Vittorio LussanaL’Italia sta marcendo nell’egoismo, nella stupidità, nell’incultura, nel pettegolezzo, nel moralismo e nel conformismo. Essere laici o liberali non significa nulla quando manca la forza morale di ammettere che non esiste solamente un potere che si esercita nelle decisioni, ma anche quello, meno visibile, che rende molti argomenti improponibili, poiché difficili da gestire, o tali da mettere in pericolo interessi stabili. La grande differenza tra i valori proclamati e quelli reali di una società lascia pensare più agli effetti che alle cause, confonde i più col ragionare intorno ai sintomi della malattia, anziché combatterne con efficacia il virus originario. Questa sindrome, atavica e allucinante, non attribuisce solamente alla società alcuni tratti moderati di tolleranza congiunti a un’ideologia edonistica autosufficiente, ma anche aspetti surreali e grotteschi, in totale contraddizione tra loro. In questi ultimi anni, il vero segreto del successo di Matteo Renzi è dovuto all’intuizione di uno dei principali fattori di immobilismo, non solo politico, ma anche sociale, di questo Paese: la questione generazionale. Un problema complesso, assai difficile da affrontare, che non si può risolvere semplicemente con la parola d’ordine “avanti i giovani”, perché se il dato di fondo è quello dell’esistenza e della persistenza di una classe dominante di ‘rimbambiti’, l’idea di far avanzare nuove generazioni rischia di danneggiare soprattutto quelle che le hanno immediatamente precedute, senza intaccare minimamente il clericofascismo delle ‘caste’. Un potere che ha omologato culturalmente l’Italia, appiattendola verso il basso, che ha interpretato ogni cosa in maniera distorta, che è stata persino capace di nascondere il proprio conservatorismo dietro a una ‘facciata’ di finta o apparente trasgressività. Si tratta di contaminazioni terribili, messe in atto attraverso l'imposizione dell'edonismo e di un’idiozia comportamentale che non è nemmeno satirica o ironica, bensì aberrante, inconsapevole della propria inciviltà e arretratezza. Guardati allo specchio, Italia. Fallo bene e veramente. E' questo il miglior augurio che possiamo farti per un 2014 che sia veramente di ‘svolta’. Guardati allo specchio e togliti dai ‘piedi’ le troppe ‘carogne’ di cui sei circondata, o di cui ti sei fidata. Tenendo presente che non si chiede una convivenza pacifica o fintamente ‘democratica’ con il male, bensì il suo vero e proprio definitivo debellamento.




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Mario - Civitavecchia - Mail - sabato 28 dicembre 2013 14.59
Un augurio migliore di questo non poteva esserci: altro che Natale!
ARBOR - MILANO - Mail - martedi 24 dicembre 2013 19.5
Tralasciando gli sbrodolamenti (Marina, M.Antonietta, Ester, Cristina, Alice) che puntualmente si aggiungono ai corsivi di Lussana, difficilmente accessibili all'uomo della strada, vorrei aggiungere una nota uo po'rustica a quanto scrive Roberto. Dicevano nel Veneto: "mona da giovane mona da vecio". Ho paura che Renzi stia pericolosamente situandosi nella prima fascia. A tutt'oggi non lo si può affermare con certezza, però se continua ad enunciare ovvietà senza fare niente di concreto avremo un Grillo bis con toni soft, ma quanto ai fatti mi sembra di tornare alle "convergenze parallele". Aspettiamo tanto il tempo non ci manca, sono cinquant'anni che qualcuno promette l'eldorado e siamo ancora qui nella.....
Roberta - Roma - Mail - martedi 24 dicembre 2013 11.45
Buona vigilia e buon Natale a tutti!!!
Marina - Urbino - Mail - martedi 24 dicembre 2013 11.44
Grande!!! Auguri!!!
Maria Antonietta - Roma - Mail - martedi 24 dicembre 2013 11.28
La gioventù da sempre porta speranza.... di cambiamento, sceglierla è un modo disperato di togliere il "marcio" ma senza nessuna garanzia... buon Natale!
Ester - Roma - Mail - lunedi 23 dicembre 2013 23.55
Grazieeeee. E tanti auguri!!!
Cristina - Milano - Mail - lunedi 23 dicembre 2013 18.55
Grazie Direttore. E tanti auguri!!!
Roberto - Roma - Mail - lunedi 23 dicembre 2013 18.42
Se poi i giovani sono come questo Salvini, che su Lampedusa in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni vergognose, rischiamo veramente di cadere dalla "padella" nella "brace". Bisogna andare oltre al metodo della provocazione e degli annunci per ottenere visibilità. E temo che Renzi sia la risposta sbagliata da parte del Pd, che avrebbe l'incarico di portarci oltre la democrazia "percettiva", non di decretarne la degenerazione completa e definitiva.
Alice - Italia - Mail - lunedi 23 dicembre 2013 18.34
Mi piace! Mi piace molto! Tanti auguri!
Massimo - Roma - Mail - lunedi 23 dicembre 2013 18.29
Il vero rischio è quello di creare un becero scontro generazionale, in cui i giovani vengono esaltati, "pompati" e usati come braccio armato per propugnare modelli e soluzioni ottriative, imposte dalla vecchia classe. Giovani si, ma di idee, non solo anagraficamente. Infatti abbiamo, da dieci anni a questa parte, giovani politici ma con le idee dei vecchi.


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