Violentate, offese, umiliate, le vittime dei 'goumiers' e le loro storie giugono al
'Guerre&Pace Film Fest' di Nettuno (Roma). A portare, sin da venerdi scorso, 17 luglio 2015, presso la manifestazione della piccola 'perla' del litorale laziale le vicissitudini di quanti subirono violenze e atrocità indicibili per opera del corpo di combattenti a sostegno dell'armata francese del
Generale Alphonse Pierre Juin, la sottoscritta
Stefania Catallo, presidente del
centro antiviolenza 'Marie Anne Erize' e il professor
Antonio Riccio, docente di antropologia presso la
Pontificia Universita' San Tommaso d'Aquino 'Angelicum', nonché autore del volume:
'Le violenze dei Goumiers' (UniversItalia edizioni). Si tratta di un argomento scomodo, sul quale per molti anni si è preferito tacere. Ma è soprattutto una tematica storiografica che riguarda la vita di tante persone vittime di violenza, di uomini lasciati liberi a depredare le popolazioni della Ciociaria, al fine di utilizzare al meglio le loro risorse. Su questo tema, dopo la fine della seconda guerra mondiale, è calata una coltre di silenzio spessa e difficile da squarciare. Ora, a tanti anni di distanza, la questione è tornata in primo piano grazie al lavoro di tanti. In primis, quello delle associazioni nate in Italia per raccogliere la memoria di questi accadimenti (pensiamo, soprattutto, al grande lavoro condotto da
Emiliano Ciotti); in secundis, grazie agli studi che si stanno compiendo nelle Università, in particolare alle indagini che sta portando avanti il professor
Antonio Riccio; in terzo luogo, grazie a coloro i quali veicolano con tutti i mezzi possibili conferenze, libri, rappresentazioni teatrali, questo dramma diffuso eppur ancora celato.