Valentina SpagnoloDopo le prime segnalazioni lanciate dagli stessi bagnanti della provincia di Latina, l’allarme incombe sulle acque marine inquinate del Lazio meridionale: una situazione che continua a preoccupare e a sollevare l’attenzione generale. Rispetto a quanto rilevato dal monitoraggio di Legambiente, impegnata nella quarta tappa del Lazio a Ventotene tra il 28 giugno e il 1° luglio, sono stati effettuati prelievi sia alle foci dei fiumi, sia al mare. Dalle analisi, eseguite con 11 campionamenti, ne sono risultati 4 fortemente inquinati, 1 inquinato e 6 entro i limiti. Nonostante migliorino i risultati in alcuni punti, non si desiste comunque nel monitoraggio. Le acque contaminate sono: Foce Verde (ponte Mascarello); la foce del Rio Martino a Latina; la foce del canale a Terracina; la foce del fosso di via Gibraleon all’incrocio di viale Europa a San Felice Circeo. Tutte e 4 le foci sono risultate fortemente inquinate, mentre è stato giudicata semplicemente inquinata la foce del Rio Santacroce a Formia. Sono invece migliorati i risultati di alcuni punti campionati che lo scorso anno risultavano fuori dai limiti. Quest’anno sono risultati entro i limiti di legge: la foce del canale in località Pedemontano a Fondi; la spiaggia di Sperlonga; quella del Serapo a Gaeta; lo sbocco del canale a Marina di Minturno. Entro i limiti anche altri due punti: la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Terracina e la foce del canale Sant’Anastasia a Fondi. Ciò è quanto emerso dal monitoraggio di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che ha monitorato lo stato di salute delle acque marine e della costa del Lazio meridionale. I dati riportati sono stati presentati a Ventotene in conferenza stampa. Ne hanno discusso; Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio; Dino Zonfrillo, presidente Legambiente circolo sud pontino; Marco Crestani, portavoce di Goletta Verde; Nicola Riitano, responsabile scientifico di Legambiente Lazio; Giorgio de Marchis, direttore del parco dei Monti Aurunci; Lucio De Filippis, direttore del parco dei Monti Ausoni e del lago di Fondi; Don Francesco Fiorillo, di Libera Sud Pontino; monsignor Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta; l’architetto Andrea Di Biase, dirigente dell’ufficio tecnico del parco Riviera di Ulisse; Oreste Luongo, direttore del parco Riviera di Ulisse. Dalla situazione emersa, è stato riscontrato un quadro generale davvero alterato: “Di sicuro, le maggiori criticità sono rappresentate dalle foci dei fiumi”, ha sottolineato Marco Crestani, portavoce di Goletta Verde. Lo stesso ha lanciato un monito, affinchè “si lavori senza sosta per poter tutelare le acque dagli scarichi, per poter rendere più efficienti gli impianti di depurazione e delle reti fognarie”. Si attende che possa esser presto salvaguardata la salute dei bagnanti, dei mari e la biodiversità, tornando a rivedere le bandiere blu di qualche anno fa.





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