Andrea GiuliaAl Teatro Trastevere di Roma è stato in scena, dal 20 ottobre al 1 novembre ultimo scorso, 'DarkPlay': una sfida al teatro convenzionale in grado di portare all'attenzione di critica e pubblico una squadra di attori giovani e di gran valore, insieme a una regia e a una scenografia decisamente originali ad accompagnare un testo versatile e ben scritto. Labirintico nelle battute, così come nella drammaturgia dello spazio teatrale, utilizzato in tutta la sua estensione, DarkPlay costruisce un sistema complesso, in cui una storia, che sostanzialmente narra le vicende mentali del protagonista, interpretato dall'ottimo Riccardo Eggshell, trova riscontro in un insieme quasi onirico di personaggi che si alternano sul palco, restituendo al pubblico una dimensione tra delirio, ebbrezza e realtà. Centro di tutto un soggiorno: è qui che, tra flashback e sogni, resi palesi dall'intelligente scenografia del due volte Premio Cerami, Paolo Carbone, scopriamo e penetriamo i sentimenti di personaggi portati all'estrema conseguenza dall'uso forsennato di droghe e alcool. Feste, fumi, eccessi e cocaina sono, infatti, i filtri visivi di un protagonista smarrito nell'anaffettività e nel narcisismo del 'bel mondo' dello spettacolo americano, tanto patinato quanto finto, in cui tutto sfugge e nulla più ci appartiene, perso nella rete delle apparenze e delle perversioni. Con un'ottima squadra di attori, una regia capace e una scenografia avvolgente ed efficace, 'DarkPlay' ha rappresentato sicuramente uno dei progetti più interessanti visti questo mese a teatro.


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