Dario CecconiIn questi giorni, la foresta amazzonica sta bruciando a un ritmo senza precedenti. Dal 10 agosto scorso in poi, sono stati rilevati oltre 9 mila e 500 incendi, per un totale di circa 75 mila, da gennaio di quest'anno. Le fiamme, in gran parte appiccate intenzionalmente per far spazio a pascoli, terreni agricoli e disboscamento, stanno provocando notevoli danni. Propagandosi, hanno addirittura trasformato il giorno in notte a San Paolo del Brasile, causando un netto incremento delle emissioni di monossido di carbonio e di anidride carbonica nell'atmosfera, all'origine del noto 'effetto serra'. Per le centinaia di migliaia di specie vegetali e per le migliaia di specie di mammiferi, rettili, anfibi e uccelli che vivono in Amazzonia, l'impatto degli incendi avverrà su due fasi: una immediata, l'altra sul lungo termine. Si prevedono gravi danni per l'intero ecosistema. Sul breve termine, i fiumi sono al sicuro, ma gli animali che vivono in piccoli corsi o ruscelli potrebbero non cavarsela troppo bene, perchè il fuoco passa proprio sopra lo strato esterno dell'acqua. Gli anfibi, che hanno bisogno di restare parzialmente al di sopra della superficie acquatica per respirare, sono in pericolo. Le fiamme, inoltre, potrebbero anche alterare la chimica dell'acqua, al punto da rendere la vita al suo interno insostenibile. Gli effetti sul lungo termine saranno probabilmente i più catastrofici, perché l'intero ecosistema delle aree di foresta pluviale bruciate sarà alterato. E' da tenere in considerazione che la vera e propria stagione degli incendi non è ancora arrivata al suo apice, come sostenuto da Michaela Weisse, responsabile del programma brasiliano 'Global Forest Watch', che segue da vicino le tendenze della deforestazione attraverso immagini satellitari. Per determinare i danni reali sarà cruciale seguire sia le attività di deforestazione, sia il propagarsi degli incendi dei prossimi due mesi. Tutti i maggiori esperti stimano che siamo vicini a un punto di non ritorno e che l'Amazzonia rischia di degradarsi completamente, diventando una savana, cosa che potrebbe comportare gravissime conseguenze per il resto del pianeta. Conservazionisti e cittadini preoccupati hanno inondato i social media e la scorsa settimana l'hashtag #PrayForAmazonas è finito tra i 'trending topic' di Twitter. In molti hanno criticato le politiche del governo Bolsonaro, altri hanno espresso preoccupazione riguardo alla domanda di carne a livello globale, che sta spingendo la creazione di nuovi spazi per allevare il bestiame. Gli ambientalisti richiamano inoltre l'attenzione sulle conseguenze che si ripercuoteranno sul cosiddetto 'polmone del pianeta' e, in definitiva, sulla vita di tutta la popolazione mondiale. Non è uno scherzo: l'umanità intera sta rischiando grosso.


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