Mi ha fatto tenerezza, l’altro giorno, Filippo Facci nel suo ‘Appunto’ su ‘Libero’: dev’essere proprio un ‘periodaccio’ per il centrodestra. E il ragazzo, adesso, è costretto a scrivere la verità. “Non si passa da Partito carismatico a movimento popolare in due soli mesi”, ha sottolineato commentando le primarie del Pdl. Il passaggio appare alquanto difficile per la destra ‘de noantri’. Ma lo è soprattutto sotto il profilo psicologico, poiché le nuove procedure di selezione dei suoi leader potrebbero persino rivelarsi divertenti, migliorare l’aspetto partecipativo della militanza, rendere più trasparente la vita interna del Partito. Insomma, meglio tardi che mai: perché, dunque, quest’aria da funerale? Forse per il fatto che Berlusconi non è d’accordo? Suvvia, finì pure per Bonaparte, che aveva gli speroni d’oro: era chiaro che, prima o poi, sarebbe finita anche per lui. Insomma: un po’ d’allegria, ragazzi! Son solo elezioni primarie: mica state andando dal dentista per farvi cavare un premolare! Un’epoca è ormai tramontata: il mito del Partito ‘leggero’; il leader carismatico; i talk ‘muscolari’ di Lupi e Gasparri; le ‘minchiate’ ad alzo zero ‘sparate’ in libertà; il casino come ‘motore’ della Storia. Ma ciò non significa che, da oggi in poi, ogni cosa debba risultar pesante, retorica, ‘pallosa’. Si torna alle logiche di collegialità, alle segreterie legittimate dai Congressi o dal voto degli iscritti: che male c'è in tutto questo? Il Pdl non è mai stato un Partito conservatore, bensì un movimento immobilista di gente che non ragionava in avanti, ma verso l’alto, come il Mike Buongiorno degli anni ’70 durante lo spot di una nota grappa piemontese, in cui per un’imprevista tormenta estiva rischiò persino di lasciarci le ‘penne’. Orsù, ragazzi: prendetevi un tonico, sorseggiate una camomilla, che tra l’altro vi sciacqua pure le ‘budella’: non sarà da ‘fighetti’, ma almeno vi passa questo mal di pancia nei confronti delle primarie. Son solo intolleranze, ma si curano anch’esse…