Vittorio LussanaLa Lega Nord è una forza politica ormai in via di 'smantellamento'. A parte i fatti accaduti in questi giorni in Veneto, che hanno dato pienamente il segnale di una crisi profondissima di identità politica, la volgare bassezza del suo attuale Segretario nazionale, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha insultato in maniera insopportabile la presidente della Camera, Laura Boldrini, sta fornendo l'immagine desolante di una nuova 'leva' post 'bossiana' ormai indirizzata verso una deriva sempre più triste ed estremista. Siamo cioè di fronte a una serie di sussulti reazionari i quali, oltre ad aver mandato in 'soffitta' l'ideale federalista, stanno abbassando il movimento 'padano' attorno a un crinale 'melmoso' e improvvisato, buono solamente per 'fare notizia' sui nostri già 'squallidi' bollettini d'informazione, nella più totale incapacità di delineare un qualsiasi progetto per una società post industriale e 'neolaburista' nel nord'Italia. Se fare politica significa semplicemente stupire con battute ed 'effetti speciali', allora può andar bene anche il semplice insulto o l'esposizione di una bambola gonfiabile. L'orgoglio 'provincialista' della Lega Nord, finalizzato a rappresentare la robusta 'etica del lavoro' di bergamaschi e bresciani o della piccola imprenditoria del 'triveneto', sta declinando invariabilmente verso un conservatorismo piccolo borghese demagogico e 'pasticcione', che bestemmia al bar e poi si reca in chiesa alla domenica pur di rispettare i sacri 'canoni' consuetudinari del bigottismo 'ritualista' cattolico. A nostro parere, il 'leghismo' non è mai stato nient'altro che un fenomeno a tempo determinato, figlio di una 'precarietà sociale' imposta da una classe politica sorta dalle 'macerie' di Tangentopoli, ma priva di ogni progettualità. Nella sua fase iniziale, la Lega Nord incarnava una serie di fondate ragioni: quelle di un movimento "di lotta e di governo" che avrebbe potuto potenzialmente sostituire quella 'sinergia' tra ceti medi e classi popolari che in Emilia Romagna e nel centro Italia aveva fatto le fortune elettorali del Pci. Purtroppo, dopo l'esperienza di Governo in alleanza col centrodestra, che possiamo ormai derubricare come semi-fallimentare, poiché interpretata in una funzione subdolamente 'contenitiva' da parte di quelle stesse forze che la Lega si è andata a scegliere come alleate, il movimento fondato da Umberto Bossi e teorizzato dall'ideologo Gianfranco Miglio ha finito con l'imboccare una strada che lo sta inesorabilmente trasformando in un Partito di 'coatti', tanto per dirla 'alla romana', dove pesano maggiormente la demagogia e gli attacchi personali piuttosto che le 'ricette' per un'alternativa concreta, basata su valori quali la semplicità dei comportamenti e una genuina frugalità popolare. L'ubbia dell'ignoranza che sale al potere, in politica non ha mai condotto da nessuna parte. E le improvvisazioni di Matteo Salvini sono già lì a dimostrarlo. Senza bisogno di ulteriori commenti.




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Vittorio Lussana - Roma/Milano/Bergamo - Mail - martedi 2 agosto 2016 22.54
RISPOSTA AL SIG. MARIO: gentile lettore, innanzitutto, può stare tranquillo sul fatto che lo "spicciolo populismo bolscevico" del sottoscritto le garantisce e le garantirà anche in futuro di poter esprimere le sue idee. Quel che si commenta da sé, tuttavia, sono gli insulti e i giudizi non dimostrati che LEI utilizza nei confronti sia del sottoscritto, sia di altri. E' lei il primo a non accettare, per puro presupposto assolutista e totalitario, le idee degli altri: perché mai, allora, gli altri dovrebbero accettare le sue???? Soprattutto, lei non verifica nemmeno quel che lei stesso scrive, poiché se così fosse, comprenderebbe come la nota "rivoluzione liberale" del centrodestra non solo non sia mai stata realizzata, ma che è stata delineata in un Paese che possiede, storicamente e per robusta costituzione corporativista e fascista, una conformazione da aziendalismo statale. La mancanza di progettualità delle destre, moderate o radicali che fossero, è stata esattamente questa: lanciare slogan irrealizzabili, senza rendersi conto che si trattava di processi di lunga lena. E non essere stati in grado nemmeno di cominciarli, questi processi, è la prova provata di una classe politica priva di progettualità. Un giudizio che vale per tutti, dato che il primo 'pacchetto' di riforme che hanno precarizzato il lavoro in Italia fu proprio del centrosinistra. Dunque, lei mi accusa sulla base di una visione talmente vicina alla tifoseria calcistica da toglierle ogni titolo per dare 'patenti' di oggettività alla professione degli altri. Infine, il mio laicismo non è affatto di comodo, altrimenti non avrei fatto ogni sforzo per tenere in piedi una testata per 16 anni: è un giudizio talmente ingeneroso, quello da lei espresso, da rendere perfettamente l'idea di un 'rosicamento' e di una invidia sociale che è totalmente e pienamente sua. E di nessun altro. VL
Marina - Urbino - Mail - martedi 2 agosto 2016 22.36
Personalmente parlando, un "partito" il cui motto "noi ce l'abbiamo duro" mi ha sempre rattristata alquanto, per non parlare della credibilità che per me (ripeto un "partito") che ha sempre "spettegolato" degli altri senza costruire in realtà mai nulla non mi rappresenta in nessun modo.
