Vittorio LussanaGli atteggiamenti propagandistici e demagogici dell'attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, stanno cominciando a diventare una 'non notizia'. Un capo di Stato che durante un discorso pubblico in Florida 'spara' una 'cavolata spaziale' sulla Svezia e, pochi giorni dopo, accusa la stampa di pubblicare 'fake news' rappresenta un fatto assolutamente incommentabile, poiché semplicemente ridicolo. Viene solamente voglia di attendere come e quando il Partito repubblicano americano deciderà di raggiungere un accordo con la controparte democratica, al fine di istituire le procedure costituzionali di 'impeachment' per manifesta incapacità politica e ubriachezza molesta. Ma può anche darsi che la tragica figura che gli Stati Uniti stanno facendo al cospetto del mondo possa servire ad accelerarne il declino. Probabilmente, dopo il crollo dell'Unione sovietica del 1991, stiamo per assistere all'implosione dell'unica superpotenza del XX secolo rimasta in 'campo': ce ne faremo una ragione. D'altro canto, ciò potrebbe involontariamente rilanciare, almeno in parte, l'immagine e il ruolo dell'Unione europea sullo 'schacchiere' internazionale, sempreché essa si sbrighi a dotarsi di poteri 'politico-federali' assai più stabili ed effettivi: il mancato passaggio di approvazione della Costituzione europea nei primi anni duemila lo consideriamo, infatti, un errore macroscopico, che la Ue rischia di pagare in maniera piuttosto 'salata'. La parabola o, si spera, la 'meteora' Donald Trump potrebbe in ogni caso rivelarsi utile in quanto esempio indicativo di cosa significhi affidarsi a politici inventati e parolai, incrementando, finalmente, il nostro 'tasso' di maturità democratica. Ma resta da affrontare un problema grosso come una casa: quello dei Partiti politici, ormai nettamente 'scavalcati' dalla rete internet e dai social network in quanto nuova 'forma' di democrazia diretta. Una metodologia che potrebbe non andare molto d'accordo con le evidenti esigenze di serietà, onestà e competenza delle società occidentali e che, anzi, sembra quasi trascinarci verso un unico 'calderone' infernale, caotico e ancor meno concreto rispetto alle modalità precedenti di selezione della classe politica. Dobbiamo comprendere cosa sta realmente accadendo: siamo alle soglie di una svolta assembleare e 'rousseauiana', come probabilmente sperano i 'grillini' di casa nostra, in cui l'introduzione delle masse all'interno del 'Palazzo' potrà condurci verso nuovi metodi di gestione della cosa pubblica? Oppure stiamo assistendo agli ultimi 'colpi di coda' dei totalitarismi, i quali stanno cercando di approfittare della lunga crisi economica, generata da una globalizzazione 'melmosa', che ha 'appiattito' tutti quanti verso il basso? Insomma, stiamo entrando in una nuova fase rivoluzionaria della Storia, oppure siamo finiti sul set di 'Jurassic Park' e non ce ne siamo ancora accorti? E' presto per dirlo. Tuttavia, speriamo vivamente che quegli 'antidoti' di cui la democrazia dovrebbe essere dotata comincino a dispiegare i propri effetti, ché altrimenti qui il 'paziente' rischiamo di perderlo. E scarseggiano anche i fondi per fargli il funerale.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)


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Alba - Fabrica di Roma (VT) - Mail - martedi 28 febbraio 2017 11.47
Ma saranno cavoli degli americani ? A me tutta 'sta esaltazione da parte dei nostri media dalla parte di Hillary prima delle elezioni già non mi è piaciuta gran che. Per giunta : non siamo neanche riusciti a sapere che stava concorrendo Trump finché non è stato eletto dalla maggioranza elettorale degli americani. Mi ricorda le balle sui poveri palestinesi.
Giovanni - Agrigento - Mail - martedi 28 febbraio 2017 0.18
Non si è mai visto un Presidente così...
Renzo - Volterra (Italia) - Mail - lunedi 27 febbraio 2017 17.43
Invece Hillary è una benedizione del cielo ???
Cristina - Milano - Mail - lunedi 27 febbraio 2017 12.18
Mamma mia, che futuro roseo...
Roberto - Roma - Mail - lunedi 27 febbraio 2017 0.25
Temo che aveva ragione Umberto Eco: la rivoluzione digitale e i social network stanno dando la parola a un esercito di incompententi. Purtroppo, però, la politica non ha capito la svolta tecnologica e non ha saputo gestirla. E questo ci porterà ulteriori problemi, perchè la guerra di comunicazione che ne uscirà sara durissima. La gente si sta informando su intenet, come sto facendo io in questo momento, ma si informerà sempre peggio e ascolterà solamente quel che le piace sentirsi dire. Che è l'esatto contrario di quello che dicono la signora Le Pen o mister Donald Trump. Loro sperano che la gente si informi sulla rete, perché così non ci sarà più il modo di avere qualcuno che verifichi notizie e fonti di informazione. Stanno scommettendo sul trionfo delle "bufale"!!!!!!!


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