Vittorio LussanaQuesti primi mesi di governo 'giallo-verde' ci stanno donando piena soddisfazione. Molte accuse di 'antitalianità' erano piovute addosso 'a catinelle', in questi anni, in particolar modo nei confronti del sottoscritto. Ma noi non eravamo schierati 'contro' il popolo italiano, bensì ne denunciavamo il 'morbo', la patologia nascosta. L'emersione del movimentismo 'grillino' e la stessa demagogia leghista stanno pienamente dimostrando la diversità di una parte di questo popolo rimasto dissociato da se stesso, pur tenendo ferme le sue attenuanti storiche e tutte le giustificazioni del caso. Visioni ribaltate che non dimostrano affatto un modo diverso d'interpretare la legge, bensì la saltano a piè pari. Si tratta di un delirio di onnipotenza assolutista e totalitario, a lungo tenuto nascosto tra le pieghe della nostra realtà sociale. Oggi, questo 'demone' è salito al potere, con tutto ciò che ne consegue: imbarcazioni della Marina Militare che non possono attraccare nei loro stessi porti; invasioni di campo nei riguardi della magistratura; la supponenza di denunciare un trattato commerciale, come se i mercati internazionali corrispondessero alle bancarelle di un mercatino di quartiere; un 'meccanicismo' statico più vicino alla tirannìa del presente che a una coerente e lungimirante visione di futuro; una mentalità colpevolista da 'bar dello sport', seguita da odiosi atteggiamenti di esponenti politici a cui sembra che qualcuno abbia 'avvelenato' il cane. Eccoli, dunque, i sintomi più manifesti di quell'Italia che riesce a essere, senza alcuna vergogna, eversiva e reazionaria allo stesso tempo, nella convinzione che il freno di stazionamento di un'automobile sia, in realtà, il pedale di accelerazione. Tutto questo avviene con la complicità di una parte del popolo italiano che proprio non intende comprendere come tali metodi di manipolazione propagandistica tendano a escluderlo, anziché includerlo, all'interno dei processi democratici e partecipativi. Il paradosso al potere: è esattamente questo ciò che gli italiani hanno inflitto a se stessi. Adesso, il male si è definitivamente conclamato, estrinsecando tutti i suoi sintomi di malvagità tendenti unicamente a 'bloccare' le situazioni, ad alimentare costi ed 'empasse', creando problemi anziché risolverli. La suggestione rimane quella di riuscire a fermare anche il tempo per invertirne il flusso, nella convinzione, 'terrapiattista' e illiberale, secondo la quale è sempre possibile calpestare tutto e tutti, compresi i diritti del singolo individuo e della persona umana. Ora che tutto questo è uscito allo scoperto, speriamo risulti finalmente ben chiaro il nostro compatimento di questi anni, senza finzioni o dissimulazioni. Senza volgere il proprio sguardo da un'altra parte, al fine di continuare a celare di fronte a se stessi la stupidità del proprio odio, teso esclusivamente a dare il 'peggio' di sé, nell'assurda convinzione che questo 'peggio' sia un'antica forma di 'genuinità'. In realtà, ciò dimostra, sia nel caso della Lega, sia in quello del Movimento 5 stelle, una visione 'segmentata', completamente priva di scrupoli. Un'ignoranza da 'straccioni', che degenera regolarmente nel qualunquismo più incoerente e plebeo.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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