Volevano dividere l'Italia come secessionisti e per fortuna non ci sono arrivati, ma (sconvolgente) avevano raccolto plauso e consenso di voti persino dal Sud.
Spero vivamente che si disgreghi e non rompa più le scatole con accesi deliri da TSO.
mario - italia - Mail - martedi 2 agosto 2016 15.46
Se dovessimo fare ammenda sulle offese che si fecero a Berlusconi in tutti i versi e colori possibili, l’intero parlamento della parte sinistra si sarebbe dovuta dimettere lasciando inesorabilmente scranni vuoti! Ma ci sta nel dibattito della politica a quanto pare…nulla di scandaloso.
Per non parlare degli insulti fatti alla Carfagna che proprio quelli di Salvini alla Boldrini sono pensieri liberamente inoffensivi. Sorrido…
E potrei fare un lungo elenco di quante cadute di stile di giornalisti politici sinistroidi hanno fatto scuola e non possono ora pretendere di ergersi giudici e scandalizzarsi con un atteggiamento “piccolo borghese, demagogico e 'pasticcione’”…
D'altronde quando si ascoltano dichiarazioni di un Presidente della Camera che si rivolge poco rispettosa ai cittadini Italiani con atteggiamento di spregio al senso civico e alla costituzione Italiana e la parte politica di appartenenza, che leggo nei commenti, tollerano e anzi si ergono “insegnanti”del bonton, non può che far nascere un conflitto insanabile, una rabbia interiore nel vedere quanto poco amore ci sia per il proprio paese...
Sono ancora sconcertato leggere una analisi sbagliata e “stupida”, accecata dal solito “populismo spicciolo bolscevico” dove gli elementi sono sempre quelli di spregio scherno usando bugie da scuola elementare.
Sostenere che le idee diverse sono sempre senza progettualità è un gioco caro a intellettuali di un certo spessore e di appartenenza politica anche se nascosti da un laicismo di comodo.
Mi chiedo dove sia la progettualità che si indica in una sinistra distruttiva (cui fa parte la Boldrini ) corrotta, venduta e inesorabilmente comprata da banche “alterate” e da una Europa alla deriva sempre più egoista e chiusa per colpa di questa mentalità “populista socialista” non certo socialdemocratica che è altra cosa.
Il ruolo di giornalista dovrebbe essere obbiettivo diverso da quello di usare la penna come un fioretto avvelenato….Se non erro la lega con Salvini sta aumentando consensi al pari di una sinistra senza identità e che non sa gestire neanche un chiosco di piadina. O questi nuovi inclusi sono tutti “bestemmiatori da bar che poi si recano in chiesa” o qualcosa che non va in questi intellettuali giornalisti predicatori e portatori di verità c’è..e.. io continuo a dire la mia…
Roberto - Roma - Mail - lunedi 1 agosto 2016 23.35
Questa volta sono abbastanza d'accordo. Anche se debbo sottolineare che questa centrata critica proviene da una persona che conosce i propri "polli" poiché da essi proviene, se non politicamente, come tratto di discendenza genetica. Non si tratta di un giudizio offensivo, ma di una semplice constatazione. La verità è che un gesto inconsulto può provenire da politici di ogni partito. Di cadute di "stile", negli ultimi decenni, ne abbiamo registrate molte, da tutte le parti. La circostanza dell'atto individuale non penso possa essere generalizzato a una intera forza politica. Basterebbe avere il coraggio di imporre le dimissioni ed eleggere democraticamente un altro leader. Ma non credo (e in questo dò ragione a Lussana) che la Lega Nord abbia quella democraticità di regole interne in grado di vaccinarlo da certi errori individuali.
Cristina - Milano - Mail - lunedi 1 agosto 2016 23.22
Personalmente ritengo che se un singolo sbagli non e' colpa dell'intero partito...
Cristian - Latiano (Br) - Mail - lunedi 1 agosto 2016 23.17
Siamo in questa situazione anche grazie alla Lega Nord.


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