Giorgio PrinziIl gruppo facebook “Riportiamo a casa i due militari prigionieri” rende noto che, nella prospettiva delle decisioni che verranno prese dalla magistratura indiana il prossimo luglio, a termine delle ferie giudiziarie in quel Paese, sta elaborando appropriate strategie da adottare in funzione delle diverse possibili opzioni. La prima più favorevole opzione, possibile ma ritenuta poco probabile, è che i nostri due commilitoni vengano prosciolti con formula piena e, di conseguenza, tornino a essere completamente liberi. In considerazione del modo preconcetto con cui è stato montato il caso, per le autorità indiane sarebbe il modo migliore di salvare la faccia, riconoscendo le manipolazioni settarie degli inquirenti e salvando il principio di giurisdizione tanto pertinacemente sostenuto. Soluzione onorevole e ragionevole, ma poco probabile, a causa delle ripercussioni interne. La seconda opzione, anch’essa possibile e con non eccessivo grado di probabilità di venire adottata, è che gli indiani riconoscano la giurisdizione italiana, passando gli atti alla nostra magistratura, presso la quale pendono due procedimenti: uno presso la magistratura ordinaria, l’altro presso quella militare. Il vantaggio per gli indiani sarebbe quello di accusare gli italiani di parzialità, noi italiani, a seguito dell’inevitabile proscioglimento in un procedimento svolto con un minimo di civiltà giuridica e non nello stile medioevale di quelli per stregoneria. Lo svantaggio sarebbe quello delle ripercussioni sulla propria opinione pubblica dopo la sbandierata rivendicazione di giurisdizione e dei relativi successivi contraccolpi a seguito di una assoluzione con formula piena da parte di un nostro tribunale. Terza e più probabile opzione è quella dell’incriminazione e del processo in India dei nostri due fucilieri, facilitato dalla “fermezza” del nostro Governo del basso profilo, ben espressa nelle recenti dichiarazioni (http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20120621_00219.shtml) del sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura. Il gruppo facebook “Riportiamo a casa i due militari prigionieri” intende prepararsi al peggio, al dovere supplire al basso profilo adottato dal Governo italiano in caso di incriminazione e di processo presso una corte indiana. Per questo, lancia un appello a quei Patrioti italiani, che svolgendo la professione di avvocato, siano disponibili ad aderire al gruppo e a prestare la loro gratuita opera per contrastare la manipolazione giudiziaria indiana. Le persone disponibili. avvocati esperti in materia, sono pregati di contattare uno degli amministratori del gruppo.




AMMINISTRATORI DEL GRUPPO
Fernando Termentini, Generale di Brigata (ris.): 338.24.52.071 - http://fernandotermentini.blogspot.com/www.fernandotermentini.it;
Giorgio Prinzi, animatore e promotore del gruppo: 06.7049.6222 e 339.12.67.704 - email giorgioprinzi@aruba.it;
Gioacomo Caruso, Modellista militare e dirigente sodalizio modellisti: giacomo_123@libero.it
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Carlo Cadorna - Frascati - Mail Web Site - domenica 1 luglio 2012 21.31
Caro Giorgio,
sei benemerito!!! Ma temo che, vista la "qualitą" degli indiani (che conosco bene) l'unica cosa intelligente da fare era di organizzare un blitz che li riportasse a casa. Il Btg. Tuscania lo teniamo per bellezza?


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