Vittorio CraxiAlla luce del voto inglese, in Italia si continua a equivocare sul valore delle riforme e del referendum stesso, che si configura come dannoso anche per la tenuta del quadro politico. Di fronte alla necessità della revisione dei Trattati e all'unificazione delle legislazioni nazionali sarebbe persino necessario spostarne la data e 'spacchettarne' i quesiti. La posizione, chiara e legittima, assunta da tempo da 'Area socialista', vedo che sta riorientando anche il Psi, che a questo punto deve modificare la sua posizione e votare 'No'. Renzi rischia di fare la fine di Cameron, che voleva 'bruciare la casa salvando i mobili': è rimasto senza casa e senza mobili. Il referendum, messo in piedi con maggioranze trasformistiche e 'spallate' parlamentari, non rappresenta la necessità reale di cambiamento del nostro Paese. Sarà, invece, un'assemblea costituente, eletta da tutti i cittadini subito dopo il voto, a impegnare responsabilmente la politica democratica verso nuovi obiettivi di riforma. Votare 'No' aprirà la strada al vero riformismo al posto di quello attuale, 'pasticciato' e puramente di facciata.




Presidente del Comitato socialista per il 'No' al referendum costituzionale
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