Qualche giorno fa, il circuito di quotidiani on line di cui sono editore ha pubblicato un articolo intitolato: 'Quelli che "perdiamo 1000 euro al giorno" e denunciano 12 mila euro all'anno'. Un servizio volutamente provocatorio, all'interno del quale ci si soffermava su una serie di abitudini tipicamente italiane, utilizzando il paradosso dei 'mille euro al giorno e dei dodicimila denunciati' senza soffermarsi su imponibile, Iva, bilanci e tutto il 'cucuzzaro', perché non ce n'era bisogno. Stavamo facendo l'ennesimo esperimento. Abbiamo investito su quel post 5 euro di pubblicità - cinque euro non cinquemila - e in tre ore ne abbiamo guadagnati 30 di ritorno. Detta pubblicità di ritorno è stata veicolata anche da tutti coloro che ci hanno insultato pesantemente, senza leggere l'articolo interamente. Altrimenti, avrebbero letto anche la frase: "Questo articolo è studiatamente provocatorio". Alcuni sono riusciti a postare commenti - uno dei quali altamente offensivo e ci vedremo in tribunale... - dove ci insegnavano la differenza tra imponibile e reddito, perché a noi ignoranti va sempre insegnato qualcosa. Peccato che questi 'professoroni', travolti da tutta la loro scienza, non abbiano ancora compreso che, con i loro deliri e 'mal di pancia' nell'esprimere la loro inutile opinione, ci si possano fare esperimenti divertenti, vedere come ci 'cascano' e farci sopra anche dei soldi. E' il segreto dei social, che vi permettono di 'sparare' le vostre porcate a gratis, perché il prodotto da vendere siete proprio voi, con le vostre deviazioni e i vostri dati personali. Mentre scrivo, quei 5 euro investiti per lanciare la provocazione sono diventati 40 in pubblicità di ritorno. Guarda guarda, quanto rende (agli altri) la nostra dabbenaggine...