella delibera Fico, che vieta di erogare assegni superiori all'ultimo trattamento percepito. Nella maggioranza dei casi, i vitalizi saranno tagliati dal 40 al 60%.  Circa 2 mila 600 persone subiranno dei 'tagli'. Per la Camera dei deputati si tratta di 1338 vitalizi sui 1405 erogati. Sono previsti, inoltre, due 'tetti minimi': uno di 980 euro, per chi ha poche legislature alle spalle e uno di 1470 euro per i vitalizi che avrebbero un taglio di oltre il 50% con le nuove regole. A Montecitorio, come già detto, ci sarebbe un 'taglio' di 40 milioni di euro. Un risparmio che potrebbe essere nettamente superiore se anche il Senato della Repubblica si adeguerà alla normativa approvata. I lavori a Palazzo Madama sono, tuttavia, ancora in alto mare, in attesa dell'audizione di Tito Boeri e del parere del Consiglio di Stato. Le vedove di ex parlamentari non dovrebbero subire effetti dalla riforma. Nessun vitalizio, invece, per i condannati in via definitiva. "Non è un provvedimento punitivo, ma una delibera che ripara i guasti sociali. C'era un solco, un burrone che noi stiamo colmando", ha sottolineato il presidente della Camera, Roberto Fico, rivolgendosi agli ex parlamentari. Resta ad ogni buon conto da valutare il peso dei ricorsi, che nei prossimi giorni e mesi verrano depositati innanzi gli organi preposti dai soggetti interessati. Il prossimo 'passo', stante le dichiarazioni del Governo attualmente in carica, dovrebbe essere l'abolizione delle cosiddette 'pensioni d'oro', che secondo le previsioni attuali  saranno tagliate "anche sopra i 4 mila euro" per coloro che non hanno versato contributi a sufficienza.




Giurista d'impresa
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